Creato da vannaalbrizio il 11/07/2008

arteecultura

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COSA NE FACCIO?

Post n°7 pubblicato il 10 Novembre 2008 da vannaalbrizio
 
Foto di vannaalbrizio

ValliDa sembra chiedersi: cosa ne faccio della sedia?

La bottiglia, va bene, ma la sedia? C'è rischio che mi arrestino!

Proviamo a rispondere a ValliDa

Raccolte differenziata dei rifiuti ingombranti

QUALI RIFIUTI METTERE:

 

COME GETTARE I RIFIUTI:

Mobili, elettrodomestici (es.: frigoriferi, cucine, lavastoviglie, lavatrici, televisori, computer, telefoni, ecc.).

 

Richiedi il ritiro a domicilio al livello stradale di un rifiuto ingombrante  

Prenotazioni per prelievo ingombranti, segnalazioni, suggerimenti, richieste di informazioni.

800.161010

la chiamata è gratuita
il servizio è attivo dal lunedi al venerdi dalle 8.00 alle 18.00, il sabato dalle 9.00 alle 13.00

 

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QUALI RIFIUTI NON METTERE:

 

COME SI RIUTILIZZANO I MATERIALI:

Residui di ristrutturazione e macerie.

 

I contenitori di legno, ad esempio i pallets o le cassette per ortofrutta, possono rientrare nel ciclo produttivo diventando parti di mobili. Anche molti oggetti metallici si possono riutilizzare: le grucce di metallo usate dalla tintoria per appendere gli abiti possono essere riportate alla stessa la volta successiva.

 

 

 

 

 

COME SI TRASFORMANO I RIFIUTI:

 

 

I rifiuti ingombranti raccolti direttamente sono portati alle piattaforme adibite al trattamento di tali rifiuti.

 

 
 
 

DIFFERENZIATI!

Post n°6 pubblicato il 09 Novembre 2008 da vannaalbrizio
 
Foto di vannaalbrizio

( Nella foto ValliDa vi invita alla differenziazione, saranno Benvenute altre foto che ci mostrano cittadini che “si differenziano”, differenziando)...

 

Fermo restando il fatto che la produzione dello RSU (rifiuto solido urbano), non è che un pezzo dell’ingranaggio, visto che i rifiuti tossici sono quelli che causano, oggi, una mortalità che chiamiamo comunemente “cancro”.

Nel processo quotidiano di differenziazione dell’immondizia occorre ricordare semplici regole:

 la plastica va separata dal vetro, dalla carta,dall’alluminio e dai rifiuti organici biodegradabili, che vengono chiamati umido, e infine dal secco.

 L’attività quotidiana consiste quindi anche nel separare ciò che la produzione ha unito, perchè se osserviamo la maggior parte dei prodotti che acquistiamo non possiamo non notare che si compongono di materiali di diversa natura: la commistione maggiore, se osserviamo i prodotti di un supermercato, è quella di carta e plastica insieme, ma ci sono casi frequenti dove fanno la loro comparsa sia metalli, che il vetro, insieme a plastica e carta in una unica soluzione produttiva di nome confezione o prodotto finito.

Il tetra pack è un esempio di contenitore dove sono accoppiati più materiali e che nei comuni non organizzati per lo smaltimento viene trattato come rifiuto secco non riciclabile, anche se potrebbe esserlo attreverso un procedimento di scissione.  (http://www.tetrapak.it/hpm00.asp?IdCanale=222)

