Creato da ar.lo il 10/10/2009
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Libertà per Julian Assange

Post n°48 pubblicato il 07 Dicembre 2010 da ar.lo
 
Foto di ar.lo

Noam Chomski e Ken Loach sono stati i primi, ma i messaggi di solidarietà ad Assange sono infiniti.
SOTTOSCRIVIAMO LA PETIZIONE
http://freeassange.org/sign-petition

 
 
 

Per Julian Assange

Post n°47 pubblicato il 05 Dicembre 2010 da ar.lo
 

 

Run, boy, run

 
 
 

Cdm, si' al pacchetto sicurezza

Post n°46 pubblicato il 05 Novembre 2010 da ar.lo

Non mi piace, non mi piace neanche un po'.

I permessi di soggiorno in mano ai Comuni? Mi immagino paesi come Adro, con il loro sindaco illuminato ...
La polizia che interviene (con quali soldi per la benzina?) a far rispettare le delibere dei sindaci sulla prostituzione ...
Mettere a reddito una parte dei beni sequestrati a...lla mafia cosa vorrà dire, se non rivendere quello che si sequestra? Chissà chi ricomprerà.
E sempre ai Comuni le impronte digitali di tutti.
A quando il microchip sottocutaneo, ovviamente controllato da qualche funzionario comunale?
 

Cdm, si al pacchetto sicurezza
Libero accesso alle reti wi-fi

Tra le misure proposte da Roberto Maroni la flagranza differita per i tifosi violenti, stretta sulla prostituzione e  possibilità di espellere i cittadini comunitari. Il ministro dell'Interno dichiara superate le restrizioni imposte dal decreto Pisanu a internet senza fili

ROMA - Approvato il nuovo pacchetto sicurezza messo a punto dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni. Composto da un decreto legge e da un disegno di legge, il provvedimento che ha avuto il via libera dal Consiglio dei ministri prevede misure per la lotta alla criminalità organizzata, la possibilità di espellere cittadini comunitari, il ripristino dell'arresto in flagranza differita per i tifosi violenti, il potenziamento dell'Agenzia nazionale per i beni confiscati alla mafia, la liberalizzazione delle connessioni internet. Nel pacchetto anche misure di sicurezza urbana come una stretta contro la prostituzione su strada e l'accattonaggio.

Il governo ha "espresso un plauso al ministro Maroni" per il suo impegno sul fronte del contrasto alla criminalità organizzata, ha detto Silvio Berlusconi al termine del Consiglio dei ministri. Il pacchetto sicurezza approvato oggi, ha spiegato il premier, contiene diverse norme: sulle manifestazioni sportive, dove finora abbiamo ottenuto risultati molto buoni, con il 50 per cento di incidenti in meno negli stadi; il potenziamento del contrasto alla criminalità organizzata; la tracciabilità dei flussi finanziari; la sicurezza urbana; il superamento dell'accesso al wi-fi. Inoltre, ha aggiunto Berlusconi, "visto che il provvedimento non procedeva in Parlamento, abbiamo deciso di riapprovarlo e di inserire la norma sul reato di prostituzione nel pacchetto sicurezza".


Violenza stadi, reintrodotta flagranza differita.
La reintroduzione dell'arresto in flagranza differita, entro le 48 ore dal termine della manifestazione, più poteri di controllo e maggiore tutela legale per gli steward. Sono queste le principali misure relative alla violenza negli stadi contenute nel nuovo pacchetto sicurezza illustrate dal ministro Maroni nel corso della conferenza stampa a palazzo Chigi. "Attraverso le riprese video - ha spiegato - si può procedere entro le 48 ore successive all'arresto di chi si è reso protagonista di atti di violenza in occasioni di manifestazioni sportive". Maroni ha anche sottolineato che la normativa già in vigore sta già dando risultati. "Nelle prime 9 giornate di questo campionato - ha detto - c'è stata una riduzione del 50 per cento del numero di partite con incidenti e una riduzione del 90 per cento dei feriti, passati da undici a uno". E inoltre, si è verificata un "aumento degli spettatori, nonostante lo spezzatino e la tessera del tifoso". Questa, ha concluso Maroni, "è la strada giusta per una maggiore sicurezza negli stadi".

