Creato da SignoraNesia il 06/04/2011
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A TUTTA COCA

Post n°10 pubblicato il 08 Aprile 2011 da SignoraNesia
Foto di SignoraNesia

Ancora e sempre come protagonista la cocaina destinata al “popolo della notte” rivierasca. Implicati nell’operazione che ha portato a tre arresti  un bar e una sala giochi ai quali è stata sospesa la licenza da parte del Questore per relativi 15 e 5 giorni e dove avvenivano la maggior parte degli scambi tra acquirenti e spacciatori.L’ultimo colpo alla fiorente attività di spaccio è stato inferto nella mattinata di mercoledì 3 novembre quando sono stati arrestati tre pregiudicati . Tutti e tre destinatari di una misura cautelare in carcere per il reato di spaccio di stupefacenti, emessa dal Gip di Ascoli dott. Carlo Calvaresi, dietro richiesta del P.M. dott. Ettore Picardi

 
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Film DON PIERINO

Post n°9 pubblicato il 07 Aprile 2011 da SignoraNesia
Foto di SignoraNesia

Un film che racconta il mondo della droga dal di dentro, dalla voce di quei ragazzi che, preda della piaga dell'astinenza dalle droghe, si rivolgono alla Comunità Incontro, per cercarne di uscire. L'artefice di tutto è Pietro Gelmini, ovvero DON PIERINO. Il film che narra le vicende di questo simpatico sacredote, ormai 86enne e piuttosto acciaccato si intitola semplicemente così: DON PIERINO. E' un film estremente scorrevole e simpatico, con trovate fantasiose ed assolutamente originali. Particolarmente attenta è la scelta delle musiche: la colonna sonora si dipania tra musiche classicheggianti (violini, archi, strumenti a fiato) per arrivare a musiche energiche da discoteca (utilizzate per sottolineare il carattere deciso del sacerdote), passando per sonorità alla "Ennio Morricone"... (da notare la citazione di Sergio Leone, quando si vede un cofanetto dei sui film, vicino alla TV). Insomma un film ben strutturato dal giovane regista Andrea Sbarretti, ternano e con la passione per le inquadrature particolari ed i soggetti profondi. Il suo primo film "Il muro del passato" è stato anche oggetto di una parodia su youtube, un film quello, che parlava dell'aldilà, di ciò che può esistere dopo la morte. E qui, nel film di Don Pierino, torna al tema della morte. Sia nella scena dell'ulivo (di una drammaturgia unica), quando Don Pierino svela di voler essere sepolto alla sua morte sotto l'ulivo che sfiora delicatamente con la mano. Ma soprattutto nella scena del cimitero, quando in sogno rievoca i suoi amati genitori, che sembrano chiamarlo e quindi SIMBOLICAMENTE, volerlo far oltrepassare il confine della vita. Ma tutto è solo un'impressione poichè è poi la madre a dirgli che è ancora troppo presto per morire, ha ancora molto amore da elargire ai suoi ragazzi. I ragazzi, nel frattempo, lo aspettano al Molino Silla, tristi per le sue gravi condizioni di salute. E' un film strutturato sapientemente con una sceneggiatura assolutamente perfetta: il regista dichiara di averci messo 2 anni per scriverla e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

 
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Film - la fine è il mio inizio

