Creato da lapassante0 il 11/02/2008

Chiaraviola

"Ci sono persone che lottano tutta la vita è di loro che non si può fare a meno" B. Brecht

 

 

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Bergamo film meeting: i vincitori

MOSTRA CONCORSO BERGAMO FILM MEETING 2008 I VINCITORI:
Rosa Camuna d'oro:
Miehen työ (Un lavoro da uomo) di Aleksi Salmenperä, Finlandia 2007, 100', v.o.sott.it.
Padre di tre figli, Juha è un attento e premuroso marito che si prende cura della moglie depressa. Un giorno viene licenziato, senza preavviso. I soldi iniziano a scarseggiare. Una donna un giorno gli propone di aiutarla a rilassarsi… lo pagherà molto bene. Una commedia amara sulla necessità di rimanere a galla.
Rosa Camuna d'argento:
Goodnight Irene (Buona notte Irene) di Paolo Marinou-Blanco (nella foto il regista al Bergamo Film meeting), Portogallo 2007, 100', v.o.sott.it.
Lisbona. Portogallo. Le vite di Alex e Bruno non sembrano decollare. Il primo è un fallito e misantropo attore inglese, il secondo si infila nelle case altrui per “registrare” le vite dei legittimi proprietari. Incontrano Irene, entrambi se ne innamorano. Lei sparisce. Inizieranno a cercarla. Un duplice, picaresco, intergenerazionale romanzo di formazione.
Rosa Camuna di bronzo ex acqueo:
Tajnosti (Segreti) di Alice Nellis, Repubblica Ceca 2007, 93', v.o.sott.it.
Julie, una giovane traduttrice, è una donna fortunata. Un marito di successo, una figlia adolescente e una nuova casa. Un giorno scopre che Nina Simone, la sua cantante preferita, è morta. L’idillio finisce. Una commedia sull’imperscrutabilità delle svolte quotidiane.
Przebacz (Perdono) di Marek Stacharski, Polonia 2006, 89', v.o.sott.it.
La vita di Stan è divisa in due: di giorno lavora come meccanico in un’autorimessa, la notte si unisce alla sua gang di strada. Espedienti, piccoli furti… anche una violenza di gruppo su una ragazza. Un giorno Stan ha bisogno di cure all’ospedale: l’infermiera è la sua vittima. Un sguardo sul degrado delle relazioni e sulla possibilità di riscatto.
Il mio commento sull'edizione:
Si è concluso oggi il Bergamo film Meeting 2008 ed è stata una bella esperienza che mi ha trasmesso stimoli culturali, permettendomi di sognare ad occhi aperti (in fondo non è questa la missione di chi fa cinema? Fare sognare e toccare il cuore dello spettatore che osserva le sue opere). Si respirava da subito una bellissima atmosfera e per me era davvero una festa recarmi subito dopo il lavoro all'Auditorium per vedermi un film, sapendo di certo che non avrei buttato via i soldi del biglietto. Tra i ricordi più belli la conoscenza di Alina Marazzi, autrice dell'ultimo Vogliamo anche le rose, brava documentarista che avevo contattato precedentemente via email, che si è rivelata disponibile e attenta nei miei confronti (e poi non è da tutti ricevere un "Buon film", proprio dalla regista che ha realizzato il film che stai per vedere!), la condivisione con amici e parenti di film molto belli (in particolare mio padre, mia madre, la mia amica Elena, Laura, Pito, Donatella, Egidio, Linda, Paolo, e altri ancora).
Tuttavia sono rimasta sorpresa dalla vittoria del film finlandese, che però non ho potuto vedere (quel giorno presentavo alla sede della Provincia di Bergamo un libro sugli Impianti Sportivi che ho  seguito per due anni per lo studio di architettura dove lavoro). I miei vincitori morali sono comunque Good Night Irene di Paolo Marinou Blanco e Segreti di Alice Nellis, che sono stati senza dubbio i film che mi hanno emozionato di più. In particolare il film, secondo classificato, è ambientato a Lisbona, città che ho visitato nel 2000 e che conservo nel cuore. Attori bravissimi, storia intensa e originale, un ritratto nello stesso tempo dolce e amaro della vita (e dell'importanza dell'amicizia, come quella tra un vecchio e un giovane, che ricorda per certi versi quella tra Benigno e Marco nel film di Pedro Almodovar Parla con lei, e poi come dice l'autore, l'amicizia ci permette di sopravvivere), con frasi di grande profondità in particolare nel finale. Il film della Repubblica Ceca di Alice Nellis è un film di profonda dolcezza che mi ha fatta anche divertire molto: racconta la storia di una donna che va in crisi quando scopre che il suo idolo di infanzia, la cantante Nina Simone muore.
Un film che racconta con delicatezza la fragilità di una donna, apparentemente felice. In questo film ho scoperto  Ivan Franek (nella foto), già visto nel film Una piccola storia, di Stefano Chiantini, che ha recitato anche con Silvio Soldini: un attore interessante che ha un volto intenso e una fisicità non indifferente, sono certa che lo rivedremo presto e ne sentiremo parlare ancora.
Segnalo intanto il film di Paolo Franchi (regista da tenere d'occhio con una visione interessante e molto originale che ricorda per certi versi Paolo Sorrentino, de Le conseguenze dell'amore), Nessuna qualità agli eroi, con Elio Germano (grandioso nel ruolo dello psicopatico Luca), e Bruno Todeschini,  una storia difficile e angosciante, con scene anche violente,  la fotografia è strepitosa e la cura dei dettagli e dei dialoghi stupefacente (con richiami ai film di Antonioni e Irene Jacob è bellissima e intrigante come Fanny Ardant) e invito tutti gli appassionati a rivedere un film cult, The apartments di Billy Wilder con Jack Lemmon e Shirley MacLaine: l'ho rivisto al cinema e in lingua originale, una esperienza che mi ha resa davvero felice.

