La sveglia suona molto prima che la luce del mattino filtri attraverso la finestra. C'è freddo, un freddo pungente, anche nel letto, sotto strati dicoperte e dentro il mio pigiama felpato.
..Si ricomincia! Non ho per niente voglia, sto bene qui ad occhi chiusi, sul morbido, avvolta di calore. Invece devo andare al lavoro...
Tutti i giorni è dura, tutte le mattine trovare la voglia di iniziare, l'energia necessaria, è un meccanismo difficile da innescare, una ricetta segreta che non so svelare neanche a me. A volte sono triste e sconfortata, altre sempicemente stanca, e rimarrei più volentieri a dormire, a non pensare, a sognare di essere ancora una bambina senza pensieri.
Faccio un ultimo sforzo e mi concentro sulla mia famiglia, lontana, su mia madre, su mio padre, sul loro amore per me. E infine mi alzo. Credo sia questo a darmi la forza tutte le mattine.
Vado in bagno e mi lavo il viso, poi invado la cucina con l'aroma del caffè. Non rinuncio a niente, men che meno alla colazione. Mi sveglio con un'ora di anticipo per fare tutto con calma e concedermi il lusso delle coccole da me stessa: latte caldo e biscotti, crema per il viso, vestiti puliti accuratamente scelti, trucco, scarpe, borsa, borsa frigo col mio pranzo... e via!
L'aria è ancora più gelida alle 7.30 del mattino. Devo fare un tratto di strada per arrivare alla macchina, e il vento di tramontana mi investe. Affondo il mento dentro la sciarpa e vado avanti. Nell'abitacolo non tira vento, ma c'è ugualmente freddo. Accendo il motore, poi il riscaldamento, e parto.
Tutte le mattine devo percorrere 22 km per arrivare al lavoro, che corrispondono a 7 minuti di autostrada e 23 di traffico urbano. E' un po' distante ma ho scelto di abitare più vicina a Firenze che a Prato.
La mia Fiesta bianca non ha lo stereo, perciò per l'intero tragitto canto le canzoni che mi vengono, di solito quelle che mi mettono più allegria, anche se a volte mi succede di cantare canzoni un po' tristi e malinconiche.
Al lavoro mi diverto, faccio quello che mi piace. Sono a contatto con i colori, con i tessuti, con i bottoni, con le riviste e le foto delle sfilate. Scelgo le forme, disegno linee, abbino le tinte, studio gli abbinamenti migliori per i tessuti. Non è sempre facile, perchè questo lavoro ti prende veramente l'anima. Pretende orari assurdi, e grandi quantitativi di energia per non cedere allo stress. Richiede pazienza, curiosità, e una salute di ferro. Devi essere veramente motivato, devi sentire dentro una grande passione, perchè altrimenti non trovi un senso a tutto quel lavoro e ne trovi ancora meno il primo del mese, quando ricevi lo stipendio.
Lavoro per 800 euro al mese. Pago 290 euro d'affitto tutti i mesi e me ne rimangono 510 per pagare le bollette, fare la spesa, mettere la benzina (in media 40 euro a settimana), mangiare fuori a pranzo e farci uscire ogni tanto anche una maglietta nuova o una serata in discoteca, perchè ho 24 anni e per ritrovare le energie ogni tanto ho bisogno anch'io di divertirmi e gratificarmi.
Al lavoro non ho nessun tipo di agevolazione, nè di privilegio. Sono aiuto stilista in un'azienda di abbigliamento e spesso ci vietano di prendere i capi delle collezioni pur pagandoli. Non abbiamo una mensa, e nemmeno un fornetto per riscaldarci il pranzo che ci portiamo da casa. Mangiamo sui tavoli sui quali lavoriamo. I nostri capi sono cinesi e loro non si curano di queste cose. Loro sono abituati a non dare nessun tipo di diritto ai dipendenti. Loro hanno soldi a palate, perciò non hanno problemi a trovare un altro posto in cui mangiare.
Ogni tanto, quando la sera prima ero troppo stanca per prepararmi il pranzo, vado a mangiare per 6 euro al Bicche, luogo di ritrovo di tutta la Prato industriale della zona, ed è uno sfilare continuo di borse di Vuitton e gonne fruscianti, di tacchi a spillo e occhiali di Dior, di capelli freschi di piega e scie di profumo. Ogni tanto si vede anche qualcuno in jeans e maglietta, come me, ma non mi sono mai sentita a disagio.
La fase più dura della giornata, a parte il risveglio, è il dopopranzo. Non sono abituata al pisolino pomridiano, ma stare via da casa tutto il giorno stanca.
Quando riprendo l'auto, alle 18.30, mi aspettano altri 22 km e talvolta 3 quarti d'ora, addirittura un'ora e mezza di traffico.
Arrivo a casa e trovo piatti da lavare, una cena da prepararmi, la stanza da riordinare, a volte panni da stendere o da stirare, altre il bagno da lavare. Si fanno presto le 9 e non mi rimane che guardare un po' di tv, o studiare quello che mi piace, o farmi la manicure.
A casa trovo anche il freddo, perchè la casa è molto vecchia, e gli infissi poco isolanti. Per lo stesso motivo, e perchè abito al secondo piano con tutte le finestre che si affacciano su due strade traficatissime, su un incrocio col semaforo e sul baccano incessante di autobus, camion, motorini truccati, stereo a palla, la notte non dormo, o dormo malissimo. Mi sveglio molto stanca, e tutti i giorni devo lottare con gli spazi eccessivamente ridotti, la cucina vecchia e somoda, le mattonelle che cadono dalle pareti, il rubinetto che non va, lo scarico che s'inceppa, il lavello troppo basso, e poi ancora con le bollette salate, i prezzi del supermercato e tutte le spese impreviste. come questo mese: ho preso 280 euro in più sullo stipendio per straordinari, e avevo già messo in programma di comprarmi gli stivali. Ma poi sono passata dal meccanico e ci ho lasciato 350 euro. quindi non solo addio agli stivali, ma pure sotto di 70 euro in partenza.
A volte mi chiedo quale sia il senso di tutto questo. E' una bella lotta, ogni giorno. A volte mi chiedo dove trovo la forza di ricominciare sempre, e di rialzarmi quando cado. Non lo so. Mi rialzo e basta. Vado sempre avanti.
Inviato da: ctthsoe
il 25/03/2009 alle 06:58
Inviato da: leonor82
il 06/06/2008 alle 22:42
Inviato da: aranciovitamina
il 18/01/2008 alle 10:18
Inviato da: aranciovitamina
il 18/01/2008 alle 10:17
Inviato da: Mr.Green_76
il 16/01/2008 alle 14:29