Vita Activa

SOSPENDERE TUTTO E VARARE LE ALTERNATIVE


dati forniti dall' assemblea dei comuni soci di Quadrifoglio SPA stabiliscono che:- la potenzialità complessiva della sezione termica dell' inceneritore che hanno in mente sarà, come minimo, di 35/65 milioni kcal/h- ammonteranno a 140.000 le tonnellate annue di rifiuti bruciati, come soglia minima- l' impianto dovrà funzionare, come minimo e di media, 20 ore al giorno lavorando all' 89% delle sue potenzialitàDa notare che:- ancora non viene indicato dove sorgerà la costosa discarica speciale necessaria a stoccare, come minimo, ben 21.000 tonnellate di scorie post-combustione- dai dati si deduce che il forno (o i forni se l' impianto ne avrà più di uno) verranno spenti ciclicamente nel corso dell' anno. Le fasi di manutenzione di tali impianti sono molto inquinanti rispetto al funzionamento ordinario, cioè quando un inceneritore viene spento e riacceso è il momento nel quale si sprigionano più fumi. Le valutazioni sanitarie dovranno essere aggiornate per considerare e simulare anche questo aspetto- la VIS è datata poiché non tiene conto né della nuova ed esatta collocazione né dei cittadini che non sono residenti ma che lavorano sul territorioDa notare poi il rigore e l' enfasi posta sui limiti minimi. Precedenti avvenuti in varie parti d' Italia dimostrano che le dimensioni di un inceneritore sono cruciali affinché esso possa garantire un ritorno finanziario. Un inceneritore non può essere piccolo. O è grande oppure le società di smaltimento dei rifiuti preferiscono non farlo perché serve a stabilizzare gli enormi costi di investimento dell' impianto e quindi ad aumentarne il rendimento, altrimenti inesistente, con economie di scala sovvenzionate da un 8% di tasse che noi paghiamo in bolletta. L' emergenza rifiuti è questa se è vero come è vero che la Campania è la regione con il maggior numero di inceneritori e con il peggior dato di raccolta differenziata. La questione della dimensione dell' impianto avrà ripercussioni grosse sulla politica dei rifiuti dell' area fiorentina per i prossimi vent' anni.La percentuale di raccolta differenziata media a Sesto Fiorentino, dopo le sperimentazioni volute da Rifondazione, è schizzata al 47% mentre Firenze non rispetta neanche la percentuale minima fissata dal Decreto Ronchi. Purtroppo le sperimentazioni sono state prontamente sospese e boicottate. Basterebbe estendere questo risultato negli altri comuni per cambiare politica dei rifiuti. Ma i Sindaci della Piana si comportano come Assessori del Sindaco di Firenze e Amministratori Delegati di Quadrifoglio SPA. A rigor di logica l' inceneritore di Case Passerini è pensato per i rifiuti prodotti nelle aree servite da Quadrifoglio (Campi, Calenzano, Signa, Sesto F. no e Firenze)Considerando i dati sulla mole dei rifiuti di questa zona possono dedursi già importanti scenari, tutti possibili:Ipotesi 1Se la costruzione dell' inceneritore sarà accompagnata da una politica di raccolta differenziata questa servirà a produrre CDR (Combustibile Da Rifiuti) da destinare all' inceneritore. I rifiuti verranno quindi differenziati e poi mixati in modo tale da fornire maggiore calore all' inceneritore. Non verranno riciclati i materiali riciclabili ad alto potere calorifico (carta, plastica).Ipotesi 2Se la quota di raccolta differenziata fosse destinata al circuito del riciclo, riutilizzo e recupero dei materiali, e quindi parallela e non complementare all' incenerimento dei rifiuti, allora non supererebbe il 23% dato dalla differenza tra la quantità di rifiuti prodotti nella zona ( 183.998 t) meno quelli destinati all' inceneritore (140.000 t) = 43.998 t (23%). Sarebbero quindi disattese le percentuali minime stabilite dalla legge e dal piano provinciale dei rifiuti.Ipotesi 3Ammettiamo che le percentuali del piano provinciale di raccolta differenziata siano rispettate e si arrivi al 50%.Se la quota di raccolta differenziata fosse destinata al circuito del riciclo, riutilizzo e recupero dei materiali e se quindi fosse parallela e non complementare all' incenerimento dei rifiuti allora la differenza tra la quantità di rifiuti prodotti nella zona ( 183.998 t) meno quelli differenziati per essere riciclati, riusati e recuperati (90.000 t circa) determinerebbe la percentuale da bruciare: 90.000 t.Ma l' inceneritore, come minimo, ne dovrà bruciare 140.000! …quindi…- la quantità di rifiuti prodotti aumenterà di 50.000 tonnellate annue- saranno importate da fuori zona 50.000 tonnellate di rifiuti Con certezza per ora si può dire che:- la stragrande maggioranza della raccolta differenziata, se verrà incentivata in modo serio ed esteso, sarà funzione dell' inceneritore di Case Passerini. Si differenzierà carta e plastica per poi bruciarle- le percentuali di raccolta differenziata non aumenteranno- la quantità di rifiuti prodotta nella zona aumenterà anziché diminuire (anche per via dell' espansione delle città della zona)