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L'ESATTORE


Il temibile appellativo è sicuramente diretto al co-blogger Michele; la simpatica scenetta risale a quest'estate, quando al termine del nostro lunghissimo Interrail che ci ha portato fino a Capo Nord, eravamo di stanza in un appartamento metropolitano di Varsavia, sotto il comando di una bisbetica affittacamere ultra settantenne, capace solo di ondeggiare la testa e parlare polacco o tedesco, o al limite un inglese molto simile all'Esperando. Dopo aver accettato la sistemazione nel suo appartamento in virtù del prezzo molto conveniente, ci viene la malaugurata idea di chiedere alla padrona di casa dove fosse ubicata la lavanderia più vicina per poter lavare (e soprattutto asciugare) la nostra biancheria. A questa richiesta l'ondeggiante polacca propone se stessa come efficente lavandaia e ci intima di consegnarle tutti i panni sporchi (che dopo quasi 10.000 kilometri di rotaia erano veramente sporchi) e di li a poco la vediamo prona sul bordo della vasca a candeggiare ed ondeggiare la biancheria. Non passa molto tempo però che ecco l'insana richiesta: ci chiede 50zloti (circa 12€) per comprare ACE, per un paio di capi bianchi, dato che lei ne era sfornita. Il titubante Michele rilascia la somma un po' perplesso: dopo un rapido calcolo ci rendiamo conto che in Polonia 12€ di candeggina bastano per l'intero quartiere così si richiede l'intervento dell'ESATTORE.Dopo due giorni di pseudo asciugatura in un bagno chiuso ermeticamente e dall'umidità del 150%, Mother, così chiamavamo la filobolscevica, ci presenta una busta piena di panni zuppi d'acqua, marci e ammuffiti (che per vie traverse finiremo di asciugare a Budapest, dopo averli stesi per ore dentro lo scompartimento del treno e sotto al letto a castello dell'ostello ungherese). L'Esattore comincia inevitabilmente a pretendere il resto dei 50zloti cercando di spiegarsi in tutte le lingue che conosce (l'italiano), ma la logorroica polacca finge clamorosamente di non intendere, finchè il nostro ha la geniale idea di produrre il bigliettino di carta riportato in calce, scrivendo a chiari note "50zl ACE". Alla vista dell'eloquente stimolo visivo, Mother comincia una lunga serie di moine e lamenti a tema vario: ci sembra di capire che si lamenti della grande fatica che ha affrontato nel lavare i nostri panni, dei disagi della guerra, dei poteri medicinali dei fiori, grazie alla perizia che vantava sui quali, in tempo di guerra aveva guadagnato i favori di un capitano nazista. Insomma... niente grana. Missione fallita dunque per l'Esattore, ma è comunque lodevole la grande freddezza con cui ha incalzato la lavacalzini. Dopo quell'esperienza, che risale all'estate 2006, l'Esattore ha raffinato molto la tecnica del chiedere denaro e tutt'ora è in rapida ascesa verso il ben più ambito titolo di "PITTIMA". Matteo