Dal 1 gennaio libere connessioni wi-fi. Dal primo gennaio ci si potrà collegare liberamente, senza restrizioni e senza controlli, alla rete wi-fi. Il ministro dell'Interno aveva già annunciato la necessità di intervenire sulla
liberalizzazione delle connessioni 1 internet, ampiamente sostenuta da diverse iniziative parlamentari che chiedevano di abolire la legge Pisanu 2. Ricordando le limitazioni introdotte nel 2005, Maroni ha spiegato che sono state fatte delle valutazioni "per contemperare l'esigenza della libera diffusione e quella della sicurezza". Dopo la sua recente visita in Israele, ha detto ancora Maroni, nel corso della quale ha incontrato il responsabile dell'antiterrorismo di Gerusalemme, "ho valutato che si possa procedere all'abolizione delle restrizioni del decreto Pisanu, che scade il 31 dicembre, e dal 1 gennaio introduciamo la liberalizzazione dei collegamenti wi-fi attraverso gli smartphone". "Da qui a dicembre - ha concluso - valuteremo quali siano gli adeguati standard di sicurezza e dal 1 gennaio i cittadini saranno liberi di collegarsi ai sistemi wi-fi senza le restrizioni introdotte 5 anni fa e che oggi sono superate dall'evoluzione tecnologica".

Che cosa dice il decreto Pisanu.
Come scrive l'Espresso, 3l'Italia è l'unico paese libero dove se il proprietario di un bar o di un altro negozio decide di offrire ai suoi clienti una connessione senza fili (Wi-Fi) a Internet, prima deve richiedere una speciale licenza al questore, poi "procedere all'identificazione previa esibizione di documento" di ogni singolo cliente, infine conservare su un apposito registro (cartaceo, naturalmente) tutti i dati "relativi alle attività di navigazione".

In altre parole, si impongono diverse procedure burocratiche lunghe, costose e noiose tanto al titolare del bar quanto all'aspirante cybernauta: un po' come ne "La concessione del telefono" di Camilleri. Con il risultato che in Italia navigare su Internet in mobilità attraverso il Wi-Fi pubblico è quasi impossibile. Sono pochissimi infatti i punti ("hot spot") che offrono questa connessione: 4.200 in tutto il Paese secondo il ministero dello Sviluppo Economico, meno di 2.000 per il sito specializzato WiFi Italia.com. Comunque "un quarto o un quinto rispetto a quelli degli altri principali Paesi europei", come scrive la media company californiana Jiwire.com; mentre è meglio soprassedere al confronto con gli Stati Uniti (oltre 70 mila, di cui un migliaio solo a New York, spesso gratuiti).

Grasso: da liberalizzazione danno a indagini. Per il procuratore nazionale Antimafia, Piero Grasso, l'accesso libero alle postazioni wi-fi e agli internet point porterebbe a "ridurre moltissimo la possibilità di individuare tutti coloro che commettono reati attraverso Internet". Grasso lo ha detto a Bari, da dove ha voluto segnalare "il venir meno del decreto Pisanu che stabiliva le regole precise - ha detto - per l'identificazione di coloro che usano le reti Internet". "Bisogna rendersi conto - ha concluso il procuratore - che dietro queste reti wi-fi e internet point ci si può nascondere benissimo nella massa degli utenti non più identificabili e si possono trovare anche terroristi, pedofili e mafiosi".


Maroni: agenzia beni sequestrati si autofinanzia.
Con il pacchetto sicurezza "abbiamo rafforzato l'Agenzia nazionale creata per la gestione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata" ha spiegato Maroni. I beni sequestrati, ha detto il ministro dell'Interno, "sono circa 35mila per un  valore di 18 miliardi di euro. Pensiamo che l'Agenzia possa procedere all'autofinanziamento consentendo di mettere a reddito una parte di questi beni". Inoltre, ha proseguito, "aumentiamo le risorse umane e finanziarie per consentire l'apertura di nuove sedi regionali". Maroni ha citato in particolare le città di Palermo, Napoli, Milano e Bari.

Foglio di via per prostitute su strada.
Sarà applicata la misura del foglio di via per chi esercita la prostituzione su strada violando le ordinanze dei sindaci in materia, ha precisato Maroni. Inoltre il prefetto disporrà del concorso delle forze di polizia per assicurare l'attuazione delle ordinanze in materia di sicurezza urbana. In questo modo, ha spiegato il ministro, "si rafforza il ruolo dei sindaci: le ordinanze comunali, infatti, si sono spesso rivelate poco efficaci perché non c'era collegamento con le forze di polizia che dovevano attuarle. Si aumenterà così il livello di sicurezza nelle città". 

