Arrakis

Apnea


Osservo i tuoi occhi abbracciare i ricordi,arrivo sotto la superficie immaginando l'abisso(la forza del mare è nella sua instabilità)ti vedo urlare, piangere, gemere, ridere in modo sguaiatoti sento ballare in maniera scomposta, come una zingara ubriacati vedo vestita di stracci cullata dall'erba di un prato(l'abisso del mare svela i suoi mostri)risalgo veloce sopra la superfice e metto a fuoco il tuo visoe ti sento danzare armoniosa sulle note di sinfonie barocchesento parole sommesse, piccole risate nascoste da mani umidee drappi e sete d'oro e cascate di velluto e damasco(l'armonia del mare nasconde le sua forza)Sorrido compiaciuto della mia consapevolezzasorrido consapevole del rispetto che nutro per quegli abissinascosti dalla superfice turcheseSorrido sperando la tua comprensione.Non aver paura di avere paura(il mare che amiamo è quello vorace)