 Ma il tetrapack è solo un esempio, infatti ce ne sono molti altri con uno spettro di variazione che va dal semplice al complesso. Un barattolo di alluminio con l’etichetta di carta incollata sull’involucro è un esempio semplice (anche se il problema in pratica è risolto dal calore cge fonderà l’alluminio, bruciando la carta), mentre un automobile, con la stoffa o la pelle (per chi se la può permettere), il vetro, il ferro, la plastica e la gomma, i liquidi della batteria, i fili di rame del circuito elettrico, ne è uno complesso. Gli oggetti che circondano i nostri orizzonti visivi appaiono, anche a causa della loro funzione “connaturata”, come prodotti in modo indifferenziato. Se spesso la funzione intrinseca dell’oggetto implica che la produzione venga fatta con l’utilizzo di materiali diversi, che dovranno essere smaltiti o riciclati con procedimenti distinti, per cui si rende necessaria una scomposizione delle singole parti, una osservazione attenta mi sembra che riveli come in molte situazioni una produzione differenziata, che limiti il numero dei materiali, sia possibile senza pregiudicare la destinazione d’uso degli utensili.

 

Procedimenti per la riduzione di materiali differenti potrebbero essere studiati nel dettaglio e essere applicati a vari tipi di produzione e se le aziende in qualche modo, pagassero le spese di smaltimento dei rifiuti più selettivamente, ossia premiando chi “differenzia” alla base, sarebbero spinte a farlo di più. Sistemi di produzione che cercano di contenere il numero dei materiali impiegati potrebbero essere applicati anche per la fabbricazione di prodotti più strutturati agevolando, in questo modo, la raccolta differenziata dei rifiuti. L’attenzione in questo periodo si è concentrata sulle fasi finali di raccolta e smaltimento, ma la filiera di un rifiuto inizia con la sua produzione, quando ancora non è considerato rifiuto. Ed anche dal concetto che “tutto ciò che entra in casa, prima o dopo diviene rifiuto”, per cui dovremmo almeno accertarci che “venga consumato davvero”.Se la necessità di uno sviluppo sostenibile sia industriale  che sociale ci impone di ripensare razionalmente allo smaltimento di ciò che viene scartato, tale ripensamento non può essere tanto riduttivo da escludere i metodi di produzione e un cambiamento del modo di vivere. Anche il non utilizzo delle buste di plastica nei supermercati, affinché chiunque, dopo i primi vani tentativi di equilibrismo, inizi a portare con sé una borsa con le rotelle, avrebbe un senso, pur non dimenticando che le buste si fanno, appunto, con plastica riciclata. Uno sviluppo sostenibile implica di ripensare la produzione, lo smaltimento e lo stile di vita. Agire su uno solo di questi aspetti non può che rimanere un intervento parziale. SITO INTERESSANTE:

http://www.gianodo.it/ri-media/Press-Compost/ Bieffe

 
 
 

Recensione de "Il tempo degli eroi"

Post n°5 pubblicato il 27 Agosto 2008 da vannaalbrizio
 
Tag: kennedy
Foto di vannaalbrizio

Messaggio N°26
26-08-2008 - 20:58
 
Tags: kennedy
Recensione

RECENSIONE  de

 “Il tempo degli eroi”

 

 

 

Aurora,Valerio,Stefano,Elena i protagonisti del romanzo di Bianca Fasano ci coinvolgono con le loro storie proiettandoci nel tempo,nel 1963,un anno straordinario per gli eventi accaduti,per l’avvicendarsi di episodi drammatici: avvenimenti che hanno travolto e spazzato vite intere e infranto sogni e speranze di popoli.

Le loro storie comuni di amore,odio e tradimenti,di sofferenza e di solitudine  fanno da cardine su cui ruota ,protagonista assoluta ,la storia del 1963.

L’autrice indaga con penna agile e disinvolta ma con sensibilità profonda nello scandaglio emozionale dei protagonisti così come negli ingranaggi di quegli eventi nazionali e mondiali che segnarono incisivamente il cuore e le menti  di tanti cittadini del tempo. Accompagna il lettore nello scandire un diario immaginario,un block notes di giorni,ore e minuti come un fermo immagine verbale che ritma le pagine del romanzo: “ ore 18 -Mercoledì 22 Novembre 1963 Napoli ”,….  “ ore 10 - 10 Maggio 1963 -Washington”.

