Il piccolo filosofo

Tra pessimismo e Matrix


Chi di noi non si è mai chiesto perchè al mondo ci sia tanta negativa irrazionalità e sofferenza?Alcuni filosofi nel corso della storia hanno provato a spiegare il senso di tutto questo. Tra questi Arthur Schopenhauer (1788-1861). Egli afferma che l'universo è dominato da un impulso cieco e irrazionale, la Volontà, per cui tutto tende a qualcosa e, nel caso degli uomini, tutti vogliono soddisfare desideri continuamente rinascenti.Ma desiderio significa sofferenza perchè implica uno stato di bisogno e rivela infelicità. Ma anche se i desideri cessassero il dolore non verrebbe meno, sostituito dalla noia: il piacere è una pausa tra un dolore e l'altro e la vita umana oscilla come un pendolo tra dolore e noia.Tuttavia se la nostra vita fosse senza fine e senza dolore, non verrebbe in mente a nessuno di chiedersi perchè il mondo esiste....La realtà è questa Volontà, ma l'uomo non la vede chiaramente ma la rappresenta solo con le tre forme a priori: spazio, tempo e causalità. Fra la rappresentazione e la realtà vera c'è un velo di illusione (il velo di Maya) che deforma la visione delle cose e impedisce all'uomo di conoscere l'autentica essenza delle cose che rimane nascosta. Un pò come in Matrix....Per Schopenhauer, ad esempio, dietro all'incanto dell'amore sta "il freddo Genio della specie" che mira alla perpetuazione della vita, all'accoppiamento, quindi non c'è amore senza sessualità.Il velo si può squarciare solo annullando la propria volontà di vivere. Ma il suicidio non è accettabile perchè è solo un atto di forte affermazione e non di negazione della volontà e perchè si limita a sopprimere unicamente l'individuo. Occorre liberarsi dalla volontà di vivere attraverso tre strade:- l'arte, come contemplazione estetica della vita e quindi sospensione della Volontà;- la pietà, come capacità di avvertire come nostre le sofferenze degli altri, impegnarsi nel mondo a favore del prossimo;- l'ascesi, come annullamento della Volontà.