Post n°12 pubblicato il 26 Maggio 2011 da vannaalbrizio
Con il patrocinio della Camera di Commercio di Salerno e del Consiglio dell’Ordine Avvocati di Salerno e con la collaborazione di UBI-Banca Carime, venerdì venti maggio 2011 dalle 16:00 alle 19:00 presso la Camera di Commercio di Salerno, nella cornice dell’elegante Sala “Genovesi” in Via Roma n. 29, Salerno, l’associazione Giorgio Ambrosoli di Salerno, A. G. A. S. – ha tenuto, con l’intervento di un largo pubblico di esperti del settore o semplici cittadini interessati e coinvolti, l’importante incontro sul tema: “CRIMINALITÀ ALIMENTARE, sicurezza del consumatore e difesa della legalità”. Appare evidente che, in un mondo in cui ogni anno, assieme al "normale" cibo, mandiamo giù più di 12 Kg di sostanze chimiche, restando nella legalità, il discutere sulla sicurezza alimentare, la protezione del consumatore e la difesa della legalità, valutandoli come obiettivi primari della legislazione e concepirli come una parte basilare delle attività di controllo da parte dello Stato risulti essenziale. Inoltre i continui fenomeni di illeciti nel campo alimentare e la conseguente incessante attività degli organi di Polizia, hanno suggerito l’opportunità, da parte della Associazione Giorgio Ambrosoli, di contribuire alla soluzione delle problematiche ponendole in evidenza attraverso l’organizzazione di un seminario tecnico sugli aspetti giuridici e scientifici in materia, in cui si è dedicata particolare attenzione ai temi delle frodi sanitarie ed ai sistemi di prevenzione dei rischi alimentari per la migliore difesa del consumatore. Presente quale moderatore della serata l’Avvocato Pasquale D’Aiuto, cofondatore e Segretario dell’Associazione Giorgio Ambrosoli Salerno, l’interessante convegno si è aperto alle ore 16:00, quando il Dott. Raffaele Battista, Capo di Gabinetto della Questura di Salerno; cofondatore e Presidente dell’Associazione Giorgio Ambrosoli Salerno ha introdotto la serata, dopo i saluti delle Autorità, con un’accurata prolusione. Di seguito il Prof. Marco Guida, docente di “Igiene ambientale e degli alimenti” presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e Direttore dell’Osservatorio Ecotossicologico Universitario, ha svolto una relazione sul tema “I rischi igienico-sanitari legati al consumo di alimenti contaminati”. Per la parte giuridica, l’Avv. Francesco Aversano, docente ed esperto di legislazione alimentare, ha illustrato le tematiche relative a “Illeciti alimentari ed insicurezze del consumatore”. Dopo un coffee-break, i lavori sono ripresi con la relazione del Dott. Giancarlo Durante, direttore del Servizio Igiene, alimenti e nutrizione presso l’A.S.L. Salerno – ambito SA/2, che ha parlato di “Sistema di allerta (R.A.S.F.F.). Ritiro e/o richiamo degli alimenti”. Le conclusioni del convegno sono state esperite dal Dott. Luigi D’Alessio, Magistrato, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno – Direzione Distrettuale Antimafia – che ha svolto una relazione sul tema “Associazioni criminali e difesa della legalità”. Tra il pubblico intervenuto l’On. Tino Iannuzzi, il Dott. Domenico della Porta (dirigente dell’ASL Salerno), il Questore di Salerno, dott. Antonio De Jesu ed il suo Vicario, dott. Enrico Moja, personale dell’Ispettorato Centrale della tutela della qualità e repressione frodi (ICQRF) e del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF) di Salerno e Milano: membri del Corpo Forestale dello Stato, dei distaccamenti di Salerno e Avellino, personale della Capitaneria di Porto di Salerno, dei Carabinieri del Nas, sezioni di Salerno e Roma e dei Carabinieri del Nac di Salerno La partecipazione all’incontro ha attribuito 3 crediti formativi per gli Avvocati presenti.