tratto da In acque profonde

di David Lynch

Un’idea è un pensiero. Un pensiero che ha in serbo più di quanto tu non creda nel momento in cui lo formuli. In quel primo istante c’è una scintilla. Nei fumetti, quando un personaggio ha un’idea, si accende una lampadina. E’ questione di un attimo, proprio come nella vita reale. Sarebbe fantastico se il film venisse concepito tutto in una volta. Nel mio caso, invece, arriva un frammento dopo l’altro. Il primo è come la Stele di Rosetta: il tassello del puzzle che lascia intravedere tutto il resto. Un tassello promettente. In Velluto blu, sul primo tassello c’erano le labbra rosse, prati verdi e la canzone Blue Velvet interpretata da Bobby Vinton. Poi un orecchio in un campo. Tutto qui. Ti innamori della prima idea, quel tassello piccino piccino. Una volta che lo tieni in mano, il resto verrà da sé.

 
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(Renzo Piano)
Questi sono i miei progetti, l'architettura è il mio lavoro nonostante non abbia mai scelto di farlo...
 

AMO FIRENZE

La ragione l'è dei bischeri

Il fiorentino ama la rissa (verbale) , il dissenso aperto, la battuta pronta e diffida di chi gli dà facilmente ragione, perché ci tiene ad averla, ma quando si sente dire "L'ha ragione, l'ha ragione..." sospetta che lo si prenda in giro (per bischero) e che uno gli dia ragione per poter continuare a fare quello che gli pare.

In passato era ben vivo il gusto per le allusioni, la battuta con o senza doppio senso da cogliere al volo o dimenticare per sempre. Perché una battuta spiegata è un disastro. (Caterina)

Io con Caterina, la mia sorellina di cuore...

