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"Concilia ? o apre la bocca ?" ovvero ALEMANNO E I VIGILI METTONO LE MANI IN BOCCA AI CITTADINI

Post n°27 pubblicato il 06 Ottobre 2008 da dinaforever

Nel marasma dell’informazione, ci sono notizie locali particolari che passano inosservate, mentre dovrebbero indurre nei cittadini preoccupazione e reazione.

Il 1 ottobre il Comune di Roma e la fondazione ANIA ( fondazione per la sicurezza stradale ) hanno firmato una intesa che fra gli altri strumenti per migliorare la sicurezza stradale romana prevede ” etilometri e drug test per la polizia municipale”.

“Il protocollo d'intesa siglato con il Comune di Roma prevede che la Fondazione Ania, d'accordo con l'amministrazione, fornisca alla polizia municipale nuovi etilometri, che garantiranno alle pattuglie di effettuare un numero maggiore di controlli con test alcolemici. Allo stesso tempo, le pattuglie verranno dotate di nuovi precursori, già testati dalla Polstrada, che consentiranno di determinare l'eventuale uso di droghe da parte dei conducenti dei veicoli e di valutare più rapidamente  se sottoporli al test antidroga presso un centro medico.”

Non sembra che rientri nelle funzioni della polizia municipale quella di andare in giro a mettere in bocca test antidroga ai cittadini, a suo arbitrio e discrezione. Non risulta che la sicurezza stradale tragga beneficio da questi metodi inquisitori e invasivi; risulta invece che la velocità, prima causa di incidenti stradali, le condizioni dissestate della rete stradale e altro come, per esempio, l’uso del telefonino, facciano molti più danni della guida “in stato di alterazione psicofisica”.

Uno studio scientifico condotto dal Transport Research Laboratory britannico evidenzia come la capacità di reazione di una persona intenta a mandare messaggini sia ridotta del 35%, mentre la marijuana la diminuisce del 21% ed essere oltre il limite legale per l'alcol del 12%.

Non dovrebbe interessare ai vigili urbani di testare la saliva dei cittadini; casomai ci si potrebbe preoccupare per l’effettiva capacità di reazione e di rispetto del codice di chi si mette alla guida, e testare quello, senza confondere la sicurezza stradale con un fenomeno complesso e tragico come quello dell’ uso e dell’abuso di droghe legali e illegali in regime proibizionista.

I cittadini attenderanno che vengano ritirate le patenti di milioni di adulti ( se si sommano i consumatori di alcool, droghe, psicofarmaci, medicinali ecc., si oltrepassa la metà della popolazione ) per organizzarsi in difesa dei diritti personali? La demonizzazione di comportamenti privati indipendentemente dalle circostanze, anche quando non ci sia nè reato nè violazione nè vittima, è un segnale di deriva autoritaria che erode i diritti umani e civili nella già disastrata “democrazia” italiana.

Claudia Sterzi, segretaria della Associazione radicale antiproibizionisti

antiproibizionistiradicali@gmail.com

 

 
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