Sarcophaga Carnaria

Anarchia posturale


 Le luminarie per le strade brillano a festa, ma non fanno germogliare l’asfalto e tantoméno mi riscaldano il cuore. Così io e Bakunin abbiamo deciso di fregare la Graziella a Federico Moccia. E con questa bici del cazzo andavamo in giro per le strade di Milano, lui pedalava, io stavo dietro in piedi e mi reggevo dalle sue spalle. Ubriachi come scimmie scorrazzavamo per le strade cercando di toccare il culo delle ragazze. Ma nessuna ci stava.Gli chiesi di accompagnarmi a Genova: pensavo che nel buio dei carruggi avrei trovato un paio di tette grosse da strizzare. Lungo il tragitto di tanto in tanto per dispetto gli abbrustolivo il culo flaccido con la cenere del sigaro che fumavo contro vento. E alla fine lo abbandonai per strada mentre pisciava dietro un albero. Ti volevo portare a far l’amore in riva al mare ma il tuo culo era troppo grosso e la bici continuava ad impennare. Volevo mordere le tue labbra che sanno di Nero d’Avola e di acqua di mare. Volevo perdermi nei vortici dei tuoi capelli e speravo di poter annegare. Ho abbandonato anche te per strada e ho portato la bici alla fiera di Sinigaglia. In cambio ho avuto due canne e dei buoni pasto. È festa, sento freddo e le mie mani sognano il velluto lavico di una fica che scalda come un buon rum invecchiato. La mattina seduto sul cesso fumo una canna e guardo il mio cazzo che cresce. Mentre le ultime foglie di acero cadono e scavano crateri.Go with the flow