arance a colazione

La cappellaia matta


John French, Madame Paulette Net Hat, c.1963Per fortuna c'era il cineforum. Andavano a cinema a piedi e tornando - fumando parole fatte di vapore acqueo - lei gli raccontava l'ultimo di Reisnais, ma gli raccontava anche di come a scuola fosse stata impegnatissima a costruire strani cappelli per la recita dei suoi bambini. Era stata tutto il giorno ad inventarsi forme bizzarre, a ritagliare stoffe e cartoncini colorati, ad applicare nastri, paillettes, bottoni. Ci pensi, gli diceva, non è buffo, Coco Chanel ha iniziato proprio dai cappelli. Gli raccontava di come avesse attorcigliato un nastro lunghissimo e vermiglio intorno ad una tuba che aveva avvolto di velluto rosso, e di come avesse incollato per visiera una veletta trasparente e ricamata, riciclata da una vecchia bomboniera. Era allegra. Le piaceva che lui stesse ad ascoltare cose che per altri potevano sembrare di poco conto, mentre le passava una mano tra i capelli. Spesso, arrivati a casa, c'erano ancora domande e risposte.Poi lui andava via, e i trentametriquadri le sembravano troppo grandi. Pensa, diceva, Coco Chanel ha iniziato proprio dai cappelli, non è buffo.