Espulsione anche per cittadini comunitari.
I cittadini dell'Unione europea che soggiornano nel nostro Paese oltre i 90 giorni senza avere i requisiti previsti dalla normativa europea, potranno essere espulsi per motivi di ordine pubblico esattamente come avviene nei confronti degli extracomunitari. "C'è una norma europea - ha spiegato il ministro - la 38 del 2004, che prevede che se un cittadino dell'Unione europea vuole risiedere stabilmente in un paese oltre i 90 giorni deve rispondere a determinati requisiti e cioè avere un lavoro, un reddito e un'idonea abitazione. La violazione non è oggi sanzionata e dunque noi introduciamo una sanzione che è l'invito ad allontanarsi" per il cittadino comunitario. Se questo invito non viene rispettato, ha aggiunto Maroni, "è prevista l'espulsione del cittadino comunitario per motivi di ordine pubblico". La norma è stata inserita nel disegno di legge e non nel dl perché il governo ha voluto "notificare la proposta alla Comunità Europea per sapere se la commissione è d'accordo o meno". "Al di là delle polemiche che hanno accompagnato le politiche del governo in termini di immigrazione - ha concluso il ministro - l'Italia non ha avuto alcuna censura sulle politiche messe in atto".

Ai Comuni il rinnovo permessi di soggiorno. 
"Ogni anno in Italia vengono rilasciati 500mila nuovi permessi di soggiorno e questi restano in capo alle questure: noi vogliamo però che il rinnovo dei permessi di soggiorno venga tolto alle questure e suddiviso sul territorio nei comuni dove i cittadini comunitari risiedono" in modo da "rendere" la procedura "più rapida e meno onerosa", ha detto il ministro dell'Interno Maroni.

Nel pacchetto tracciabilità flussi finanziari.
Nel nuovo pacchetto sicurezza sono contenute anche misure sulla tracciabilità dei flussi finanziari. Le nuove misure, varate dal governo, prevedono infatti il rafforzamento delle norme introdotte con il piano straordinario antimafia mediante disposizioni interpretarive e attuative. Misure, ha spiegato Maroni, rese necessarie per bloccare i pagamenti alle ditte vincitrici di appalti.

Anche la carta d'identità elettronica. Il pacchetto prevede anche la nuova carta di identità elettronica per tutti i cittadini, sin dalla nascita, e sarà un documento di identificazione rispondente agli standard internazionali di sicurezza. "Abbiamo posto fine alla sperimentazione della carta d'identità elettronica e che andava avanti da 10 anni e che ha comportato una spesa di 300 milioni di euro. Apriamo un capitolo nuovo - ha aggiunto Maroni - e cioè l'introduzione della carta d'identità come documento di sicurezza per tutti a costo zero a partire da quando si è neonati". "Attraverso la registrazione delle impronte digitali nei comuni - ha continuato il ministro - speriamo di arrivare anche prima della fine della legislatura all'utilizzo completo di questo nuovo strumento. Il nostro obiettivo resta quello di poter utilizzare questo documento per il voto elettronico".

 

Fonte: http://www.repubblica.it/politica/2010/11/05/news/pacchetto_sicurezza-8775432/?ref=HREA-1

 
 
 

Manifestazione Antirazzista

Post n°44 pubblicato il 27 Ottobre 2010 da ar.lo
 
Foto di ar.lo


NESSUNA PERSONA E’ ILLEGALE!
DATECI IL PERMESSO DI SOGGIORNO O RIDATECI I NOSTRI SOLDI!

Nel settembre 2009 a Brescia come in tutta Italia migliaia di immigrati hanno fatto domanda di regolarizzazione attraverso la sanatoria colf e badanti, la prima e la sola che il governo abbia aperto da tantissimo tempo. Oggi, dopo più di un anno, delle 11.300 richieste di permesso di soggiorno presentate a Brescia oltre mille sono state respinte dalla questura, altre 4 mila rischiano di fare la stessa fine.
Questo soprattutto perché molte fra le persone che hanno fatto la domanda di sanatoria, negli anni precedenti, pur non avendo commesso alcun reato, avevano subito una condanna per clandestinità in seguito ad un normale controllo di polizia dal quale erano risultati privi di permesso di soggiorno.
Al momento della presentazione delle domande (settembre 2009) il ministero degli interni aveva comunicato che tale condanna non impediva di regolarizzarsi. Ma poi, mesi dopo (marzo 2010), lo stesso ministero ha cambiato idea ed ha ordinato a questure e prefetture di respingere le domande di chi aveva condanne anche solo per clandestinità.
Come dire: chi è irregolare non può ottenere la sanatoria. Anche se questa serve proprio a regolarizzare gli irregolari! Un evidente controsenso!

