Creato da ArTEdesigner il 20/01/2009

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Analisi di uno scarabocchio

Post n°10 pubblicato il 29 Maggio 2009 da ArTEdesigner
 

LONDRA - Siete il genere di persona che alle riunioni con il capufficio, oppure in classe mentre il prof fa lezione, o nelle telefonate in cui c'è più da ascoltare che da parlare, prende in mano una penna o una matita e scarabocchia distrattamente ghirigori su un foglio di carta? Be', se il capufficio, il prof o chiunque altro vi sorprende in flagrante, se ne esce con frasi del tipo "smettila di distrarti a quel modo e presta attenzione a ciò che dico", adesso potete zittirlo con il supporto della scienza: spiegando che riuscite a stare attenti proprio grazie a quei disegnini senza senso.

Più attenti, concentrati e mnemonici, in effetti, di chi gli scarabocchi mentre gli altri parlano non li fa. Lo afferma un esperimento condotto da ricercatori del reparto scienze cognitive del Medical Research Council della Cambridge University. Scarabocchiare mentre si ascolta, affermano gli studiosi, aiuta a ricordare i dettagli: dunque l'esatto contrario del diffuso luogo comune secondo cui lo scarabocchio spinge la mente a perdersi nel vuoto.

Per verificarlo, gli scienziati inglesi hanno dato un banale compito ripetitivo, in pratica disegnare scarabocchi, a un gruppo di volontari che doveva contemporaneamente ascoltare un noioso messaggio telefonico. Confrontando la capacità di ricordare il contenuto del messaggio con un gruppo di ascolto che non era stato invitato a scarabocchiare, si è scoperto che lo scarabocchio aumenta la memoria del 29 per cento. Interrogati al termine dell'esperimento, senza sapere in che cosa consisteva o cosa cercava di misurare, coloro che scarabocchiavano hanno ricordato mediamente 7,5 nomi di persone, di luoghi e altri dettagli secondari del messaggio, mentre coloro che non scarabocchiavano ne hanno ricordati soltanto 5,8.


"Se una persona svolge un'attività passiva, come quella di ascoltare una noiosa conversazione telefonica, può cominciare a sognare ad occhi aperti", commenta il professor Jackie Andrade, della facoltà di psicologia dell'università di Plymouth. "E sognare a occhi aperti induce a distrarsi da quello che si sta facendo, con il risultato che lo fai meno bene. Svolgere contemporaneamente un semplice compito, come appunto è scarabocchiare, può essere sufficiente a interrompere il sogno a occhi aperti senza compromettere la prestazione che si sta compiendo".
In parole povere, scarabocchiare permette di non distrarsi e aiuta a seguire meglio il filo del discorso.

Non è la prima volta che vengono messi in luce i benefici dello scarabocchio. Un libro diventato un best-seller in Francia e pubblicato anche in Italia nel 2007, "Quaderno di scarabocchi per chi si annoia in ufficio", sostiene che scarabocchiare è una terapia anti-stress, fornendo perfino un sito Internet, www.swarmsketch.com, per chi desidera farlo sul web anziché su carta. In un altro volume, uscito nel nostro paese nel 2005, "I disegni dell'inconscio", gli psicologi Evi Crotti e Alberto Magni elencano sei diverse categorie di scarabocchi, ciascuna rivelatrice di un particolare stato d'animo: per cui ad esempio chi tratteggia labirinti sta cercando una via d'uscita da una situazione di stallo, chi disegna palme vorrebbe trovare un'oasi di pace, chi fa schizzi di un'automobile rivela un desiderio erotico non soddisfatto.

Lo scarabocchio, del resto, è vecchio come l'uomo: ci guarda dalle pareti delle caverne della preistoria, rispecchia l'animo del genio nei taccuini di Leonardo da Vinci, diventa pop-art nei moderni graffiti di strada. E poi ci sono gli scarabocchi d'autore: le spirali di Balzac, gli anelli di Beethoven, gli animali immaginari di Malraux. Senza dimenticare gli scarabocchi tracciati da molti dei nostri deputati durante le sedute alla Camera: sebbene venga il sospetto che, nel loro caso, lo facciano sperando effettivamente di distrarsi, mica per prestare più attenzione.

(27 febbraio 2009) Da La Repubblica 

 
 
 

Arte Sensoriale

Post n°9 pubblicato il 26 Aprile 2009 da ArTEdesigner
 

L'arte sensoriale rappresenta la congiunzione di piu espressioni artistiche in grado di generare una reazione emotiva.

