Creato da vincebelu il 22/02/2014
l'arte in tutte le sue sfaccettature

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Settembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30            
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

Ultime visite al Blog

ciaobettina0lella_71tedoforo3street.hasslevincebeluceffo_raromonika.nowakglaucomottolaMarquisDeLaPhoenixBacardiAndColaSignorediDioles_mots_de_sablesognosignorasexystallalpinaDJ_Ponhzi
 

Chi puņ scrivere sul blog

Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« L'arte della maiolica n...MAIOLICHE: da Agropoli p... »

Uguccione

Post n°2 pubblicato il 23 Febbraio 2014 da vincebelu

Casa museo Sandro Colarieti museo archeologico Uguccione della Faggiola

 

Custode della memoria del luogo, è la Casa-Museo Sandro Colarieti: qui sono le testimonianze archeologiche a raccontare la storia di questa terra non lontana dalle sorgenti del Marecchia e del Tevere, area di crinale che in età romana ha visto crescere municipia quali Sassina (nella valle del Savio) e Sestinum (nella valle del Foglia).
Gli oggetti confermano una frequentazione del territorio montano già in epoca preistorica: fin dal Paleolitico l’uomo ha lasciato tracce della sua presenza nelle pietre scheggiate e nelle punte di freccia, indizi dell’attività della caccia. A documentare gli insediamenti rurali di età imperiale sono le sepolture scoperte in località Pescaia e Calanco che hanno restituito vasellame e lucerne con il bollo del produttore. Ai materiali funerari si aggiungono rinvenimenti dell’età repubblicana e dei primi secoli dell’Impero: ceramica da mensa e da cucina, mattoncini di pavimenti in cotto, oggetti in bronzo, lucerne, pesi da telaio, monete.
Curiosa l’impronta che un sandalo borchiato ha lasciato su di una tegola prima della cottura; significativa l’attestazione di un glirarium, il contenitore in terracotta in cui venivano ingrassati i ghiri, prelibatezza della cucina di Apicio.
Un ritrovamento che trova riscontri anche in altre località del territorio e nella vicina Sestino, a conferma di un allevamento domestico diffuso in epoca romana. Sono i frammenti della quotidianità, del vissuto dei piccoli abitati dell’alta valle (oltre a Casteldelci, Ponte Messa, Pennabilli, Maciano) che alla prima età imperiale legano il momento più attivo.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963