Vita quotidiana...

12/01/06 ore 17

Eccomi qua sul treno. E’ finita un’altra giornata di lavoro e da buon pendolare me ne torno verso casa. non è ancora buio, lo sarà quando sarò arrivato. Il treno non è neanche eccessivamente in ritardo, mi va anche bene stasera.

Mi va peggio per la compagnia: nessuno! Quando torno con quest’orario (circa le 17.15) non trovo i miei abituali compagni di viaggio che tornano più tardi; oggi poi, causa circostanze particolari i vagoni sono semi-vuoti: pochi lavoratori pochi studenti universitari. E’ questo il popolo tipico di questa linea.

Cosa faccio? Ancora una volta uso le cuffiette e vado con la musica irlandese, i soliti Modena City Ramblers ed i Rathkeltair, gruppo sconosciuto anglo-americano di cui sto ascoltando il loro unico lavoro “Live” (di nome e di fatto) da quasi un anno.

Il sole sta tramontando e grazie alla temperatura rigida il cielo particolarmente limpido si colora di tonalità che vanno dal giallo all’arancio al rosso all’azzurro fino al blu-nero verso est. Avessi la mia fotocamera digitale…

Pausa… siamo fermi in una stazione intermedia.

Perché mamma (e papà) non mi hanno fatto con un po’ di faccia tosta in più? E ci sarebbe voluto ben poco dato che parto dal livello ZERO! Mi sobbalza in mente una scena buffa con un immaginario interlocutore: “Scusi, mi potrebbe vendere un barattolo di “Faccia tosta”? A quanto viene? Le andrebbe uno scambio con una scatola di “Timidezza”?” …farei un affare…

E pensare che volta rotto il ghiaccio, e se vedo che anche in chi mi sta difronte c’è la predisposizione a due chiacchiere, divento una persona divertente e di compagnia.

Sono un diesel, è vero, ma… un diesel con problemi di accensione! Ho sempre bisogno dell’aiuto di qualcuno che giri la chiavetta altrimenti non mi metto in moto.

Chissà come la gente mi vede. Magari, vedendomi così riservato, si immaginano che sia uno snob, uno “sborone”, magari ci sarà pure chi mi crede uno “strano” magari pericoloso!

Non sto esagerando: in passato ho letto/sentito impressioni sul mio conto di alcune persone che mi conoscevano poco e si erano fatti di me un’idea totalmente opposta a quel che ero. Io stesso ho imparato a non fermarmi più alle apparenze nel giudicare gli altri, ma cercare di ricordarmi che dietro anche ai più strani atteggiamenti ci può essere (ed è quasi sempre così) una qualche situazione complicata che ci è sconosciuta. Se non l’avessi fatto, sai che abbagli avrei preso!

Beh… il viaggio è finito. Mi aspetta una doccia bollente…

:-) Rob