Il pathos crescente e ritmato, permette ai lettori quella sottile percezione di proiettarsi nel tempo e partecipare insieme a loro alla storia. Il romanzo si sviluppa infatti durante quell’arco di tempo che va da poco prima della tragedia del Vajont  fino a poco dopo quel drammatico 23 Novembre a Dallas in Texas, dove terminò il viaggio di J.F.Kennedy ,va oltre tratteggiandone misteri e retroscena incidendo con la penna in quei passaggi sottili e intimi che trasformano uomini in eroi e viceversa.

“ Il tempo degli eroi” non si presenta come un romanzo tipico con i suoi codici e il suo stile. Le intrusioni dell’autrice,le sue considerazioni, si alternano ad un io narrante in prima e terza persona che si alimenta di pensieri sospesi,di riflessioni personali quasi da dialogo interiore, usando,a tratti anche  la semplice cronistoria degli eventi.  Una miscellanea questa che non impedisce al lettore di riscoprire vivacità narrativa e pathos emotivo nelle note di reportage come nei pensieri sottovoce di alcuni dei protagonisti; personaggi questi ordinari ma non banali,uomini e donne in lotta con i propri desideri e le propri errori,con paure e sensi di colpa.,tutti alla ricerca di un senso profondo per cui vivere o morire.

Così  la vita quotidiana dei protagonisti ,lavorare,viaggiare ,essere padri e madri, si mescola allo scandire del tempo interiore,desideri nascosti o inappagati,ansie  da prestazione,sessualità inespressa e dolore fisico e morale.  La scrittrice, asseconda nel lettore la percezione di una riflessione profonda quanto semplice; quest’’ultimo  intuisce così di aver vissuto,almeno in parte, in un specifico momento della vita le stesse emozioni dei personaggi, le stesse lacerazioni esistenziali dei protagonisti come un dejà vu noto ai più. L’autrice ci coglie incuriositi e nostalgici ,a volte “spiazzati” nel presentarci uno scenario dai colori contrastanti,in parte nascosto nella memoria dei nostri anni passati o semplicemente ,per i più giovani,rendendo vivi e palpabili ,”capitoli di storia” conosciuta  solo attraverso i testi di scuola. Ci conduce con l’abilità di pittrice esperta davanti ad un quadro osservato in una certa età della vita,ammirato,desiderato e mai posseduto, costantemente inseguito  per poter,ogni volta che lo si desideri,perdersi in esso, in silenzio.

 

 

PATRIZIA MILONE

 

 
 
 

Ricevo:

Post n°4 pubblicato il 26 Agosto 2008 da vannaalbrizio
 

Messaggio N°7 26-08-2008 - 16:07
Tags: pearcing 
strani pearcing

Ho ricevuto, tempo fa, questa e mail.

Alta Bionda 19 anni 3 di seno fisico perfetto percing ombelico e lingua (pensa a cosa posso farti) scrivimi direttamente al mio sito che trovi sopra "la mia pagina" così ti invio foto e cel....smack...sono una studentessa se nasce un feeling si può anche uscire (cena, ballare, cinema) tanto sono fuori dalla mia città quindi quì nn conosco nessuno...mi piace fare filmini amatoriali..scrivimi direttamente dal mio sito........

Debbo dire che la curiosità mi è venuta: che mai potrebbe farmi il suo pearcing?

Ahi Ahi!!!!!!!!!!!!!!

Voi cosa ne pensate?

Cupido

 
Inviato da: cupidobrunoTrackback: 0 - Commenti

 
 
 

C'è un nuovo blog

Post n°3 pubblicato il 09 Agosto 2008 da vannaalbrizio
 
Tag: donna
Foto di vannaalbrizio

E' dedicato alle donne, ma possono scrivere (ovviamente), anche gli uomini. Vogliamo conoscere il loro pensiero. Che ci piaccia o no.

Siete invitati

Bieffe

 
 
 

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