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Licenziamento legittimo per cattiva condotta


La cattiva condotta dei dipendenti rappresenta un grave inadempimentodegli obblighi di diligenza e legittima il licenziamento: la sentenza dellaCassazione.Con la sentenza n. 2904/2015, la Suprema Cortedi Cassazione, Sezione Lavoro, ha ribadito la legittimità del licenziamento del dipendente di cui si puòcomprovare lacattivacondotta. Il caso in esame riguardava il licenziamento di un dipendente che era solito fareripetuti scherzi ad una collega, una condotta che secondo i giudicirappresenterebbe un grave inadempimento degli obblighi di diligenza.=> Guida contratti aziendali: obblighi dei lavoratoriLa difficoltà, tuttavia, risiede nel riuscire a definire ilimiti tra il creare un ambiente allegro all’interno del team di lavoro e ilgenerare una situazione molesta, tale da legittimare il recessodatoriale dal contratto di lavoro.Ilcaso esaminato dalla Corte Suprema riguardava un dipendente licenziato per averinserito carta e altro materiale di risulta nei sedili delle auto, durante leoperazioni di assemblaggio eseguite da una collega. I giudici di legittimitàhanno dato ragione al datore di lavoro, avendo inoltre accertato che fattiidentici a quelli contestati fossero stati più volte commessi in passato dallostesso dipendente. Dunque per la Cassazione si configura:«Quel grave nocumentomorale o materiale per l’azienda, pacificamente previsto dall’articolo 10 delcontratto nazionale quale giusta causa di licenziamento».=> Jobs Act e licenziamenti collettivi, scontro susanzione reintegratoria