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« Articolo 49Le attività improprie »

Analisi dell’articolo 6.2.

Post n°5 pubblicato il 15 Settembre 2008 da articolo49

“L’infermiere compensa le carenze della struttura attraverso un comportamento ispirato alla cooperazione, nell’interesse dei cittadini e delle istituzioni.

L’infermiere ha il dovere di opporsi alla compensazione quando vengono a mancare i caratteri dell’eccezionalità o venga pregiudicato il suo prioritario mandato.”

 

Questo articolo del vigente codice deontologico, anche se decisamente migliore della revisione proposta, nel suo interno , contiene una grave inesattezza. La compensazione non è interesse dei cittadini ma interesse della struttura per cui lavorano gli infermieri.

Il vero interesse dei cittadini non consiste nell’avere qualcuno che compensa le carenze ed i disservizi, consiste nell’avere struttura prive di carenze e disservizi.

La compensazione, se non è un evento eccezionale, può mascherare delle carenze che, proprio perché compensate, potrebbero non essere mai risolte. Anche per questo motivo la carenza nuoce ai cittadini.

In aggiunta a questo, gli infermieri possono compensare eventuali carenze svolgendo attività infermieristiche oltre l’orario dovuto o svolgendo attività non infermieristiche durante le ore dovute o oltre l’orario dovuto.

Nel primo caso si avranno infermieri stanchi, nel secondo si avranno infermieri che non fanno gli infermieri o infermieri stanchi.. in entrambi i casi non si capisce dove sia l’interesse dei cittadini.

È utile notare che l’articolo 6.2. del codice deontologico non specifica mai quali sono le attività compensatorie che può svolgere l’infermiere conseguentemente, in considerazione di questa mancanza di specificazioni, l’infermiere è tenuto a svolgere tutte quelle per cui gliene venga fatta richiesta. Nella migliore delle ipotesi non impedisce che l’infermiere possa essere obbligato a svolgere attività improprie.

 

Aspetti positivi

L’unico aspetti positivo consIste nella presenza della frase “… ha il dovere di opporsi…” in quanto questa garantisce all’infermiere la possibilità di rifiutarsi di compensare eventuali carenze se queste non sono eccezionali o pregiudicano il suo prioritario mandato.

 

Aspetti negativi

·            Non è definito quali sono le carenze che l’infermiere deve compensare lasciando la possibilità di intendere che deve compensare tutte quelle per cui gliene venga fatta la richiesta, comprese quelle che prevedono l’esecuzione di attività non attinenti al suo profilo professionale.

·            Si lascia intendere che la compensazione è negli interessi dei cittadini quando, invece, il loro interesse consiste nell’avere strutture che non necessitano di essere compensate. Al contrario, la compensazione nuoce ai cittadini in quanto, sopratutto se non è un evento eccezionale, maschera eventuali carenze rendendo più difficile la rilevazione, e quindi la risoluzione del problema.

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