C'è solo l'A.S.Roma!

LUI, NOI, A DIFESA DELL'URBE IMMORTALE!


Alla fine è andata bene ma comunque è andata male. Francesco ha ricevuto il minimo della pena, una sola giornata, ma che comunque è esagerata, perchè non doveva neanche essere espulso. Il Capitano si è visto sventolare in faccia il rosso dal pessimo e patetico Ayroldi, dopo aver preso una gomitata premeditata in faccia e dopo non essersi buttato per terra fingendo di essere morto, come avrebbero fatto altri, né si è fatto giustizia da solo, com'era umano e sbagliato fare, ma ha afferrato Galante per protestare e dirgli: «Ahò, ma che cazzo hai fatto?». Il suo cartellino rosso è ridicolo. E' come se per una tentata rapina, la legge condannasse il rapinato per aver fatto resistenza (senza sparare, peraltro).Comunque tant'è ed ora noi non dobbiamo confondere la causa con l’effetto.Francesco Totti non è la causa, ma solo lo strumento che di tanto in tanto dà ai soliti noti la possibilità di spolverare il repertorio di luoghi comuni, triti e ritriti, antiromani. La vera causa non è Totti ma è Roma. Chi attacca il Capitano magari sarà anche invidioso del talento, della bellezza, dell’avvenenza della moglie, dei quattrini o del successo, ma chi attacca il Capitano è fondamentalmente incazzato con Roma e quindi l’obiettivo principe non è Totti ma è Roma. Quello che Totti fà di sbagliato da ampio adito al fastidio che molti provano per la Capitale e per la sua gente. Roma è la luce, come dicevano in un gran bel film, Roma è passato, presente e futuro, Roma è la storia di sempre e da sempre, Roma è il futuro. Roma è una città solare (anche se qualche merda parigina scappata a Torino diceva lo stesso del grigio e squallido capoluogo piemontese), Roma è la città del sole, Roma è la città meta da tutto il popolo mondiale, Roma è invidiata dal globo intero. E Roma è il vanto del popolo romano. Roma è l'Urbe Immortale che vive e splende di luce propria da quasi 2.760 anni. E questo fà incazzare chiunque vive si sveglia e si addormenta al di là del Grande Raccordo Anulare.Ieri ed oggi abbiamo letto i giornali e cercato di raccogliere le opinioni dalle varie rassegne e ci siamo accorti che quello che è successo a Livorno domenica era solo il tanto atteso sparo dello start. Ma da gente come Beccantini e compagnia, onestamente, cosa si può pretendere? Da parte di pochissimi infatti c’è stato un minimo di analisi di tutto quello che era successo durante la gara. E Totti, a volerla dire tutta, anche troppo ha sopportato. Galante l’ha bastonato dall’inizio chiedendogli sistematicamente scusa, e non c’è cosa che fa imbestialire di più: meglio un figlio di puttana vero che un pusillanime da quattro soldi! Gli ha chiesto scusa quando gli ha “dolcemente” passeggiato con lo scarpino sul culo, gli ha chiesto scusa quando gli ha rifilato un calcione sulla caviglia infortunata, infine gli ha chiesto scusa quando è partito con due metri di anticipo per mollargli una gomitata in faccia e l’ha invece colpito sul collo. Per quello che si è beccato dal Capitano l’appellativo di “bastardo” che noi tutti sottoscriviamo in pieno. Anzi, se fossimo stati Checco, gli avremmo volentieri mollato pure una cinquina in pieno viso. Alzi la mano chi non l'avrebbe fatto? Ma il professionista queste cose non le deve fare! Come è nelle regole del gioco che faccia imbufalire una tutela eccessiva e non richiesta da parte di Vito Scala.Chi è quindi del partito del Totti da condannare, stà bene così. Recuperando le statistiche dell’anno scorso del numero di falli subiti, Francesco Totti, pur avendo saltato molte partite, ha subito esattamente il doppio dei falli del secondo in classifica! Sono cose che fanno riflettere e che anche agli arbitri dovrebbero dire qualcosa. E che solo gli stolti non capiscono; anzi, loro, gli stolti, fanno finta di non capire.Ed è per questo che da domenica sera tutto il popolo romanista ha fatto quadrato attorno al Capitano, per un fatto molto semplice, cioè perchè se non ci pensiamo noi, non ci pensa nessuno. L’oggettività in questo paese non esiste. E non devono esistere dubbi amletici se essere o non essere Francesco. Noi siamo lui e lui è noi. Altro non esiste. Perché non sono in palio l’immagine di un calciatore o le giornate di squalifica (una sola ad un Capitano significa avere la coscienza molto sporca da parte di chi tira i fili di questo lurido campionato, lurido al pari degli ultimi rubati dalla Juventus). In verità la vera partita è sull’immagine della nostra città e sul suo millenario onore!