I Fiorentini sono dei passionali trattenuti e la fiorentinità è loro scudo. Prendono in giro gli altri soprattutto quando fanno cose che farebbero anche loro, in un festival perverso di autoironia. Questo scudo li rende spesso un po' chiusi, un po' orsi, tanto sono diffidenti, sospettosi, sempre pronti a pensare che gli altri li vogliano fregare. Ma è anche la loro salvezza: Firenze difficilmente si plasma, difficilmente si piega. Il loro terreno non è fertile per chi vuole piazzare le tende delle limitazioni alla libertà, e di questo i Fiorentini ne saranno sempre tremendamente orgogliosi e fieri! (Sandro)

I miei amici con i quali condivido la mia passione viola... Sandro, Caterina, Cristian, Simone e Salvatore, intelligenza e cuore: persone splendide.

 

E LA FIORENTINA

E’ tutto peggiorato nel mondo, non solo nel calcio, e allora bisogna partire da se stessi: in Italia si amano i riti, anche quelli falsi, evidenti, ridicoli… il calcio è un po’ tutto questo. Non so se siamo tifosi idioti, ma so che siamo veramente innamorati e che allo stadio andremo ancora. E sia chiaro:  non vogliamo regali, anche perché sappiamo che così è più bello vincere e non ce ne frega niente se siamo gli unici a farlo (o forse qui mi illudo?). Siamo rimasti solo noi? E allora diamo il meglio di noi stessi, non ci pentiremo, ma soprattutto teniamoci ben stretta la nostra diversità.

... penso all’urlo collettivo di Firenze, a quel modo di gridare al mondo la propria voglia di esserci.
Non esistono tifoserie capaci di esplodere d’amore infinito come i fiorentini. Una parte dell’Italia se ne è accorta, ma sinceramente non ci interessa… in fondo quelli che ora ci fanno i complimenti, sono gli stessi che hanno cercato di distruggerci… ipocriti…
Ci guardiamo in faccia e ci accorgiamo di avere negli occhi una luce nuova, intensa, brillante…quella luce è la Fiorentina. Hanno provato a portarcela via, non ci sono riusciti. E sapete perché? Immaginate di chiudere gli occhi, di riaprirli e accorgersi di vivere un sogno vero. Un sogno chiamato Fiorentina. Squilla il telefono, è un’amica, non tifosa, ma evidentemente contagiata…”Chiara, sono strafelice per te…un amore sincero non muore mai”.

 

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194: NON TOCCARLA

Mettici la pancia: www.nontoccarla.it Un movimento di uomini e donne che vogliono esprimere una volontà semplice: 194, non toccarla. 

 

Essenso figlia privilegiata di due ex sessantottini il mio cuore è inevitabilmente ROSSO... Posso vantarmi di essere sempre rimasta fedele alle mie idee, anche se i tempi cambiano e la politica di oggi non è granchè. VORREI PIUTTOSTO AVERE LA STESSA DIGNITA' E FORZA MORALE DI QUESTI GRANDI UOMINI E DONNE, ALCUNI DI LORO VERI MARTIRI... SALVADOR ALLENDE, ERNESTO CHE GUEVARA, FIDEL CASTRO, JOSE' ZAPATERO, ENZO BIAGI, NILDE IOTTI, ENRICO BERLINGUER, PALMIRO TOGLIATTI, ALDO MORO. NELL'ATTUALITA', OLTRE A WALTER VELTRONI E ZAPATERO, ABBIAMO ROBERTO SAVIANO, UN RAGAZZO ECCEZIONALE E SONO ORGOGLIOSA CHE CI SIA UN ITALIANO, COETANEO CAPACE DI RIMANERE COSI' INTEGRO, LUCIDO, INTELLIGENTE E FORTE... LA SUA TRAGICITA' MI RICORDA PER CERTI VERSI QUELLA DI PASOLINI, LA SUA COERENZA INTELLETTUALE E' LA STESSA DI ENZO BIAGI, LA SUA PASSIONE PARI A QUELLA DI INDRO MONTANELLI... FINCHE' SCRIVERANNO PERSONE COME LUI, POTREMO ANCORA AVERE SPERANZA IN QUESTO MONDO.

«Le verità che contano, i grandi principi, alla fine, restano sempre due o tre. Sono quelli che ti ha insegnato tua madre da bambino.» Enzo Biagi

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