vieni dai ...entra,

1 MILIARDO DI AUMENTO PER LE SPESE MILITARI


Si fa un gran parlare di tagli, austerità, sacrifici, in tutti i settori, ma ce n'è uno che pure in tempi di crisi sembra sempre godere di ottima salute: il comparto della Difesa. Ilministro Di Paola è riuscito nel miracolo: per il triennio 2012-2015 è previsto un aumento del proprio budget. Ad affermarlo, le associazioni Sbilanciamoci! e Rete Disarmo, che da sempre non mancano di denunciare la poca trasparenza e gli sprechi del governo in questo settore. Ed ecco che, come denunciano nel Rapporto 2013 uscito pochi giorni fa, "il bilancio del ministero passerà dai 19.962 milioni del 2012 a 20.935 di euro nel 2013, fino a 21.024 milioni di euro nel 2015". In pratica, un aumento, in tre anni, del 5,3% delle proprie risorse, pari a più di un miliardo di euro. La Legge delega sulla riforma delle forze armate è stata approvata in Senato (i voti a favore sono stati 294, 25 i contrari, 50 astenuti) ed è ora in discussione in commissione difesa alla Camera (dove probabilmente verrà fatta passare in fretta e furia, senza modifiche). Blanda l'opposizione del Pd durante il dibattito (unica eccezione M. Turco) che, ignorando le richieste della piazza (e di Vendola), ha votato a favore. Contro l'Idv, che si è battuto strenuamente (Di Stanislao). Tutti gli altri han detto si (295) salvo, oltre a Idv e Radicali, pochi contrari (25) in ordine sparso (Pezzotta, ad esempio, Terzo Polo), oppure (53) astenuti (Sarubbi Pd). E' il primo paradosso del Monti a fine corsa: il Pd vota a favore per responsabilità e la destra vota compatta, nonostante abbia appena bocciato il governo (la Lega si è astenuta). Studiato per riequilibrare una spesa militare italiana troppo sbilanciata sul personale e gli stipendi, il provvedimento è improntato alle esigenze di taglio della spesa pubblica: prevede infatti, da oggi al 2014, la riduzione degli organici dell'esercito da 190mila a 150mila soldati, e la riduzione del personale civile dalle quasi 30mila in servizio oggi a circa 20mila unità. Peccato che questi tagli "non andranno a toccare l'altra parte della spesa: quella che serve a comprare nuovi, sofisticati, inutili e soprattutto costosi armamenti". Francesco Vignarca, coordinatore di Rete Disarmo, afferma che "è vero che nel provvedimento sono previsti, grazie ad emendamenti votati in Senato, maggiori controlli sulle procedure di acquisizione degli armamenti per le nostre Forze Armate". "Ma - aggiunge - va sottolineato come tali controlli parlamentari saranno efficaci solo per i programmi di armamento futuri e non già iniziati ad oggi. Salvando quindi da qualsiasi possibile blocco le decine di acquisizioni di sistemi d'arma già in corso". Una su tutte: "i costosissimi e problematici F35, per la gioia dell'industria bellica che così si vede confermati fondi presenti e futuri". "Il miliardo in più di spesa pubblica destinato alle spese militari - si legge ancora nel report - se dirottato su altri obiettivi come istruzione, ricerca e sviluppo economico mostrerebbe un maggiore impatto nel contrastare il declino economico del paese". fonte:  www.osservatorioiraq.it