Ma non solo: se si tiene conto che il presentare le domande di sanatoria è stato molto costoso per i richiedenti e molto conveniente per le casse dello Stato (fra tasse e contributi Inps centinaia di milioni di euro sono passati dalle tasche dei migranti alle casse dello Stato) e che l’assurdo cambio delle regole della sanatoria è avvenuto quando le domande erano già state presentate, è chiaro che siamo di fronte a una vera e propria truffa, fatta dallo Stato e dal governo a danno dei più deboli fra gli ultimi: gli immigrati cosiddetti clandestini.

Da più di venti giorni a Brescia gli immigrati che stanno ricevendo risposta negativa alla loro richiesta di regolarizzazione hanno scelto di cominciare a lottare, con manifestazioni e un presidio permanente davanti alla Prefettura (in via lupi di Toscana), presidio che sta proseguendo nonostante un tentativo di sgombero fatto dalla polizia. Oggi il presidio si trova sotto la costante minaccia di sgombero da parte dell'amministrazione comunale nonostante una regolare richiesta di occupazione di suolo pubblico. La minaccia di sgombero e' un fatto gravissimo, la giunta Paroli-Rolfi nega gli spazi democratici, di liberta' e di espressione; vuole impedire ai lavoratori migranti di protestare per i loro diritti: e' come se si impedisse il presidio dei lavoratori dell'Ideal Standard, della Federal Mogul o di altre fabbriche in crisi. Difendere il presidio significa difendere principi di liberta' da una giunta autoritaria.

Vogliono ottenere rispetto e giustizia. Vogliono ottenere il permesso di soggiorno. Per non essere condannati ad un destino di clandestinità e di ricatti. Per la sicurezza, loro e di tutti i cittadini. Una lotta che da Brescia ora comincia ad estendersi ad altre città italiane.

I migranti senza diritti e senza permesso di soggiorno sono anzitutto manodopera a bassissimo costo da sfruttare nel lavoro, a discapito loro e di tutti. La negazione dei diritti dei migranti è solo uno strumento e una parte dell’attacco in atto contro i diritti di tutti i cittadini, i lavoratori, gli studenti, gli uomini e le donne italiani e immigrati.
Insieme a industriali, banche, grandi speculatori - coloro che dopo aver guadagnato per decenni enormi profitti hanno causato la gravissima crisi economica e sociale tuttora in corso – i governanti stanno usando proprio la crisi come ricatto per imporre la legge del più forte, per annullare i diritti sociali e del lavoro, per smantellare servizi e beni comuni fondamentali come la scuola, l’università, la sanità, impadronendosene e privatizzandoli. Precarietà, perdita del lavoro, sfratti stanno diventando anche a Brescia la realtà di vita di migliaia di persone e famiglie.

LA CRISI SE LA PAGHI CHI L’HA PROVOCATA!

Lavoratori e cittadini italiani e migranti, regolari e irregolari, hanno da condividere lo stesso fronte di lotta, contro la precarietà e per i diritti.

MANIFESTAZIONE
SABATO 30 OTTOBRE dalle ore 15 – Piazza Loggia

SOSTIENI IL PRESIDIO PERMANENTE PER I PERMESSI DI SOGGIORNO
Aderisci all'appello per chiedere che sia garantita la continuazione del Presidio
(contattando Radio Onda d'Urto o presso il Presidio di via Lupi di Toscana)

CONTRIBUISCI ALLA CASSA DI RESISTENZA DEL PRESIDIO
Presidio permanente di via Lupi di Toscana

 
 
 

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Post n°43 pubblicato il 26 Ottobre 2010 da ar.lo
 

Ho riletto un blog: PulceNelCuore.
A distanza di tempo amo ancora leggere quelle righe, scorrere quelle immagini.

Mi manca la rilettura di un blog che "ha raggiunto il suo scopo" e per questo è stato chiuso da chi lo ha sviluppato. Un progetto. Sono quelle cose che mi lasciano un po' d'amaro. Mi chiedo se un progetto, una volta pubblicato, sia ancora proprietà di qualcuno o non diventi diritto di tutti, qualcosa che deve restare fruibile.

L'indirizzo di PulceNelCuore
http://spazio.libero.it/pulcenelcuore/

Un video di commento suggerito dal blog

 

 
 
 

Demetrio Stratos - Cometa Rossa

 

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