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Post n°10 pubblicato il 31 Gennaio 2011 da vannaalbrizio
http://it.groups.yahoo.com/group/edscuola/message/37059 http://www.firmiamo.it/letteraapertaalpresidentedellarepubblicaitaliana Lettera aperta al Nostro Presidente della Repubblica Italiana. Caro Presidente, a Lei, che è il garante della nostra Costituzione propongo una questione non personale (non soltanto), che ritengo assolutamente anticostituzionale: a causa del blocco degli scatti di anzianità, fino al 2013, stabilito dalla Finanziaria 2011-2013, entrata in vigore lo scorso 31 maggio, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legge sono previsti meno mille euro lordi l'anno per un collaboratore scolastico o un assistente amministrativo, da 2.500 a 3mila euro in meno per gli insegnanti. È questo il "versamento" - medio - che pagheranno i lavoratori della scuola Si tratta praticamente, una "doppia manovra", che si connette al già dichiarato stop ai rinnovi dei contratti, 2010-2012, che per professori e amministrativi significa, secondo le prime stime Uil Scuola e Flc Cgil - altri 1.500 euro in meno a fine triennio. Sopporteremo, invece, dal 1° gennaio 2011, un taglio del 5% (circa 400 euro l'anno) della retribuzione di parte variabile, e, più di ogni altra cosa, come insegnanti e Ata, il blocco del rinnovo del contratto triennale. Una misura che "pesa molto", come ha spiegato al Sole24Ore.com il presidente nazionale dell'Anp, Giorgio Rembado, perché significa «rinviare di altri 3 anni la partita della perequazione esterna con la dirigenza statale dell'Area 1, con un gap in busta paga che arriva fino a 2mila euro lordi al mese». A pesare di più (come prevedibile), è il blocco degli scatti d'anzianità (dal 2011 o dal 2012 che sia), il quale, secondo stime sindacali, toccherebbe circa 254mila unità, che dovrebbero invece scattare di fascia nei prossimi 2/3 anni, con un risparmio per l'Erario di circa 340 milioni l'anno. Una situazione che si prospetta, al momento, «senza possibilità di recupero». La norma infatti prevede un "allungamento", per legge, di 2/3 anni della "carriera" del personale, con la conclusione, che un dipendente scolastico (docente o Ata) con un'anzianità di servizio di 5 anni per passare al "gradone" successivo anziché aspettare 2/3 anni, ne dovrà aspettare cinque o sei. Ciò, ha spiegato al Sole 24 Ore.com il segretario nazionale della Uil Scuola, Massimo Di Menna, vuole dire che per un docente di scuola materna ed elementare, con 15-20 anni di anzianità di servizio, con una retribuzione mensile lorda di 2.146 euro, si profila una perdita, sempre lorda, annua di ben 2.528 euro (-9,9 per cento). Una percentuale, ha aggiunto, che il Governo ha pensato per magistrati, manager pubblici, alti dirigenti statali. Ma se è vero com’è vero che SIAMO TUTTI UGUALI DI FRONTE ALLA COSTITUZIONE CIVILE DEGLI ITALIANI, come si spiega che soltanto alcuni di noi insegnanti, in questo preciso momento politico ed economico, in alcune precise (e sfortunate) fasce degli scatti di anzianità, debbano SUBIRE?Le chiediamo che venga rivisitata e modificata la legge che ci riguarda. La ringrazio per l’attenzione. Bianca Fasano Insegnante, giornalista e scrittrice. (Cicero Pro Domo Sua)
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Messaggio N°31 26-11-2008 - 21:59
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Inviato da: anvivian
il 04/09/2011 alle 18:32
Inviato da: salvatore685
il 13/11/2008 alle 23:02
Inviato da: scrivisulmioblog
il 14/07/2008 alle 18:32