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Omar Galliani 2


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  Il fondamento dell’artificio . Immaginate una mano che, con andamento paziente ma inesorabile, si disponga, armata di tutto punto, dinanzi alla grande distesa di un supporto ligneo. Indi cominci a saggiare la superficie dando corso alla sua lenta invasione. Da un punto qualsiasi di quella distesa ostile e resistente, inizierà la tessitura di una impalpabile trama, la stesura dell’emulsione di ciò che diventerà un’avvolgente pellicola. Quella mano procederà non a gesti larghi come nei colpi di spatola o di pennello (come dire nei colpi di scena), ma per infinitesimale accumulo o dispersione di cenere e tracce, sedimentazione, addizione, sovrapposizione, stratificazione, differenziazione di punti di raccordo o d’insistenza. ... creature doppie, corpi siamesi, cloni anfibolici che nascono da mitologie antiche e narrazioni archetipe.  Figurazione visionaria e misteriosamente atemporale, il risultato e' un'opera intima e soggettiva, che si concede e si nasconde al tempo stesso dietro un velo di ambiguita'. L'evocazione del mito e la creazione di un universo onirico sono sicuramente gli aspetti che conferiscono a questo lavoro un'identita' visionaria e soprannaturale.L'universo di Galliani non nasce comunque esclusivamente dall'archeologia del mito, i volti di donna  su  enormi tele sono visi contemporanei.   Al centro dell’attenzione sempre la bellezza dell’uomo e della natura, quella bellezza che ha nel volto il luogo privilegiato della sua manifestazione.  “Omar Galliani è oggi il grande maestro del disegno italiano e lo è perché ha saputo opporsi con coraggio a quell’arte moderna e contemporanea che ha negato l’uomo distruggendone il volto: Picasso l’ha ridotto a maschera, de Chirico a testa di fantoccio senza occhi né bocca, Bacon a macchia deforme. Con Galliani la bellezza del volto riacquista spessore e dignità perché sa coniugare l’uomo di oggi e l’uomo di sempre.”..R