Alfredo Bruniarlecchino in doppiopettodialogo con animaOgni volta che la gente è d’accordo con me ho la sensazione di avere torto.(Oscar Wilde)prima poesia il cielo è una malia.anima mia,perdona l’occhioche guardò la mela. seconda poesia il cielo dei poetiè fantasia.la nuvola è presenteper pura cortesia. terza poesia anima, sai tu che l’occhioè lume del tuo specchio,sapevi che lo specchioè tuo fratello? quarta poesia quando la specie è promiscuafratellisorellesono di specie diversa. quinta poesia lo status quo è quotato in borsa.cambia la speciela sostanza è la stessa. sesta poesia vale una presenzaanche il tuo silenzio,ma l’odoreè quello dell’assenza. settima poesia settimana sciapa.il guru di carta stagnolada settanta giorniproduce gnomi. ottava poesia sei andata in Francia, anima mia,la lancia nel costatolascia un segnodel tutto indelicato. nona poesia ti cercavoe te ne stavi legataalla torre di ferroche pende da un lato. decima poesia progetti diecimilae poi le moscheci porteranno in Paradiso.tra i denti il mio sorriso. undicesima poesia la colpa si scrivecon l’inchiostro,la condannacon il dente di serpente. dodicesima poesia il cielo è una maniale anime turchinevanno sempre in compagnia.tira pietre sulla tua finta gelosia. tredicesima poesia quale cruccioingrassa il tuo pensiero?tra un’anima e un angeloc’è di mezzo un’ala. quattordicesima poesia cambi nome,ti allei e ti sleghi,tiri avanti come se fossi paricon quelli che pascolano le vespe. quindicesima poesia l’errore e il tradimentosono gemellicome tu sei la sorelladell’occhio, del dente e del veleno. sedicesima poesia pascolatori di vespe allevano fanciullescrofe bianche vestite da reginee tu nel mezzo a manovrare il niente. diciassettesima poesia occorre pagare i debiti,anima demente,ma il colore ha un suono di metalloche non porta la fortuna. diciottesima poesia è solo cartaè solo una parolail sole antico stancoche tra gli dei tiene sempre il banco. diciannovesima poesia Apollo traina la slittacambia titoli e persone,la deità della mia mascheraperò non ti appartiene. ventesima poesia identità infinita, radici mitichee biglietto di ritorno. va bene anche così,con maestranze illustri possiamo mescere ma mescolarci mai. e se capiamo il passero è più solo. ventunesima poesia siamo a venti, e con questa è la ventuno,può bastare, la vita ha un solo scopoche io non so scoprire. infatti,dato a Sibari il sei e sette aprile del millennio duemila e anni[sette. epilogo la forza del poetaè una mania, foglie quaderno e penna,anima, apprendi che maestri e bottegai sono mille,mille anni ti bastano per essere te stesso. Arlecchino ti manderà una rosa.[tutti i diritti riservati]