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il delitto di Cogne


Torino, 15 giugno 2006- Anna Maria Franzoni, all'epoca della morte del figlio Samuele, soffriva d'ansia e potrebbe essere stata vittima di un disturbo detto scientificamente 'stato crepuscolare orientato'. E' quanto emergerebbe dalla perizia svolta, su incarico della Corte d' Assise d'Appello di Torino, da quattro esperti. "All'epoca dei fatti - si leggerebbe nel testo depositato ieri a Torino - Anna Maria Franzoni versava in una condizione patologica definibile come 'sindrome ansiosa, in soggetto con assetto di personalità connotato da prevalenti componenti di tipo isterico". Nella perizia, a quanto si apprende, non verrebbe comunque avanzata l'ipotesi che la donna abbia ucciso il figlio, delitto per cui in primo grado è stata condannata a 30 anni di reclusione La perizia, poi, rileva che se la Franzoni è stata colpita da uno "stato crepuscolare orientato", al termine di questa patologia transitoria un'amnesia le avrebbe impedito di ricordare cosa avrebbe detto e cosa avrebbe fatto. In ogni caso i periti ritengono che qualunque fossero le sue condizioni di salute nel 2002, quando Samuele fu ucciso, la donna oggi è capace di stare in giudizio e non sarebbe socialmente pericolosa. Ma in questo marasma di 'stato crepuscolare orientato', dov'è l'arma del delitto? possibile che in preda all'ansia abbia fatto una magia? E tutte le indagini sulle macchie di sangue, perchè erano così contrastanti, fra difesa e accusa. Solo dopo anni si scopre che è stata forse  l'ansia a massacrare il bimbo. E come mai se stava male ne ha dato alla luce subito una altro, a me mi lasciano parecchio perplesso. Non sarebbe socialmente pericolosa---???