LA COLPA DI SCRIVERE

PREMIO CASSANO XX EDIZIONE


 
 I.R.S.D.D. Cassano All’IonioPREMIO CASSANO 2017 XX EdizioneDichiarazione di Leonardo R. AlarioPresidente e fondatore del PremioIl 24 giugno prossimo celebreremo la cerimonia di consegna dei riconoscimenti a studiosi di chiara fama, rispettando la tradizione del Premio Cassano strutturalmente semplice, asciutto, garbato, privo di orpelli, i quali lo farebbero sontuoso, ma lo allontanerebbero dal suo stesso progetto, il cui fine è non la meraviglia con quel tono mondano assicurato da tanta bella gente, ma la proposta, piuttosto, a studiosi italiani e stranieri di volgere lo sguardo alla Calabria e di studiarne la realtà storico-antropica e, naturalmente, linguistica, non potendo prescindere la lingua dai fatti dell’uomo, dalle sue vicende, voglio dire, e dalla sua visione del mondo maturata proprio grazie a quelle determinate vicende in quel determinato luogo. Sulla Calabria si è detto e scritto molto, forse anche troppo, ma il fatto è che, a ben guardare, restano poche le cose veramente serie dette, frutto di ricerche puntuali e rigorose. Si deve all’Università della Calabria il vigoroso impulso a riprendere gli studi, la ricerca sul campo, l’attenzione euristica, la fondazione di nuove ed efficaci metodologie, il cui fine è quello di rileggere la Calabria e di darcene un’immagine tendenzialmente chiara. Si sono ottenuti, in tal modo, risultati eccezionali, innescando processi fecondi utili a destare interesse e a promuovere consapevolezza nuova negli studiosi locali, nelle agenzie educative, nelle associazioni culturali e di promozione del territorio. La produzione scientifica dei cattedratici e la gran messe di tesi di laurea ci dicono quanto utile sia stato l’intervento dell’Università sul territorio con il coinvolgimento diretto delle popolazioni secondo un metodo di lavoro partecipato e mai asetticamente e freddamente attuato. In una così intensa, rigorosa e vigorosa attività, determinante è stato il contributo permanente del Centro Interdipartimentale di Documentazione demo-antropologica , con cui il nostro Istituto di Ricerca più strettamente ha collaborato. In una così favorevole temperie culturale s’inserisce, appunto, con modestia, ma anche con dignità e rigore, l’Istituto di Ricerca, i cui lunghi anni di attività sono serviti a contribuire alla ricerca sul campo e alla promozione della conoscenza delle scienze demo-antropologiche, linguistiche e storiche, non solo, ma anche a richiamare l’attenzione di tanti studiosi italiani e stranieri sulla Calabria, mettendo in contatto fra loro anche diverse scuole delle nostre discipline. Grazie a questo Premio, ai Convegni, alle lezioni magistrali di eminenti studiosi, alla ricerca scientifica Cassano è, così, diventata un crocevia di promozione culturale, un luogo d’incontro di studiosi di diverse università, di diversa formazione e con diversi interessi. Si pensi alla stretta collaborazione dell’Istituto di Ricerca con l’Università di Bari e con i linguisti Pasquale Caratù e Annaluisa Rubàno, con le Università di Catania e di Messina con i linguisti Salvatore Trovato e Giuseppe Falcone e con lo storico Giuseppe Caridi, con quella di Salerno con l’antropologo Domenico Scafoglio e, poi, con “La Sapienza” di Roma con gli antropologi Luigi M. Lombardi Satriani e Mariella Combi, con l’Università di Sassari con gli antropologi Mario Atzori Margherita Satta, e con l’Università della Calabria, ancora, con gli storici Filippo Burgarella, Gianpiero Givigliano, Pietro Dalena, Pietro De Leo e con l’antropologo, direttore del Comitato Scientifico, Ottavio Cavalcanti. Un proficuo rapporto di collaborazione si ha con la Federazione Italiana Tradizioni Popolari, col suo assessore alla cultura Gerardo Bonifati e con la sua Consulta Scientifica. È un patrimonio considerevole, per quantità e qualità, quello acquisito nel corso degli anni dall’Istituto di Ricerca, da consolidare e da arricchire nel tempo. È necessario, però, che qualcuno se ne accorga e non volga sempre lo sguardo alla manifestazioni mondane spesso vuote, talora inutili o, addirittura disutili, ma di grande visibilità. Se da parte di tutti c’è la consapevolezza dell’importanza del Premio e dei suoi benefici culturali per l’intero territorio, se veramente si vuol operare in favore della nostra regione e di Cassano, in particolare, di cui si parla, finalmente, bene, anche grazie alle attività dell’Istituto di Ricerca, allora il Premio, intitolato, non a caso, a Cassano, avrà ancora un lungo e fecondo cammino da percorrere. Se, al contrario, tutto ciò verrà a mancare, allora il Premio non avrà motivo più di continuare a celebrarsi in Calabria e a Cassano. Ma io sono fidente nell’intelligenza costruttiva dell’uomo e prevedo per il Premio un lungo cammino utile alla promozione delle nostre comunità e, quindi, delle giovani generazioni, a cui esse affidano il loro, mi auguro, non incerto futuro. In particolare quest’anno è confermata ancora una volta l’alta qualità degli studiosi premiati, di cui mi limito a citare solo i nomi: l’antropologo Rosario Perricone, lo storico dell’Arte Giovanni Morello, l’etnomusicologo Giovanni Giuriati, la Casa Editrice Laterza. A Mario Bozzo e a don Luigi Ciotti sarà assegnato il Premio Speciale della Giuria.