ArancioVitamina

La principessa va a palazzo


Sono stata a una festa di beneficienza, un mesetto fa. Palazzo Borghese, a Firenze, si è trasformato per una sera in un palco per le sfilate, si è riempito di gente tutta diversa, tutti lì per vari motivi. C'erano donne con borse griffatissime e ragazze punk col crestino, abiti lunghi e scintillanti da sera e gonne nere con anfibi. Poi c'ero io. Nel mio abitino nero a trapezio anni '60 con le pietre crystal al collo. L'abito-gioiellino che ho disegnato per il marchio per cui lavoro. Collant fuxia, per sdrammatizzare. E decolletè di vernice con plateau e laccetto alla caviglia. I miei soliti capelli ricci ricci, e gonfi.Ho visto i miei abiti sfilare sulla stessa passerella dopo quelli di Scervino e Sonia Fortuna. Ho sognato. Mi sono emozionata.Ho chiacchierato e conosciuto tanta gente nuova, mi sono lasciata offrire da bere. Qualcuno, più brillante degli altri nel modo di fare, è riuscito anche a strapparmi il numero di telefono.Poi un incontro eccezionale. Due persone molto conosciute dello spettacolo. Mi lascio trascinare da un'amica a salutarli. "Ma no, ma che gli diciamo, dai!""Ma sì, ma che ti frega, vieni!"Oltrepassiamo qualsiasi barriera fra noi e loro e andiamo a salutarli. Loro sono gentili e disponibili come sembrano in TV. Chiacchieriamo fino alla fine della festa.Uno dei due mi fa complimenti per tutto il resto della serata. "Come sei bella" "Sei proprio bella" "Ti ho già detto che sei bella?" "Sei più bella di Halle Berry".Esagera, ma fa piacere lo stesso. Dietro le sue esagerazioni leggo comunque la voglia di conoscermi. E lui mi incuriosisce. E' molto più grande di me, ma ascolta le canzoni magiche di Zucchero come me, ama il mare come me e preferisce il pesce alla carne, come me.Nel frattempo io sono rimasta appiedata, la mia amica è andata via col suo ragazzo e lui mi chiede come torno a casa. Chiamerò un taxi, che problema c'è? Una volta tanto... Questa serata è magica e non mi va di farmi troppi problemi. Invece lui mi fa: "Ma no, vieni, ti si riaccompagna noi! Dove abiti?"."No, sto a Scandicci, è un po' fuori mano, non ti preoccupare, prendo un taxi, davvero!"Niente. Vado via con loro. Faccio dieci minuti di fila al guardaroba per riappropriarmi del mio cappotto e quando esco penso che lui si sia scocciato e sia andato già via. Invece è ancora là, che mi aspetta!Tutti si accalcano intorno a lui per fargli le foto, e a me sembra buffissimo andare via con lui, come se lo conoscessi da tempo!Arriviamo alla sua auto e decidiamo di andare a prendere qualcosa da bere insieme, ma sono già le 2 e mezza di notte e a Firenze dopo le 2 c'è il coprifuoco: da qualche mese, è vietato somministrare alcolici dopo quell'ora, così i locali preferiscono chiudere i battenti che rimanere aperti senza incassare.Così rimaniamo in chiacchiera tutta la notte, fino alle 4 del mattino. E alle volte mi sembra di chiacchierare con una persona qualsiasi, in altri momenti mi rendo conto che non è così, e che l'esperienza che sto vivendo è straordinaria, e penso già che quando lo racconterò non ci crederà nessuno.Mi racconta di sè, di quello che gli piace, delle ultime storie che ha avuto, mi fa domande e mi chiede tutto di me.E' piacevole, non sento nemmeno l'abisso che c'è tra noi: due mondi diversi, l'età, il background.Mi riaccompagna a casa e ci siamo già scambiati i numeri di telefono. Vado a dormire, e quasi non ci riesco... Sto già sognando a occhi aperti.