Armonia

Post N° 156


La femmina sterminatrice La porta si apre e il moribondo dal suo letto d’agonia vede entrare la femmina accabadora. Lei è “l’accoppatrice”, tanto per rendere comprensibile il termine. è  vestita di nero e una delle sue gonne è sollevata a coprirle il viso. E’ arrivata l’ ora. Lui da quel momento sa che l’ abbraccio che avrà da quella donna sarà l’ ultimo della sua vita. La donnaaccovacciata dietro al capezzale stringe la testa del morente tra le sue gambe. Lo accarezza e comincia a cullarlo come fosse un bambino. Gli canta la stessa ninna nanna che lui si sarà sentito cantare dalla propria madre, quando finalmente l’ agonizzante torna infante lei lo uccide con la forma più sensuale di strangolamento. Se non basta lo soffoca con un cuscino. Accabadora …terminaredallo spagnolo acabar,o ancor più dal sardo accabaddare incrociare le mani al morto, o ancora mettere a cavallo e quindi far partire.Accabadorauna professionista della morte. Una donna capace di risolvere i casi disperati, soffocando, strangolando, spaccando il cranio o l’ osso del collo, a seconda delle latitudini ove operasse. levatrici curatrici e anche capaci di uccidere con metodo e precisione   eutanasia a mezzo di un giogo da buoiMolti ricordano un nonno o bisnonno che ha avuto a che fare con la vecchia nerovestita eutanasia a mezzo di un giogo da buoi Io voglio saper delle accabadoras. LUILe “attittadoras” nutrivano il morto in partenza con le loro lacrime. Erano“allattatrici” perché solo chi sa dare la tetta a un bimbo per nutrirlo, è capace della dolcezza estrema di un trapasso assistito.Iovoglio saper delle accabadoras. LUIla prende alla larga, poi finalmente dopo un lungo giro tra magia e folklore, ci arrivacon grazia e levità comunque mi istilla il dubbio che al suo paese, attraverso il giustificativo di un rito purificatore, in passato fosse facile che al moribondo si desse anche un aiutino più concreto per passar a miglior vita. possibile affittare prefiche professioniste specializzate in lamentazioni funebri a soggetto.Io -riflettoda quelle parti la morte è ancora profondamente intrisa con il quotidiano. Noi metropolitani ci liberiamo di ogni pensiero oltre la vita in quelle discariche di rifiuti umani a perdere che sono le moderne periferie-cimitero. Indifferenti agglomerati che sono identici alle periferie di ancora viventi.