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Combattiamo la vergognosa revisione del codice deontologico

Post n°11 pubblicato il 15 Settembre 2008 da articolo49

Carissimi Colleghi, mi chiamo Fabio Capacci sono un infermiere iscritto al collegio IPASVI di Ravenna e, assieme ad altri colleghi, abbiamo deciso di proporre una nostra revisione dell’articolo 6.2. dell’attuale Codice Deontologico (l’articolo 6.2. è quello in cui si stabilisce che l’infermiere ha il dovere di opporsi alla compensazione delle carenze della struttura).

Tale decisione è stata determinata innanzitutto, dalla vergognosa revisione proposta dal Comitato centrale della Federazione nazionale dei Collegi IPASVI (vedi articolo 49 della bozza di revisione del codice deontologico riportata alla fine di questa lettera) stando alla quale l’infermiere si “… oppone alla compensazione specificandone le ragioni, pur impegnandosi per il superamento delle carenze e dei disservizi…” ossia, tradotto in un italiano privo di artifizi lessicali, l’infermiere si può opporre ma deve comunque compensare le carenze perché compensarle è la forma più naturale (e sicuramente sarà la più richiesta) di impegno per il superamento delle carenze e dei disservizi.

In questo contesto, infatti, la frase che segue la parola “pure” prevale su quella che la precede (Esempio: fai quello che ti pare pur nel rispetto delle regole) quindi l’infermiere a cui venisse chiesto di compensare delle carenze si troverebbe nella posizione di potersi verbalmente opporre (quindi potrebbe chiedere che venga notificata la sua opposizione) ma nei fatti, dovendosi impegnare per il superamento delle carenze, sarà costretto a compensarle.

Compensare le carenze significa sostituire i colleghi malati, in ferie o mancanti dall’organico ma significa anche, ed è questo l’aspetto più grave e vergognoso della vicenda, svolgere attività improprie che altrimenti non si saprebbe a chi far fare.

Mi spiego con un esempio.

Supponiamo che il personale addetto alle pulizie non si presenti al lavoro, a questo punto chiediamoci chi dovrà provvedere alla pulizia del reparto? dovrà farlo l’infermiere? il medico? o il fisioterapista in organico al reparto stesso?

Non so al medico ed al fisioterapista, ma all’infermiere qualcuno potrà dire che deve farlo lui. L’infermiere potrà opporsi a questa compensazione della carenza o del disservizio, ma il qualcuno di cui sopra gli potrà far notare che il suo codice deontologico gli impone di impegnarsi per il superamento delle carenze e dei disservizi ossia, gli impone di compensare le carenze senza specificare quali, quindi deve compensare tutte quelle per cui gliene venga fatta la richiesta.

Forse una eventualità del genere non si realizzerà mai, di certo il codice deontologico non lo impedirebbe.

Come visto, il problema è grave in quanto, se sostituiamo i nostri colleghi (cosa comunque non giusta) si avrà comunque un infermiere che fa l’infermiere ma quando saremo costretti a svolgere attività improprie, si ruberà tempo all’assistenza infermieristica per svolgere attività che potrebbero essere svolte da altri. Non si pensi che sia un’evenienza remota. Sta accadendo sempre più spesso che, quando non si sa a chi far fare qualcosa, lo si faccia fare all’infermiere. Dovesse essere accettata la revisione proposta dal Comitato centrale della Federazione nazionale dei Collegi IPASVI ciò sarebbe anche giustificato ed approvato dal Codice Deontologico.

La nostra proposta, confrontata all’articolo 6.2. del Codice Deontologico vigente ed all’articolo 49 della proposta di revisione, parte da un presupposto diverso ossia che la compensazione non è nell’interesse dei cittadini ma nuoce ai cittadini stessi che hanno il diritto di avere infermieri che si occupino di loro e non di altre ed improprie attività.

Ecco come proponiamo che sia revisionato l’articolo 6.2.:

“L’infermiere, nell’interesse dei cittadini, si oppone alla compensazione delle carenze e/o dei disservizi.

