Sarcophaga Carnaria

"Riflessi di Monte Fuji su mare metropolitano"


  Vedi, era nelle mattine d’inverno come questa che i miei sensi venivano risvegliati dal fragore delle onde del mare in tempesta, mi perdevo nell’odore degli ossi di seppia che mi regalavano le risacche invernali. Era nelle mattine limpide d’inverno come questa che, appena sveglio, come per istinto, mi arrampicavo su per le scale fino ad arrivare all’abbaino cercavo un punto che mi permettesse di ammirare lo spettacolo semplice e maestoso insieme dell’Etna innevato, i miei pensieri mi portavano negli occhi di Hokusai seduto davanti al Monte Fuji. Era nelle notti d’inverno come questa che venivo rapito dal bianco delle ali di un Barbagianni che dipingeva nel buio stellato. Era nelle notti limpide d’inverno che seduto nel buio di una spiaggia solitaria guardavo a sud e aspettavo che la costellazione di Orione tramontasse. Oggi le mattine sono sempre uguali. I vicini hanno il cesso attaccato alla mia camera da letto, si svegliano sempre prima di me e le auto sono sempre in fila davanti alla finestra della cucina mentre faccio colazione. La notte non esiste e la luce ambrata dei lampioni mi fa sentire la necessità di un lungo black-out. Cerco di sopravvivere nella grande metropoli e continuo ad entrare da McDonald’s soltanto per chiedere “Scusa, mi sai dire dov’è il bagno?” Ma, quando guardo  fuori dalla finestra dell’ufficio, in fondo a Corso Buenos Aires, ho come l’impressione di vedere l’ombra del mio Monte Fuji.Whash