LA COLPA DI SCRIVERE

Altro che mela di Alfredo Bruni


A Lucia alla quale ho rubato il titolo di questa pagina            “Altro che mela!” esclamò. “Qui il vino è buono e si mangia carne anche di venerdì.”“Ma la carne del serpente, non te la mangi di sicuro,” disse lei preoccupata.“Lo sai che non lo mangio,  il serpente. Sono forse un cannibale?!”“Lo so, lo so, dicevo tanto per dire.”“Però sono permalosi lassù, per una mela tutto quest’imbroglio…”“Ti guadagnerai il pane col sudore…Partorirai con dolore…,” gli fece eco lui. “Poi con quello che ti davano da mangiare…Tre buoni pasti al giorno e anche al discount ci prendevi solo qualche bacca e un po’ di verdura. Per non parlare della pizza e la birra del sabato sera.”“La pizza non la sanno proprio fare.”“E anche la birra era solo una sottomarca.”“Altro che mela,” sospirò. “Ma adesso affrettiamoci, sta facendo buio e dobbiamo trovarci un riparo per la notte.”“Però, ad essere sinceri, al giardino di questi problemi non ne abbiamo mai avuti.”“Vedrai, sarà divertente.”C’erano solo loro due e trovarono subito una bella villetta a schiera.  Decisero di fermarsi, e a cena mangiarono una frittura di pesce, accompagnato da un vinello bianco.Poi si dimenticarono di quella sera e se ne ricordarono, anche se era un ricordo vago, solo quando lei partorì i gemelli. Fuori nevicava.Arrivarono telefonate e biglietti di congratulazioni. Le ceste di fiori erano tante che decisero di cambiare casa, e traslocarono in una villa più grande.I gemelli piangevano in continuazione e i vicini incominciarono a lamentarsi. I dinosauri addirittura si estinsero, perché avevano il sonno leggero e non riuscivano più a dormire. Una notte un tirannosauro rex, uscito da poco dagli studi cinematografici, dopo una giornata di lavoro, stanco com’era, bussò alla porta e chiese se poteva mangiarsi i gemelli, ma si ricordò che tutte le dinosaure erano già morte, tranne una coppia di lesbiche che non avrebbero mai acconsentito a deporre l’uovo per lui, chiese scusa e si congedò educatamente.  Resistette un altro paio di mesi, e la notizia che aveva vinto l’Oscar come miglior attore non protagonista, gli arrivò il giorno prima di morire.I gemelli crebbero in fretta e presto divennero adulti. Il primo gemello, che era nato un paio di minuti prima del fratello, coltivava l’orto, mentre l’altro aveva scelto il mestiere di venditore ambulante, e nella zona tutti lo conoscevano e gli volevano bene.Tutti e due, però, avevano in po’ di nostalgia del giardino fiorito di cui parlavano il padre e la madre, fin da quando erano bambini.Un giorno un gemello fu trovato morto e di quella morte fu incolpato l’altro, che era scappato via. Ma nemmeno i genitori riuscirono a riconoscere il corpo, i due gemelli erano uguali più delle gocce d’acqua, e non si seppe mai chi era la vittima e chi l’assassino.Rimasti soli, marito e moglie, quando non giocavano col serpente, si raccontavano ogni giorno la storia della mela, e chi passava da quelle parti, si fermava ad ascoltarla. Il passa parola fu veloce, e presto marito e moglie dovettero ingaggiare un manager e replicare anche cinque volte al giorno.Dopo sette anni arrivò una mail del gemello che era scappato, in cui chiedeva perdono e diceva di aver costruito una città sulla luna, dove le case erano altissime e toccavano il cielo, ma aveva dimenticato di firmarsi e anche l’indirizzo luna@luna.com non aiutò a risolvere il mistero.Qualcuno progettò un missile per raggiungere la luna, ma poi vennero i giorni di Noè e anche il progetto fu distrutto. Si salvarono solo il serpente e la mela, perché rimasero attaccati al loro albero, che galleggiò senza mai affondare.Avevano visto tutto, ma non lo raccontarono mai a nessuno, perciò a diffondere la notizia, è stato sicuramente qualcuno che è sceso dalla nave di Noè. (Sibari 28 giugno 2008)P.S. Questo racconto mi è stato suggerito dalla frequentazione del blog altrochemela (http://blog.libero.it/altrochemela), che oltre a essere molto interessante, ha una "padrona" che in fatto di scrittura promette molto e molto spesso le promesse le mantiene. N.B. Sono graditi commenti, anche negativi. L'Autore