Arcobaleno

"Le adozioni? Finiranno nel 2020". E' allarme.


I decreti di idoneità pronunciati dai Tribunali italiani in favore delle coppie residenti in Italia, sono passati da 6.237 nel 2006 a 4.377 nel 2009, con una diminuzione costante di anno in anno. Nel 2007 sono stati rilasciati 5635 decreti mentre nel 2008 ne sono stati emessi 5030. Sono i dati che emergono dal rapporto statistico della Commissione per le Adozioni Internazionali. Il dato sul secondo semestre del 2010 chiarirà quale diminuzione percentuale è avvenuta nell’ultimo anno, mentre al momento (stando al primo rapporto semestrale di quest’anno, che fornisce il dato esiguo di soli 1.553 decreti di idoneità al 30 giugno 2010) la diminuzione percentuale sarebbe del 29%. I dati vengono ripresi da Aibi, Amici dei Bambini, che scrive in una nota: “Con la fine del 2010 si concluderà il primo decennio dell’Adozione Internazionale dalla ratifica della Convenzione dell’Aja. Se l’Italia, dopo gli Usa, è diventata in questo decennio il primo paese ad adottare, non si potrà dire lo stesso per il prossimo decennio. Prendendo in esame i dati dell’ultimo rapporto statistico diffuso dalla Commissione per le Adozioni Internazionali, in particolare quelli relativi al gravissimo calo del numero dei decreti di idoneità rilasciati dai Tribunali per i minorenni italiani, emerge un quadro agghiacciante: se la diminuzione percentuale delle disponibilità e, di conseguenza, delle idoneità proseguirà come è avvenuto negli ultimi anni, si giungerà in poco tempo ad una estinzione delle adozioni di minori stranieri. Se continuerà questo trend, agli stessi livelli degli ultimi 5 anni, si arriverà nel 2020 alla fine delle adozioni internazionali con appena un centinaio di adozioni”.“Siamo quindi di fronte ad una vera e propria crisi che inizierà a far sentire pesantemente i propri effetti a partire dal prossimo anno – prosegue la nota - . Cosa fare? Occorre innanzitutto interrogarsi rispetto alle cause che stanno provocando questo declino. Già fin da ora un dato si impone: la totale mancanza di preoccupazione da parte delle autorità (Cai e istituzioni) e la recente Conferenza nazionale della famiglia è una prova di questo, il tema della crisi non è stato minimamente affrontato. Ai.Bi. sta costituendo un gruppo di lavoro con esperti internazionali per studiare gli interventi che dovranno essere adotti nei prossimi anni per “salvare” l’adozione internazionale.