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De Rossi: "A Roma per sempre!"


Alcuni passi dell'intervista rilasciata dal centrocampista della Roma Daniele De Rossi a "Il Messaggero". Si parla del futuro, della sfida scudetto con l'Inter, della fascia di capitano e c'è spazio anche per una frecciatina a Delio Rossi.INTER - Cosa invidio ai nerazzurri? Niente. Sono orgoglioso dei miei dirigenti, del mio staff tecnico, dei miei compagni e soprattutto dei miei tifosi. L'unica cosa, forse, che posso invidiare sono i punti in più in classifica. Per noi, di fatto, si tratta di uno spareggio: se perdiamo, addio sogni di gloria. Però, ce la giocheremo tranquillamente sapendo di poter tenere testa all'Inter dei record. Quest'anno, contro di loro abbiamo perso due volte su due, ma mai abbiamo dato l'impressione di essere così inferiori. Del resto, è l'Inter che sta facendo un campionato eccezionale, non la Roma uno scarso. Con i nostri punti, ad esempio, in Spagna saremmo primi in classifica con molti punti di vantaggio.IL FUTURO - Se fosse per me, sarei pronto a firmare domani mattina per altri cinque, dieci anni, magari fino al 2030... Non saprei proprio vedermi con un'altra maglia, e presto ci sarà un incontro con la dirigenza per parlare di queste cose. Siccome io vorrei restare a vita, e ritengo che anche la Roma voglia tenermi, non dovrebbero esserci problemi. Qui sto a casa mia, e da qui non voglio muovermi. Spalletti ogni tanto mi rimprovera perché nello spogliatoio faccio casino, urlo, scherzo con tutti, non sto mai fermo. Ma, per farvi un esempio, il magazziniere lo conosco da quando avevo quindici anni, stesso discorso per i massaggiatori oppure per quelli che lavano le maglie: mi sento uno di casa, insomma, e io a casa mia faccio fatica a essere più composto o meno spontaneo.LA FASCIA DI CAPITANO - Io rispetto profondamente le gerarchie: adesso c'è Francesco (Totti, ndr) che è il capitano e Panucci che è il suo vice. Già il giorno, ad esempio, che diventerò vice, per me sarà una grande soddisfazione. Ma visto che tutti me ne parlano da anni, non nego che la fascia appartenga alla lista dei miei desideri futuri. Del resto, io credo che nella Roma il capitano sia una persona speciale e, per questo, che non potrà mai essere uno dei tanti: non dico che deve obbligatoriamente essere nato a Roma, e Panucci ne è la splendida eccezione, ma se è romano e romanista è meglio... Sarà perché penso a Di Bartolomei, a Giannini o allo stesso Totti.IL DERBY - Stiamo già pensando a quella partita, perché negarlo? Abbiamo voglia di prenderci una rivincita. Farò il tuffo nella fontana del Gianicolo? No, non ho bisogno di fare il ruffiano con la mia gente.