PENTOLE,NON COPERCHI

FAMIGLIA "circum"


Alle 5.57 la Circumvesuviana Castellammare- Napoli si trasforma.Fuori, ora fa sempre freddo.Gente con chissà quali pensieri si rannicchia sulla panchina a godere ancora di 1 minuto di sogno, se lo ha fatto nella notte da poco passata, se ha dormito.Spesso il bigliettaio non lo trovi: ci sono minuti, pochi ma sempre diversi, in cui va a prendersi 1 caldo caffè nel bar fidato. Questa assenza te la spiegano dei gentilissimi tipi "poco raccomandabili" ( dice mamma) che sanno leggere nei tuoi occhi molto più fortunati dei loro ma già pronti a incazzarsi perchè qualcosa è fuori posto dalle prime ore.La mattina ciò che sta fuori al binario è sempre 1 sorpresa, in tutte le gamme del sentire: dall'ansiogeno al tenero. Perchè passano i treni sul binario, tanti quanto gli esseri che li attendono.
Alle 5.58 entri. C'è sempre tanto spazio: sedili in abbondanza da scegliere a occhi chiusi.Eppure non è così. Si sceglie meno ora che c'è meno gente.Perchè a 1 tavola familiare, ognuno tende a prendere il suo posto. Lo stesso.La circum a quell'ora è 1 intestino in cui vivono intimi e silenziosi amici.Gente che è al suo posto solito come il fegato, l'intestino e la vescica.La circum di giorno è 1 battuta di caccia: paga dazio il più debole sbattutto nella calca dal rinculo di gente troppa e, a volte, troppo sudata.Anche le 5.58 è giorno ma c'è ancora scuro. Pensavo di poter stare seduta nella mia sedia, in 1 spiazzo deserto da cui difendermi.Non è così.C'è 1 uomo grosso: sempre 1 gigante buono col cappellino di lana appena poggiato sul testone. Sarà 1 armadio. Ogni mattino siede a metà treno, nel senso della corsa, sul sedile vicino al finestrino. Affianco ha sempre 1 borsa blu piena di giornali: li distribuisce gratuitamente. Lui è l'ombelico della famiglia.Attorno al gesto di quel giornale offerto, si coagula 1 nucleo di uomini e donne che si salutano, sorridono e si chiedono, se qualcosa è cambiato, se è stato tutto a posto ieri. Ad ogni fermata 1 sale e l'altro scende e ci si congeda come ad 1 staffetta, consegnandosi 1 pacca spesso non solo virtuale per le ore che li attendono, uguali ogni giorno.Sulla fila destra c'è sempre 1 militare anziano. E' verde da capo a  piedi. Dal suo berretto sceso fino agli occhi  non sono mai riuscita a vedere le orecchie.1 volta l'ho sentito ragionare: tutto gli sembrava stupido, soprattutto la politica.Chissà che ne pensa davvero del mondo...Ma ogni tanto alle battute comuni sorride. Non si scompone ma sorride.Ieri l'ho sorpreso a strappare 1 pagina di cruciverba: se l'è messa nelle sue cartelline. Sembrava quasi imbarazzato.Di fronte al gigante si siede sempre 1 uomo vestito di blu. Hanno 1 particolare intesa.L'uomo in blu aiuta il gigante a vedere se i suoi collaboratori , che salgono ad ogni fermata, distribuiscono bene il giornale. Ieri hanno scommesso insieme 1 cornetto e caffè: non ho capito bene il motivo. Ma ce l'avevano con 1 ragazzo. Non è giovane ma credo lavori da poco. Viene discretamente vestito e non si scorda mai la sciarpa: colore allegro. Scherzava anche lui. Anche lui quando sale sul treno saluta il gruppo e ride. Lui siede sulla fila destra, lontano dal finestrino, poco distante dal militare.Nel vagone successivo siedono dei polacchi: non leggono mai il giornale. Parlano sempre nella loro lingua. Sono tutte donne tranne uno: sembra sempre 1 po' troppo iroso. L'altro giorno non ho capito 1 mazza delle loro parole ma urlava contro 1 donna, la sua donna. Una donna che non ha fatto altro che stare zitta tutto il tempo, tutta infagottata. Non so di che colore abbia i capelli. Ma ha 1 bel fisico e porta jeans stretti in stivali di camoscio scuri.L' uomo vestito di blu dice dei polacchi che sembra vadano in giro come in estate.Io mi siedo al centro del vagone. Mi piace guardare il gigante giornalaio di spalle: sono immense.Le prime mattine non sapevo se bestemmiare perchè Caserta è lontana o perchè si gela a quell'ora.Da oggi anche io sono "in circum" con loro. Non ho fatto nessuna presentazione ma non ce n'era bisogno.Ho visto il gigante alzarsi mentre il treno arrivava a Castellammare. C'erano dei giornali sparsi ovunque sulle panchine: l'ho raccolti e glieli ho dati salendo. Credevo li volesse raccogliere per ridistribuirli e avevo ragione. Con quella mole il gigante non è molto agile e il tempo stringe mentre si chiude di nuovo a scatto la porta per andare alla prossima fermata.1 sorriso anche a me. 1 "Buona giornata!" anche a me a p.zza Garibaldi, quando ho ripreso il mio cammino come tutti, in preda al sonno ma più "caldi" che in altre ore, con perfetti estranei...[ aranciapancia ]