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24 Febbraio 1990 - 24 Febbraio 2010


Venti anni fa, il 24 febbraio 1990, moriva Sandro Pertini.Per me, come per moltissimi altri, è stato un giorno di tristezza e anche, un po’ , di incredulità. Sembrava impossibile, Pertini morto. Fine di una breve epoca. L’ epoca in cui anche chi, come me, non concordava con le posizioni del PSI ( da cui proveniva ), si sentiva per la prima, e purtroppo ultima, volta rappresentato dalla massima carica dello Stato e scriveva volentieri Presidente utilizzando la P maiuscola.Pertini era per tutti l’ incarnazione della Resistenza, quella vera, non quella dei comitati, dei partigiani da dopo-guerra, e neanche di quella che oggi si cerca di spacciare come tale. Era la Resistenza di chi aveva deciso di lottare contro il nazifascismo per un domani pulito, giusto, migliore. Era la Resistenza che con Pertini tuonava nei giorni del terremoto dell’ Irpinia ‘ Bisogna fare presto! ‘ e che ancora tuonava contro quanti sulle emergenze, sui bisogni delle persone colpite, avevano lucrato. Era uno di noi ai Mondiali di calcio in Spagna, era uno di noi quando giocava a carte, Era Sandro Pertini, talmente amato da diventare attore, non autore, di canzoni ( chi non ricorda ‘ un partigiano come presidente ‘ citato ne L’ Italiano di Toto Cotugno ) , talmente benvoluto da diventare protagonista di una striscia di Andrea Pazienza ( Pertini o Il Partigiano Pertini ) , talmente entrato nel cuore di tutti che il giornale satirico Il Male ha sentito il bisogno di dedicargli la copertina in occasione del suo ottantesimo compleanno. Di Sandro Pertini voglio solo ricordare poche frasi, e sono in tanti, in questi giorni, che le riportano nei loro blog, nei loro siti, nelle loro bacheche. Spiegano in cosa consiste oggi la nuova Resistenza, ci invitano a non cedere, a non abbassare la guardia. Vedremo se questo anniversario avrà sui media lo stesso rilievo dato a quello del pregiudicato latitante Bettino Craxi "Oggi la nuova resistenza in che cosa consiste. Ecco l'appello ai giovani: di difendere queste posizioni che noi abbiamo conquistato; di difendere la Repubblica e la democrazia. E cioè, oggi ci vuole due qualità a mio avviso cari amici: l'onestà e il coraggio. L'onestà... l'onestà... l'onestà. [...] E quindi l'appello che io faccio ai giovani è questo: di cercare di essere onesti, prima di tutto: la politica deve essere fatta con le mani pulite. Se c'è qualche scandalo. Se c'è qualcuno che da' scandalo; se c'è qualche uomo politico che approfitta della politica per fare i suoi sporchi interessi, deve essere denunciato!"