1
.
ad alto contenuto Rock
.
.
.
.
.
« . | appuntamenti.... » |
Post n°209 pubblicato il 17 Aprile 2010 da david_41
.
.
Il PUTAN CLUB è stato ideato come una cellula di resistenza, caratterizzata da un modo di agire ispirato ai primi complotti di partigiani europei durante l'ultima guerra mondiale (azioni di forza in luoghi diversi e vari) e di partigiani irakeni, afgani o ceceni odierni. La resistenza è organizzata con i mezzi più arcaici ed immediati del nostro secolo: dal pianoforte alla chitarra, dal respiro al rumore elettrico/elettronico come dal verso scritto alla parola urlata, come dire dalle pitture rupestri al concettualismo più arduo, o dall'avant-rock alla musica classica contemporanea alla techno/house più becera, dal bacio in bocca al calcio in culo, etc... E' questa sinergia che dà forza alla resistenza: musica + testi + immagini. E così i luoghi dell'azione sono volutamente infiniti: dalla galleria d'arte newyorkese allo squat bosniaco, dal museo tedesco al club giapponese, dal teatro francese al bar andaluso.
.
.
Vincent Fortemps disegna su un foglio plastico trasparente (rhodoïd), superficie che si lascia attaccare, incidere, ricoprire di inchiostro, pulire, ed ancora ricoprire di inchiostro. Una cinepresa posta sotto il suo tavolo da lavoro in vetro manda le immagini su un schermo. È il principio del cinema, dell'animazione, ma senza pellicola. Appoggiandosi su questa tecnica notevole e molto fisica, Vincent scatena tutta la rabbia e il potere drammatico del colore nero. La prodigalità di queste antraciti, di questi depositi di materia, sono controbilanciati dalle riserve, i pentimenti che orchestra con gli attrezzi che vanno della mano nuda alla lametta da barba. Il nero è pieno di sfumature che vanno di un estremamente profondo ad un grigio diafano che fluita nell'aria. Il suo lavoro, pieno di passione e di movimenti, si concentra sulla solitudine dell'individuo faccia all'immensità e la ferocia del mondo.
.
.
Posso affermare con certezza, oggi si, lo posso fare : ieri sera ho vissuto veramente il ......... . [li] Quid pluris ho bevuto e gustato, sorseggiando, quella misturamista bevanda distillata da persone umili ma degne di sedersi al fianco di dei come Apollo e Dioniso e vissuto momenti di arte con la A e di aria bevuta, respirata, inalata, salutare per lo spirito e per la mente, e profumo che si tagliava a fette. Si lo confermo e lo riaffermo, la nebbia che impregnava i nostri indumenti aveva quel sapore dolciastro ed acre come un cucchiaino di miele con gocce di lime ed i palmi delle mani di Vincent , unti di nero inchiostro plastico e poco liquido la chitarra, l'ideazione, la musica, la voce di François hanno fatto si che incontrassimo, in una rara sera inaspettata . . . . . l'Apollineo ed il Dionisiaco. ed il culmine è stato il mio Bene.... . . . . "... Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende
. . Salut Vincent , mon Ami . R . |
https://blog.libero.it/artetica/trackback.php?msg=8705860
I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
|
|
|
|
|
|
|
|
|