BAGHDAD CAFE'

Post N° 24


V. Ciò che disse il tuono Dopo la luce rossa delle torce su volti sudati Dopo il silenzio gelido nei giardini Dopo l'angoscia in luoghi petrosi Le grida e i pianti La prigione e il palazzo e il suono riecheggiato Del tuono a primavera su monti lontani Colui che era vivo ora è morto Noi che eravamo vivi ora stiamo morendo Con un po' di pazienza Qui non c'è acqua ma soltanto roccia Roccia e non acqua e la strada di sabbia La strada che serpeggia lassù fra le montagne Che sono montagne di roccia senz'acqua Se qui vi fosse acqua ci fermeremmo a bere Fra la roccia non si può né fermarsi né pensare Il sudore è asciutto e i piedi nella sabbia Vi fosse almeno acqua fra la roccia Bocca morta di montagna dai denti cariati che non può sputare Non si può stare in piedi qui non ci si può sdraiare né sedere Non c'è neppure silenzio fra i monti Ma secco sterile tuono senza pioggia Non c'è neppure solitudine fra i monti Ma volti rossi arcigni che ringhiano e sogghignano Da porte di case di fango screpolato Se vi fosse acqua E niente roccia Se vi fosse roccia E anche acqua E acqua Una sorgente Una pozza fra la roccia Se soltanto vi fosse suono d'acqua Non la cicala E l'erba secca che canta Ma suono d'acqua sopra una roccia Dove il tordo eremita canta in mezzo ai pini Drip drop drip drop drop drop drop Ma non c'è acqua.(da La Terra desolata di T.S. Eliot)