Il mito d'Europa - Per alcuni il suo nome vuol dire "ben irrigata", per altri designa invece profondità di sguardo, ampiezza di vedute. Ma è da secoli che tutti la chiamano, più semplicemente, Europa.Chi, agli albori del tempo, ebbe la fortuna di vederla fanciulla, rimase folgorato dalla sua bellezza. Nessuno, del resto, avrebbe mai osato mettere in discussione la nobiltà del suo sangue: figlia e madre di re, principessa e matriarca.Nata in una notte di luna piena, ne portò sempre vivo il fulgore. Creatura luminosa, genuina, occhi fondi e disarmanti, al punto da innamorare il padre degli dei in persona. Il quale, pur di possederla, si risolse a palesarsi sotto mentite spoglie, nelle sembianze di un mite toro bianco.Fu in un giorno di zefiro e di sole che, scesa a cogliere gigli sulla spiaggia, Europa lo vide adagiarsi ai suoi piedi: ne rimase affatturata. Il toro la indusse a cavalcarlo, lei non si oppose. Era vergine, e ancora troppo ingenua per capire. Gli salì sul dorso e si lasciò trasportare lontano, oltremare, verso le terre che un giorno avrebbero preso il suo nome.Il mito tramanda, come è noto, un esito nefasto. Ma dalla violenza subita dalla giovane Europa scaturì vita nuova e prospera. Anche la storia ci racconta di un dio, il più temibile, sceso in terra sottoforma di moneta e profitto, false promesse di guadagno facile, speculazione sfrenata e operazioni finanziarie a nove e più zeri. Anche la storia narra poi di un toro dalle corna indemoniate, che, indomito e impazzito, s'impenna e si scaglia contro società e nazioni, a violentarle e distruggerle una dopo l'altra.Anche la storia, tuttavia, reclama ora una possibilità di riscatto, un finale diverso, un nuovo inizio. Dentro la storia, e attraverso di essa, restano tanti miti da cambiare, da capovolgere e riscrivere, da reinventare.C'è da risollevare moltitudini, popoli da troppi anni in ginocchio. C'è da redimere i tanti e tanti figli d'Europa, divenuta nel frattempo matrigna. C'è da rialzare il capo e, uniti, guardare in avanti. E c'è da farlo con lungimiranza, profondità di sguardo e ampiezza di vedute, come già reca in sé il suo stesso nome. Per cos'altro, d'altronde, staremmo qui ed ora combattendo?Quello che vogliamo è un altro mito, un'altra storia.Quella che vogliamo è tutta un'altra Europa! Quello che siamo è già L'Altra Europa!
L'Altra Europa
Il mito d'Europa - Per alcuni il suo nome vuol dire "ben irrigata", per altri designa invece profondità di sguardo, ampiezza di vedute. Ma è da secoli che tutti la chiamano, più semplicemente, Europa.Chi, agli albori del tempo, ebbe la fortuna di vederla fanciulla, rimase folgorato dalla sua bellezza. Nessuno, del resto, avrebbe mai osato mettere in discussione la nobiltà del suo sangue: figlia e madre di re, principessa e matriarca.Nata in una notte di luna piena, ne portò sempre vivo il fulgore. Creatura luminosa, genuina, occhi fondi e disarmanti, al punto da innamorare il padre degli dei in persona. Il quale, pur di possederla, si risolse a palesarsi sotto mentite spoglie, nelle sembianze di un mite toro bianco.Fu in un giorno di zefiro e di sole che, scesa a cogliere gigli sulla spiaggia, Europa lo vide adagiarsi ai suoi piedi: ne rimase affatturata. Il toro la indusse a cavalcarlo, lei non si oppose. Era vergine, e ancora troppo ingenua per capire. Gli salì sul dorso e si lasciò trasportare lontano, oltremare, verso le terre che un giorno avrebbero preso il suo nome.Il mito tramanda, come è noto, un esito nefasto. Ma dalla violenza subita dalla giovane Europa scaturì vita nuova e prospera. Anche la storia ci racconta di un dio, il più temibile, sceso in terra sottoforma di moneta e profitto, false promesse di guadagno facile, speculazione sfrenata e operazioni finanziarie a nove e più zeri. Anche la storia narra poi di un toro dalle corna indemoniate, che, indomito e impazzito, s'impenna e si scaglia contro società e nazioni, a violentarle e distruggerle una dopo l'altra.Anche la storia, tuttavia, reclama ora una possibilità di riscatto, un finale diverso, un nuovo inizio. Dentro la storia, e attraverso di essa, restano tanti miti da cambiare, da capovolgere e riscrivere, da reinventare.C'è da risollevare moltitudini, popoli da troppi anni in ginocchio. C'è da redimere i tanti e tanti figli d'Europa, divenuta nel frattempo matrigna. C'è da rialzare il capo e, uniti, guardare in avanti. E c'è da farlo con lungimiranza, profondità di sguardo e ampiezza di vedute, come già reca in sé il suo stesso nome. Per cos'altro, d'altronde, staremmo qui ed ora combattendo?Quello che vogliamo è un altro mito, un'altra storia.Quella che vogliamo è tutta un'altra Europa! Quello che siamo è già L'Altra Europa!