Terra di mezzo

I FIORI, LE ERBE MAGICHE E LE FATE


Uno dei fiori più amati dalle fate è certamente la Digitale purpurea, dalla quale estraggono la “digitalina”, un prelibato succo contenuto al suo interno. Inoltre usano i fiori di digitale per creare guanti e cappelli.Cappellini e gonnellini vengono ricavati anche dalle Campanule, mentre gli steli dell’ Erba di San Giacomo, permettono loro di librarsi nell’aria.I graziosi fiorellini della Viola invece infondono armonia e il loro profumo è molto amato dalle fate che, all’alba, si dissetano con la rugiada formatasi sui petali. Dai petali della rosa selvatica ricavano profumati oli che cospargono sul corpo, una dolcissima varietà di miele e il famoso vino alle rose, di cui sono particolarmente ghiotte. All’alba le magiche creature amano invece saltellare tra i petali dei fiori di Ginestra che tingono d’oro le vallate.Esistono però alcuni fiori che possono risultare pericolosi per l’uomo. Le Primule, ad esempio, spalancano le porte al Regno delle Fate ma, se non colte nella giusta quantità (non sappiamo dirvi quale, il consiglio che diamo è questo: come tutti gli altri fiori, non coglietene neanche un esemplare!) possono condurre irrimediabilmente alla rovina.Si dice poi che il Pepolino adorni i troni delle fate indicando quindi la loro presenza nelle vicinanze. I tesori delle fate sono poi associati alla presenza della Primavera odorosa… Ben sappiamo però a quali disgrazie potrebbe andare incontro chi osa solo avvicinarsi ai magici preziosi! E’ vivamente sconsigliato, tra l’altro, passeggiare sui prati colmi di campanelle. Potreste incorrere in sortilegi e incantesimi di varia natura. Questo fiore infatti, è chiamato anche “campana dei morti” in quanto il loro tintinnio equivale al rintocco delle campane durante le celebrazioni funebri. Siamo inoltre a conoscenza di alcune piante che non sono gradite alle fate, ma che risultano molto utili all’uomo per proteggersi proprio dai loro dispetti: parliamo, ad esempio, dell’Iperico, simbolo della luce solare, efficace contro i loro incantesimi e da qualunque forza ispirata dal male, e del Quadrifoglio, che, se calpestato, permette di vedere ad occhio nudo le fate; se colto e conservato, protegge da qualsiasi incantesimo. Anche il Vischio ha dei poteri magici: i Celti lo coglievano con un falcetto d’oro il sesto giorno di luna e lo utilizzavano per proteggersi dalle forze maligne.In ultimo, vi consigliamo vivamente di non cogliere fiori nei boschi: prima di tutto perché meritano di vivere, poi perché, se coglieste il fiore sbagliato, potreste incappare nell’ira funesta di qualche fatina…
tratto dal sito http://www.eremonedizioni.it/