nell'immaginazione

Post N° 6


una riga bianca delimitava la nostra auto. era un mattino presto. avevamo preso del caffè in una tavola calda in cui avevamo lasciato qualche moneta sul tavolo. era terribile quel caffè, ma avevo ascoltato il suo rumore nella bocca di lei, sbattere sui denti spostato dalla lingua. si era vestita con le cose del giorno prima, ma le aveva infilate come se niente le importasse. la maglia se ne stava abbandonata sulle sue spalle e le all star prevalevano ciniche. aveva un'aria tremendamente felice quella mattina. era spensierata e contenta. io ero terribilmente logorata da un male di cui non conoscevo la provenienza. o forse sì.guardavo fuori dal finestrino e immaginavo di correre in quei prati che vedevo intorno a noi, perdersi per metri e metri fino alle montagne lontane inghiottite dal cielo. aprii il finetrino fino a poter farci uscire la testa e mi infilai fuori tenendomi stretta al sedile con la mano sinistra. sentivo il vento scivolare come ghiaccio d'aria tra i capelli.lei non disse nulla e continuò ad accellelare fino a non farmi più respirare.non sentivo nulla. era ciò che volevo. sentivo solo le unghie spingere nel sedile da una forza che non controllavo.