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Post N° 121

Post n°121 pubblicato il 20 Ottobre 2006 da arielasterisco

immagineScuola, si taglia
La finanziaria prevede per il prossimo anno di eliminare 43.200 posti dall'organico e altri 6.800 negli anni successivi. ''Questi tagli - avverte il portale on line Tuttoscuola - potrebbero non consentire tutte le 150mila immissioni in ruolo nei prossimi tre anni, perché non vi potranno essere altrettanti posti vacanti da coprire. Al massimo si potrebbe arrivare a 75mila. Tutto ciò sempre che si realizzino effettivamente i tagli previsti, e che non si creino nuove disponibilità di posti per effetto di altre misure''.

Meno insegnanti, più alunni in classe
L'innalzamento del rapporto alunni/classe di 0,40 punti, previsto in finanziaria, dovrebbe portare sostiene Tuttoscuola ad una riduzione di 19.032 posti di docente e di 7.050 unità di personale dal prossimo settembre 2007.

La preoccupazione dei sindacati
"Sono inaccettabili - afferma il segretario generale della Uil scuola, Massimo Di Menna - i tagli sulla scuola. E' sempre la stessa storia, i tecnici del ministero dell'Economia pensano di ridurre la spesa pubblica tagliando sul personale della scuola e su un settore che invece ha bisogno di investimenti". Di Menna annuncia quindi che "su questi aspetti contratto, manovra fiscale, interventi sulla scuola, insieme agli altri sindacati, se non ci saranno cambiamenti, prima che il testo vada al Senato, il sindacato attivera' forme di mobilitazione del personale della scuola".

Critico anche il segretario generale della Flc-Cgil, Enrico Panini, secondo il quale questa Finanziaria "non investe sulla conoscenza". Non solo. Un emendamento presentato oggi aumenterebbe da 100 a 150 mln di euro le risorse destinate alle scuole private. "Tagli e cicoria per la scuola pubblica, attenzione per quella privata" osserva il sindacalista per il quale "si tratta di una decisione sbagliata".

Anche la Cisl scuola reputa "inaccettabili" i tagli per la scuola. " Altrettanto inaccettabile - afferma il segretario generale, Francesco Scrima - è la mancata copertura finanziaria per il rinnovo del Contratto, scaduto ormai da 10 mesi. Sul finanziamento del contratto e su tutti gli altri tagli annunciati insistiamo a chiedere la modifica di queste disposizioni nel corso del dibattito parlamentare e l'attivazione dei 'tavoli concertativi. In assenza di riscontri positivi, risponderemo con la mobilitazione della categoria".

La reazione della sinistra
"Modificare le norme della finanziaria per quanto riguarda i tagli alla scuola e' una priorità assoluta", reagiscono le senatrici del Prc Giovanna Capelli, capogruppo in Commissione cultura, e Rina Gagliardi, che definiscono "l'incremento, previsto dall'articolo 66 della Finanziaria, dello 0,4% di alunni per classe del tutto inaccettabile".

"Equivarrebbe - sottolineano Capelli e Gagliardi - a tagliare decine di migliaia di posti nel personale insegnante e in quello tecnico. Altrettanto grave è il danno che la costituzione di classi, ancor più sovraffollate di quanto gia' non siano, comporterebbe per il livello qualitativo della pubblica istruzione".

Roberto Poletti e Anna Sanchi, dei Verdi, registrano "con amarezza che la scuola ed il mondo ad essa collegato sono il fanalino di coda tra le priorità di questa finanziaria", e che "prevedendo tagli ai docenti si pensa di risolvere i problemi economici del nostro paese". "L'aumento di bambini per classe ed il conseguente taglio previsto di 50.000 cattedre tra tutti i gradi scolastici può solo peggiorare - avvertono Poletti e Sanchi - la qualita' del nostro sistema scolastico e le modalità lavorative dei docenti", mentre nel programma dell'Unione si parlava del "ruolo centrale" degli insegnanti. 

Il ministero: tagliati solo gli sprechi
Getta acqua sul fuoco il viceministro dell'Istruzione Mariangela Bastico. "I dati che descriverebbero i tagli della Finanziaria sulla scuola sono del tutto infondati. Sommare mele con pere costituisce un errore macroscopico, particolarmente grave quando si riferisce alla scuola, cioe' a ragazzi, famiglie, insegnanti e dirigenti, Ata (ausiliari, tecnici, amministrativi) e precari che attendono l'assunzione in ruolo". Dopo aver spiegato punto per punto perché non si può parlare di tagli, Bastico osserva che " sono stati dati i numeri al lotto perche' non è stata colta la scelta fondamentale che sta alla base della finanziaria per la scuola: le razionalizzazioni di un sistema cosi' vasto e complesso sono possibili e doverose, ma intendiamo farle solamente in una prospettiva di innovazione e di riforma, in tempi medi (non meno di 3-5 anni). Abbiamo escluso quindi i tagli con la scure, perché li riteniamo ingiusti e inefficaci, ma nello stesso tempo siamo convinti di dover utilizzare, anche attraverso la valorizzazione dell'autonomia scolastica, al meglio, ogni euro, evitando ogni spreco". 

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