Chiaraviola

Max Frisch... il mio alter ego?


"Vivere è noioso, faccio esperienze soltanto quando scrivo". Max FrischOggi leggendo il Sole 24 ore della Domenica(straordinario supplemento che per fortuna mio padre acquista sempre) ho scoperto per caso un articolo scritto da Max Frisch, a pagina 3, intitolato "Chi ascolta Madre Coraggio?".Max Frisch (1911-1991), definito uno dei massimi esponenti della letteratura europea del tardo Novecento, mi era del tutto sconosciuto, e ammetto che ha saputo catturare la mia attenzione per un motivo molto semplice, al di là dell'interessante argomento di cui l'articolo parlava (il ruolo della letteratura nella società), infatti Max Frisch è stato giornalista ed era laureato in Architettura, ma dopo avere prima interrotto gli studi di germanistica (a causa di problemi finanziari), abbandonò prima la carriera di giornalismo e infine quella di architetto (dopo avere realizzato tra l'altro una piscina all'aperto a Zurigo - oggi sotto tutela dei Beni artistici - e qualche altra rara costruzione), per dedicarsi a pieno titolo alla scrittura. Divenne così uno degli scrittori di lingua tedesca più famosi del Secondo dopoguerra.Questa la sua biografia.Max Frisch è nato a Zurigo nel 1911. Era figlio dell’architetto Franz Bruno Frisch e di sua moglie Karolina Bettina Frisch. Nel 1930 si iscrisse all'Università di Zurigo in germanistica, ma dopo la morte del padre il 1932 dovette interrompere gli studi per motivi finanziari. Nel 1936 iniziò lo studio di architettura presso l’università tecnica di Zurigo laureandosi nel 1942. Nel 1947 incontrò Bertolt Brecht e Friedrich Dürrenmatt. Nel 1951 una borsa di studio della Fondazione Rockefeller . Nel 1954 si separò dalla sua famiglia, e dopo aver chiuso il suo studio di architettura nel 1955 iniziò a lavorare come libero scrittore.E' noto soprattutto per le opere teatrali, che rivelano l'influsso di Brecht e di Thorton Wilder. Adesso cantano ancora (1945) sul problema della responsabilità dei crimini di guerra. La muraglia cinese (1946) è una denuncia del sempre latente pericolo della dittatura. Don Juan o l'amore per la geometria (1953), una delle sue opere più argute e raffinate. Il signor Biedermann e gli incendiari (1953) «dramma didattico senza insegnamento» che smaschera la doppia morale del borghese. Andorra (1962) satira del pavido conformismo che rende possibile il trionfo del razzismo. Tra i suoi romanzi si ricordano: Stiller (1954), Homo faber (1957), Il mio nome sia Gantenbein (1964). Frisch qui esplora il tema dell'alienazione dell'uomo moderno. Negli ultimi anni, nella sua narrativa prevale l'impronta autobiografica: Montauk (1975), L'uomo compare nell'olocene (1979). Tutta la sua opera, nella quale si alternano toni saggistici e spunti di comicità grottesca, è centrata sul rapporto tra individuo e collettività, e sulla tragica sopraffazione di cui il singolo è vittima. Frasi Celebri di Max FrischTolleranza è sempre indice di potere sicuro; quando si sente in pericolo, nasce sempre la pretesa di essere assoluto; nasce dunque la falsità, il diritto divino del mio privilegio, l'inquisizione. Non è che il successo cambi l'uomo; lo smaschera. La gelosia non è altro che paura del confronto.Ciò che vorrei approfondire meglio  è conoscere il reale  motivo per cui ha lasciato il mestiere dell'Architetto (nonostante Bertolt Brecht, suo amico, gli sconsigliasse di farlo), per dedicarsi a tempo pieno alla scrittura: una scelta finale, come scrive Alessandro Melazzini, di correre il rischio e darsi appieno alla scrittura riuscendoci in quello che invece negò sempre ai suoi personaggi, ovvero ricomporre l'intimo dissidio tra la propria insoddisfacente vita e il desiderio di altre e più ricche esistenze.Mi ha colpito perchè sono gli stessi pensieri tormentati che mi stanno affliggendo da molti mesi ormai...
Particolare della Piscina all'aperto realizzata da Max Frisch (Max Frisch Bad)