Tutti sanno che i vertici del potere non sono i ministri e gli assessori ma i direttori generali dei ministeri e i dirigenti degli assessorati. E poi, sotto di loro o al loro fianco, centinaia di migliaia di “servitori dello stato” che quotidianamente Vai all'articolo >>Il nostro collaboratore Cesare Mannucci, da quel bravo e navigato giornalista che è, ha voluto pubblicare questa settimana su Pensalibero un articolo stringato, efficace e documentato che va dritto al cuore del problema di tutti i problemi italiani: la nostra pletorica, antiquata e inefficiente pubblica amministrazione. Ne fa il ritratto con una sola pennellata: “Una pubblica amministrazione che fa girare una mole impressionante di carta con passaggi funzionali solo a se stessi e che a nulla servono per l’efficacia e per rilanciare il paese avviato verso l’impoverimento e la desertificazione industriale delle poche imprese produttive che in questi anni hanno tenuto in piedi il prodotto interno lordo.”Visto che da molto tempo la politica non conta più niente in Italia, è questa pletora di burocrati il vero padrone del Paese. Tutti sanno che i vertici del potere non sono i ministri e gli assessori ma i direttori generali dei ministeri e i dirigenti degli assessorati. E poi, sotto di loro o al loro fianco, centinaia di migliaia di “servitori dello stato” che quotidianamente ci umiliano e ci mortificano con le pretese più assurde: autorizzazioni dove nei paesi più efficienti bastano semplici comunicazioni, certificati per ottenere i quali devi perdere settimane, quando la stessa pubblica amministrazione potrebbe ottenerli con un semplice clic, ispezioni e controlli da inquisizione come se fossimo tutti depositari di segreti e malefatte inconfessabili.E’ un freno allo sviluppo fra i più micidiali. Ed è, soprattutto, la prova provata di quanto poco il nostro sia uno stato liberale e di diritto. Se il cittadino non è considerato e trattato alla pari di ogni pubblico funzionario, non può avere piena dignità. E sono le fondamenta stesse del patto sociale ad essere messe in discussione perché lo Stato ha ragione di esistere se è al servizio del cittadino. Quando sono i cittadini in balia dello Stato, allora si ha il regime totalitario.Con la sua denuncia, Mannucci ha il pregio di toccare un punto che può essere la leva per affrontare finalmente il problema: cari burocrati, ormai siete troppi e non possiamo più permettercelo. Dovete diminuire e così potremo smantellare tutta quella serie di adempimenti e richieste odiose al cittadino che da un lato hanno ostacolato ogni libera iniziativa e dall’altro vi hanno fatto crescere in maniera mostruosa.Questa sacrosanta battaglia, una volta vinta, avrà effetti non marginali per l’Italia: saranno recuperate risorse a vantaggio dei cittadini e delle imprese, sarà recuperata efficienza, e sarà restituita dignità a tutti gli Italiani.ci umiliano e ci mortificano.
Altro che politica! Occorre ridimensionare la burocrazia
Tutti sanno che i vertici del potere non sono i ministri e gli assessori ma i direttori generali dei ministeri e i dirigenti degli assessorati. E poi, sotto di loro o al loro fianco, centinaia di migliaia di “servitori dello stato” che quotidianamente Vai all'articolo >>Il nostro collaboratore Cesare Mannucci, da quel bravo e navigato giornalista che è, ha voluto pubblicare questa settimana su Pensalibero un articolo stringato, efficace e documentato che va dritto al cuore del problema di tutti i problemi italiani: la nostra pletorica, antiquata e inefficiente pubblica amministrazione. Ne fa il ritratto con una sola pennellata: “Una pubblica amministrazione che fa girare una mole impressionante di carta con passaggi funzionali solo a se stessi e che a nulla servono per l’efficacia e per rilanciare il paese avviato verso l’impoverimento e la desertificazione industriale delle poche imprese produttive che in questi anni hanno tenuto in piedi il prodotto interno lordo.”Visto che da molto tempo la politica non conta più niente in Italia, è questa pletora di burocrati il vero padrone del Paese. Tutti sanno che i vertici del potere non sono i ministri e gli assessori ma i direttori generali dei ministeri e i dirigenti degli assessorati. E poi, sotto di loro o al loro fianco, centinaia di migliaia di “servitori dello stato” che quotidianamente ci umiliano e ci mortificano con le pretese più assurde: autorizzazioni dove nei paesi più efficienti bastano semplici comunicazioni, certificati per ottenere i quali devi perdere settimane, quando la stessa pubblica amministrazione potrebbe ottenerli con un semplice clic, ispezioni e controlli da inquisizione come se fossimo tutti depositari di segreti e malefatte inconfessabili.E’ un freno allo sviluppo fra i più micidiali. Ed è, soprattutto, la prova provata di quanto poco il nostro sia uno stato liberale e di diritto. Se il cittadino non è considerato e trattato alla pari di ogni pubblico funzionario, non può avere piena dignità. E sono le fondamenta stesse del patto sociale ad essere messe in discussione perché lo Stato ha ragione di esistere se è al servizio del cittadino. Quando sono i cittadini in balia dello Stato, allora si ha il regime totalitario.Con la sua denuncia, Mannucci ha il pregio di toccare un punto che può essere la leva per affrontare finalmente il problema: cari burocrati, ormai siete troppi e non possiamo più permettercelo. Dovete diminuire e così potremo smantellare tutta quella serie di adempimenti e richieste odiose al cittadino che da un lato hanno ostacolato ogni libera iniziativa e dall’altro vi hanno fatto crescere in maniera mostruosa.Questa sacrosanta battaglia, una volta vinta, avrà effetti non marginali per l’Italia: saranno recuperate risorse a vantaggio dei cittadini e delle imprese, sarà recuperata efficienza, e sarà restituita dignità a tutti gli Italiani.ci umiliano e ci mortificano.