Post n°8 pubblicato il 07 Aprile 2011 da SignoraNesia
Foto di SignoraNesia

Mancano poche settimane alla fine. Tiziano Terzani, da tempo malato di cancro, sta per morire. Mentre raccoglie i suoi ultimi pensieri, tra salutari risate e umane preoccupazioni, decide di richiamare il figlio Folco da New York per trascorrere con lui, nella sua casa di campagna, un momento di confronto confessionale. Quei dialoghi, registrati con devoto impegno dal figlio, diventeranno il libro “La fine è il mio inizio”.
Il film di Jo Baier è un atto di coraggio che sfida le dure leggi dell’intrattenimento perché è un’opera fatta di parole, silenzi e sguardi, pochi movimenti agitati e tante inquadrature delicate. Chiusi, e allo stesso tempo liberi, nella casa di campagna del giornalista, i protagonisti sono in burrasca, attendono con controllata pacatezza un dolore annunciato. Ma il desiderio di ribellarsi ad un programma stabilito di sofferenza viene incanalato in un senso più ampio di pace. La confessione arguta di un uomo che ripercorre, episodio dopo episodio (l’incontro con la moglie Angela, gli aneddoti sui due figli), paese dopo paese (Cina, Vietnam, Singapore), tutte le più grandi esperienze della sua vita, investe il figlio della responsabilità di registrare tutto perché, mentre il corpo se ne va, l’animo continui a vivere nella memoria di chi rimane.  Lo spettatore deve predisporsi all’ascolto, deve calibrare i propri istinti emotivi, lasciarsi andare alla commozione ma allo stesso tempo rimanere vigile di fronte al pensiero finale di un uomo che potrebbe sembrare esoterico (il contatto stretto con la natura, la predisposizione a riflessioni sull’universo, e l’abbigliamento da ‘santone’), ma che invece evita qualsiasi tentazione new age. Anche quando racconta del volo di una coccinella sull’Himalaya o delle cavallette che ricordano primavera, il suo personale panteismo naturalistico non rappresenta mai un punto d’arrivo ma un passaggio che chiama altro sapere. E così, anche alla fine della vita corporea, non smette di curiosare tra le profondità dell’anima, tentando – e infine trovando – un modo umanamente altissimo di andarsene.
Ridere per poter morire in pace, seppur con rabbia. E morire ridendo. Abbandonarsi a ciò che accomuna tutti gli uomini con accettazione, dimostrando che si può volgere lo sguardo al passato, ripensare a ciò che si è fatto e riconoscersi: fare la vita che si desidera è fattibile, dice il padre Tiziano al figlio Folco. Bruno Ganz e Elio Germano dimostrano di aver compreso la profondità del suo pensiero e, con dedizione e rispetto, rappresentano, il primo l’ingombrante ombra di un padre straordinario ma difficile da raggiungere, il secondo l’intelligente volontà di essere diverso dal genitore, pur ammirandone lo spirito da esploratore. Un’eredità aggraziata che, in tempi di distrazione cronica e rumore generalizzato, dimostra di essere un gioiello preziosissimo

 
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Ruby superstar

Post n°7 pubblicato il 06 Aprile 2011 da SignoraNesia
Foto di SignoraNesia

'Ragionevolmente non ci costituiremo parte civile'. Lo ha spiegato l'avvocato Luca Gentili, legale della funzionaria della Questura di Milano, Giorgia Iafrate, che era presente la famosa notte tra il 27 e il 28 maggio scorsi quando Ruby venne rilasciata, affidata a Nicole Minetti, che poi la consegno' alla brasiliana Michelle Conceicao. La dottoressa Iafrate risulta persona offesa del reato di concussione contestato al premier, e solo in questa qualita', ha chiarito il legale, e' giustificata la presenza dell'avvocato nel processo. Il legale ha spiegato inoltre che tecnicamente la costituzione di parte civile potrebbe avvenire anche nella prossima udienza, ma che lui e la sua assistita hanno deciso che non si costituiranno.

FORZA RUBY

 
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Film C'è chi dice no

Post n°6 pubblicato il 06 Aprile 2011 da SignoraNesia
Foto di SignoraNesia

Tre ex compagni di scuola si ritrovano dopo vent’anni e si rendono conto che un nemico comune li perseguita: i raccomandati. Max (Luca Argentero) è un giornalista di talento in un quotidiano locale che per arrotondare è costretto a scrivere sulle più improbabili riviste di settore; giunto a un passo dalla tanto agognata assunzione viene scalzato dalla figlia di un famoso scrittore. Irma (Paola Cortellesi) pur essendo uno dei dottori più stimati dell’ospedale, vive grazie alle borse di studio, e proprio quando sta per ottenere il contratto le viene preferita la nuova fidanzata del primario. Samuele (Paolo Ruffini) è una specie di genio del diritto penale, e dopo anni passati a fare da assistente-schiavo ad un barone universitario è in procinto di vincere un concorso per ricercatore, ma – anche in questo caso - il posto gli verrà soffiato dal genero inconcludente del barone. Dieci anni di esami, lauree e specializzazioni sembrano non essere serviti a niente, per questo i tre amici decidono di ribellarsi al sistema. E lo fanno prendendo di mira ciascuno il raccomandato dell’altro, così che nessuno potrà risalire a loro, e mettendo in atto piccole vendette e molestie quotidiane. All'inizio è quasi un gioco, ma il piano sembra funzionare e prendono coraggio, arrivando addirittura a far credere l'esistenza di un movimento - i “Pirati del Merito” - che si batte contro ogni forma di raccomandazione. Ma le cose inizieranno a sfuggirgli di mano…

 

 
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