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Derby siciliano di follia. STOP A TUTTI I CAMPIONATI


Catania-Palermo, il derby siciliano anticipo della 22ª giornata di A finito 1-2, scrive un nuovo capitolo nero del calcio italiano. Un agente del reparto mobile della Questura di Catania è morto durante scontri tra forze dell'ordine e tifosi del Catania durante il derby con il Palermo. La vittima era l'ispettore capo Filippo Raciti di 38 anni, lascia la moglie e due figli piccoli. L'agente è morto per arresto cardio-respiratorio a seguito delle esalazioni e delle ferite causate da una bomba carta lanciata all'interno dell'auto della Polizia in cui si trovava. Sembra che prima dello scoppio della bomba carta, l'agente sia stato colpito da un oggetto contundente al petto ed abbia riportato anche un trauma toracico importante. Lo si apprende dai medici del reparto di rianimazione dell'ospedale Garibaldi dove l'ispettore Raciti, originario di Misterbianco, è deceduto. "L'agente, giunto in condizioni disperate, ha avuto un arresto cardiaco. Dopo essere stato sottoposto alle procedure di rianimazione, aveva ripreso qualche funzione vitale. Ma tutto è stato inutile", ha spiegato il direttore dell'azienda ospedaliera Giuseppe Navarria. Secondo le ultime notizie un altro poliziotto versa in grave condizioni, ma non è in pericolo di vita.La Procura di Catania ha aperto un fascicolo sull'accaduto. Secondo quanto si è appreso, lo scontro sarebbe avvenuto fuori dallo stadio mentre i tifosi del Palermo entravano allo stadio. Le forze dell'ordine si sarebbero frapposte tra gruppi di ultras.Nove tifosi del Catania, cinque adulti e quattro minorenni, sono stati arrestati dalla Digos della Questura di Catania. Nessuno di loro è indagato per l'omicidio dell'ispettore capo Filippo Raciti. I fermi sono stati disposti dal sostituto procuratore Antonella Barrera, che ha nominato anche il medico legale per l'autopsia. Sarebbero un centinaio (almeno 70 poliziotti) i feriti portati al Garibaldi. L'ospedale ha dichiarato lo stato d'emergenza. Intanto il commissario straordinario della Federcalcio, Luca Pancalli, dopo un vertice ha disposto il blocco di tutti i campionati a tempo indeterminato, dalla serie A alle giovanili. "Senza misure drastiche non si riparte - ha dichiarato Pancalli -. Il campionato si ferma fino a tempo indeterminato". Pieno il sostegno da parte del Coni alla Figc. È quanto ha assicurato il numero uno dello sport italiano, Gianni Petrucci. Stop anche alle partite delle nazionali azzurre, sia l'amichevole di quella maggiore, mercoledì a Siena contro la Romania, sia l'amichevole dell'Under 21 martedì a Chieti con il Belgio. Decisione presa da Luca Pancalli dopo essersi consultato con i due vicecommissari Gigi Riva e Massimo Coccia.Dettaglio paradossale e agghiacciante, la partita era stata preceduta da un minuto di silenzio per ricordare la figura di Ermanno Licursi, dirigente della Sammartinese, morto sabato scorso dopo una rissa allo stadio di Luzzi, al termine della partita con la Cancellese (Terza categoria). Alle 23 circa, l'arbitro Farina, gli assistenti Scaglietti e Rossomando, e il quarto uomo, Damato, hanno lasciato gli spogliatoi dello stadio Massimino e sono saliti su un'auto per lasciare l'impianto. Alle 24 è toccato ai tifosi del Palermo.A questo punto non conta nulla il risultato della gara, che ha visto il Palermo vincere 2-1 con le reti di Caracciolo (Palermo), Caserta (Catania) e Di Michele (Palermo). A scatenare l'ira dei tifosi ospiti è probabile che sia stato anche il ritardo di quasi un'ora con cui i pullman hanno portato i sostenitori all'interno dello stadio etneo, a ripresa in corso. L'atmosfera, durante e dopo la partita, è sembrata subito tesa, ma nulla faceva pensare a un tragedia del genere. La notizia della morte dell'ispettore Raciti è arrivata dapprima come indiscrezione, poi è stata confermata dalle stesse forze dell'ordine.