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« licheni | Ready Or Not » |
Post n°129 pubblicato il 28 Luglio 2009 da david_41
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“Il pittore è contemporaneità, ha due occhi di lupo che guardano per odiare e amare. I simboli nel quadro sono di lotta: coltelli, furia del cavallo allucinato, braccia spezzate, urli di madre come sirene di cantiere in allarme.” .
Il carattere di Emilio Vedova, balza fuori da queste frasi scritte a proposito di Guernica, famoso dipinto antifranchista di Picasso. Siamo nel 1946 e l’artista, all’unisono col grande spagnolo, svela un’identica impellente necessità di testimoniare, di colpire. .
. grande forza espressiva, eseguiti con ampie pennellate vere e proprie bordate di colori violenti, con poche sfumature, che si impadroniscono delle superfici con la loro caotica disposizione e colpiscono con una potenza devastante.
….abiti completamente macchiati e con la sua lunga barba che lo fa sembrare guerriero o profeta a seconda delle età. . .
“Sento rompersi il ghiaccio in me “
Quante frequenze , scrive nel diario , più volte con la testa nei sassi, in un sempre peggio… fra un odore di fumo, di estate, di latte abbrustolito, nelle malghe vuote . Ma anche le giornate di vivide forze, di nervi e presenze più forti, di una sempre più chiara coscienza. Lo scendere a valle, lo scontrarsi e rovesciare il calendario degli incubi. Dovrei elencare troppe cose, i rastrellamenti, le ferite, le fughe, i giorni tragici… Col mio sacco partigiano riportai una cartella di disegni, presto quasi tutta dispersa, dai quali trassi però una serie di tempere… . La pittura è, come la vita, una nuova scelta, nuova responsabilità. Niente è facile per me, la mia mano non si muove senza mesi di studio preparatorio, senza un continuo approfondimento della coscienza.
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