Blulightgallery

 
 
 

Arte nel video

Post n°8 pubblicato il 26 Aprile 2009 da ArTEdesigner
 

Osservare l'arte attraverso gli occhi degli altri

 
 
 

Per chi parla, per chi ascolta,per chi scrive e per chi legge

Post n°7 pubblicato il 24 Marzo 2009 da ArTEdesigner

Ma chissà perchè sono sempre in pochi a ribellarsi, a parlare della verità, a pubblicare video che riprendono quello che tutti vedono, a scrivere quello che tutti sanno.
C'è una massa enorme che abita il pianeta, pochi comandano e pochi denunciano. Gli altri che fanno???

Commento lasciato a http://blog.libero.it/italiaiviglia

 
 
 

Invito...

Post n°6 pubblicato il 16 Marzo 2009 da ArTEdesigner

...a tutti....a chi ha voglia di immergersi nei miei sogni e magari condividerli...

http://galleriadartelaurabruno.wordpress.com

La mia galleria d'arte è sempre aperta, e accetta anche commenti negativi, ma giusto per dire "non condivido la tua arte".

Ma spero anche che ogni quadro, foto o arredo vi faccia sognare e che mi raccontiate i vostri pensiri....magari ve li trasformo in quadri!

Vi aspetto! 

 

 
 
 

Difesa per chi vive nel silenzio

Post n°5 pubblicato il 28 Febbraio 2009 da ArTEdesigner

Ho raccolto l'invito di Diritti e Difesa e nel mio piccolo poichè mi occupo di sicurezza per chi non  tutelato nel mondo del lavoro sento di dire anche io

NO AGLI ABUSI DI QUALUNQUE ORIGINE

E AGGIUNGO

SE AVETE PROBLEMI PARLATENE TROVATE UN ORECCHIO AMICO E PARLATE....PRIMA DI AGIRE!

Nel mondo dei blog siamo numerosi ,pero', possiamo riuscirci a far girare un messaggio a tutti ed è per una causa buonissima ANTIPEDOFILIA! Perche' episodi su tanti bambini siano solo un brutto ricordo per tutti.

Daremo un segnale... CREDIAMOCI INSIEME!!

IO CI STO!!
Combattiamo insieme

 
 
 

Piacere dell'Arte

Quello che mi piace dell'Arte è vivere la sensazione di mettermi in gioco davanti al bianco assoluto, sapendo che quando sono dall'altra parte dell'oggetto ho il controllo totale, e posso io intervenire sulle cose, sia esteticamente che nel senso del significato. Il rapporto che c'è tra me e l'opera diventa di sfida  e sono totalmente me stessa: è un rapporto tra due corpi, per cui esiste una coscienza di quello che faccio ma esiste anche una sinergia, che va al di là di quello che posso pensare, ma rientra in gioco anche la mia fantasia. Così come cambio gli stati d'amimo cambio tecnica, per cui a seconda di quello che provo, cambia il mio rapporto con la superficie e quindi cambia la figura che ne esce fuori. Il mio lavoro si modifica perché cambio io: non c'è bisogno di inventare, perché salta fuori da sola, anche casualmente.

I limiti che mi pongo sono il vuoto che c'è intorno all'oggetto e la cornice dimenta per me supporto per dipingere, ornamento che rientra nel quadro.

Non ci sono limiti!

 

 
 
 

Dipingere nello spazio

Dipingo nello spazio creando opere in 3d, utilizzando cornici di spessore di 4 ...6 cm...e dipingendo a spatola soggetti in rilievo e il centro della rappresentazione viene occupato da oggetti, come vasi, foglie, bottiglie, cartoni di diverse dimensioni, vetri decorati. 

 
 
 

Io e l'arte

Post n°1 pubblicato il 20 Gennaio 2009 da ArTEdesigner
 

Mi piace sperimentare i colori, giocare con loro e lasciarli liberi di prendere forma tra oggetti assemblati a caso....mi permette di lasciar libera la mia creatività e di dare forma alle tante idee che da tempo affollano la mia testa, e che hanno voglia di sperimentare nuove tecniche.
IL MIO MOTTO: Tutti possono creare, basta lasciarsi andare.

 
 
 

AREA PERSONALE

 

DIPINTI

FANTASIE DI COLORI SU TELA...alcune delle mie creazioni...tratte dalla mia

galleria d'arte

pannello in legno marino da parete, anche da anta per mobile

gesso su panelli di legno marino

tecnica mista

 

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