Vita Activa

Foedere Et Religione Tenemur


Associazione per delinquere: intendevano realizzare all'estero, in Libia o in Russia, per esempio, fossero legati ad affari realizzati attraverso una loggia ai cui vertici ci sarebbero sia Vittorio Emanuele, sia suo figlio Emanuele Filiberto «Il Savoia - scrive il Gip - sistematicamente utilizza i suoi legami istituzionali e massonici per penetrare l'organo istituzionale di interesse, ponendo le basi e curando le lineee fondamentali degli accordi corruttivi». il riciclaggio ipotizzato nelle banche di San Marino quando nel maggio 2005, Emanuele Filiberto segnala, preoccupato, al factotum Achille De Luca, l'esistenza di un sito web che contiene notizie, informazioni e scritti denigratori sulla famiglia Savoia e sui personaggi che la frequentano. E al telefono esclama: «C'è un casino col Vaticano lì dentro, bisogna capire chi è dietro». il riciclaggio ipotizzato nelle banche di San Marino e la presunta associazione per delinquere intendevano . In questa chiave, potrebbe risultare più chiaro l'attacco informatico al sito Pravdanews. Il sito parla dell'ordine dei Santissimi Maurizio e Lazzaro definendolo illegale e utile solo a far soldi. Poi riferisce di diversi nomi eccellenti della moda e della Chiesaun'accusa pesante ma non più di omicidio colposo: accusato, processato e assolto senza però uscire del tutto indenne dalla vicenda che causò la morte del giovane tedesco Dirk Hamer: era l'estate del 1978. E per finire: contatta l'ex presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, per contrattare il rientro in Italia. Ne parla con Catricalà, all'epoca segretario generale della presidenza del Consiglio. In cambio assicurare a Berlusconi i voti dell'elettorato di fede monarchica. Un consiglio ricevuto da Windisch-Graetz, uomo d'affari, definito dalla procura «intermediario del principe in operazioni di lobbying», che propone al Savoia: «Concordiamo una breve nota, perché puoi essere molto incisivo su Berlusconi, se gli dici due frasi». Frasi del tipo: «Lei mi dica come la posso aiutare... per le elezioni». Il suggerimento è accolto positivamente. Più tardi, dopo aver incontrato Berlusconi, Vittorio Emanuele affermerà: «Questo viaggetto è stato più che positivo. E questo è molto importante, perché bisogna agire molto velocemente, prima della fine di febbraio, perché siccome lui perderà le elezioni, gli altri ce lo mettono nel culo». Più sagace di un sondaggista. E infatti, nella telefonata, aggiunge: «Allora ho detto: signor presidente, non possiamo permetterci il lusso di perdere queste elezioni. E il peggio è che la gente per pigrizia non va a votare. Perché le sinistre, loro figli di puttana, i bolscevichi ci vanno sempre, capisci». Così Vittorio Emanuele prende posizione per la destra e, in particolare, per Forza Italia: «Ebbè - commenta - faccio bene. Io faccio i cazzi miei». Sarà una coincidenza, ma qualche tempo dopo Windisch gli riferisce di aver ricevuto una telefonata: «Mi ha chiamato cinque minuti fa Gianni Letta. Ti manda rispettosi saluti e mi ha promesso che la prossima settimana avrà dei risultati».