L’infermiere

  • purché non gli sia richiesta l’esecuzione di attività non attinenti al proprio profilo professionale,
  • purché non venga pregiudicato il suo prioritario mandato,
  • purché sia un evento eccezionale,
  • purché gli vengano fornite delle valide motivazioni,
  • purché sia tutelata la dignità della professione

può compensare le carenze e/o i disservizi.”

Come si può notare, per rispettare i principi ispiratori della revisione e per non offrire il fianco a queste tipologie di critiche da parte della federazione nazionale dei collegi, non è stato volutamente utilizzato il verbo dovere. È comunque chiaro che in mancanza dei requisiti previsti dalla nostra proposta di revisione, l’infermiere non può compensare le carenze e dire che non si può fare una cosa equivale a dire che non la si deve fare.

 

Come intendiamo avanzare tale proposta?

La risposta è semplice, tutti gli infermieri che lo vorranno, potranno inviare una lettera, un fax o una e-mail ad uno dei seguenti recapiti:

e-mail: articolo49@libero.it;

fax: 0544 270837

indirizzo: Fabio Capacci casella postale 127 Ravenna Meucci

scrivendo quanto segue:

“Il/I sottoscritto/i chiede/chiedono che l’articolo 6.2. del vigente codice deontologico, anziché come proposto nell’articolo 49 della revisione proposta dal Comitato centrale della Federazione nazionale dei Collegi IPASVI, sia revisionato come segue:

“L’infermiere, nell’interesse dei cittadini, si oppone alla compensazione delle carenze e/o dei disservizi.

L’infermiere

  • purché non gli sia richiesta l’esecuzione di attività non attinenti al proprio profilo professionale,
  • purché non venga pregiudicato il suo prioritario mandato,
  • purché sia un evento eccezionale,
  • purché gli vengano fornite delle valide motivazioni,
  • purché sia tutelata la dignità della professione

può compensare le carenze e/o i disservizi.”

seguono cognome, nome, data di nascita e collegio IPASVI di iscrizione dei sottoscrittori.”

 

Le lettere inviate hanno “valore legale”?

In senso stretto, le lettere non hanno valore legale ma ci rifiutiamo e soprattutto non vogliamo credere che i rappresentanti della federazione dei collegi si appellino a questi cavilli per mettere a tacere la voce di coloro che vogliono protestare e soprattutto che vogliono partecipare in modo propositivo alla revisione del Codice Deontologico.

 

Perché non inviare le lettere direttamente ai collegi di appartenenza o alla federazione?

Se così facessimo non avremmo la possibilità di contarci e di sapere in quanti siamo a voler proporre una nostra revisione del Codice Deontologico.

Se uno spedisce una lettera sa di averlo fatto, ma non sa in quanti lo hanno imitato. Al contrario inviando le lettere ai recapiti indicati noi le conteremo e ne pubblicheremo il numero sul blog http://blog.libero.it/articolo49/. poi, in una data compresa fra il 9 ed il 20 dicembre 2008, le invieremo alla federazione.

 

Se vogliamo cambiare qualcosa, se non vogliamo cedere la nostra professionalità alle esigenze di strutture che hanno bisogno di sfruttare in ogni modo il personale infermieristico, è necessario essere in tanti a protestare e soprattutto a proporre. Spargete la voce fra i colleghi, se credete in questa iniziativa, impegnatevi nella raccolta firme.

Siamo nelle nostre mani.

Per ulteriori informazioni visitate il blog http://blog.libero.it/articolo49/.

 

Articolo 49 della bozza di revisione del codice deontologico

“L’infermiere compensa le carenze della struttura attraverso un comportamento ispirato alla cooperazione, nell’interesse dei cittadini e dell’istituzione.

L’infermiere, qualora vengano a mancare i caratteri dell’eccezionalità o sia pregiudicato il suo prioritario mandato professionale si oppone alla compensazione specificandone le ragioni, pur impegnandosi per il superamento delle carenze o dei disservizi.”

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Commenti al Post:
ognibenefranco
ognibenefranco il 17/09/08 alle 17:11 via WEB
Ciao Sono Franco Manager su infermieriattivi, complimenti l'iniziativa è giusta e tu sei splendido perchè non ti sei nascosto sotto nic o gruppi. Metto il tuo intervento del forum in home page e lo invio a tutti gli iscritti. Ciao Franco Ognibene
 
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