C'è solo l'A.S.Roma!

Si giocherà solo in stadi a norma, per gli altri porte chiuse.


"Riapriranno al pubblico soltanto gli stadi che risponderanno a precise garanzie di sicurezza. Quelli che non garantiranno quanto detto sopra resteranno chiusi. Su questo non transigo". Giuliano Amato, Ministro dell'Interno, apre così il suo intervento al termine del summit tenutosi a Palazzo Chigi sulla violenza negli stadi dopo i fatti di Catania. Si tornerà a giocare, ma a porte chiuse negli stadi che non garantiranno la sicurezza agli spettatori.Questo il primo passo importante del nuovo indirizzo che il Governo griffato Prodi ha scelto di intraprendere in accordo con il Coni e la Federcalcio.Amato ha poi parlato delle altre direttive da seguire: "Verranno creati presupposti per rispettare il decreto Pisanu, totalmente ignorato negli ultimi tempi. E verranno apportate delle modifiche: ad esempio nella canalizzazione delle tifoserie che si recano in trasferta. Mai più pacchetti di biglietti venduti alla società ospitata. Il che non toglie che chi vorrà, potrà recarsi in prima persona ad acquistare il tagliando per assistere alla partita. Modificheremo anche la norma sulla flagranza di reato e attueremo diffide cautelari per tutti quei tifosi che saranno ritenuti pericolosi. I quali dovranno svolgere lavori socialmente utili, una volta identificati e diffidati, proprio durante l'orario di svolgimento delle partite. Le norme che vareremo-chiude Amato- saranno apllicate anche agli stadi che dichiarano l'agibilità a meno di 10mila spettatori".Melandri: "Vietati i rapporti tra ultras e società"La parola poi è passata al Ministro dello Sport Giovanna Melandri: "Costituiremo un osservatorio permanente sulla comunicazione sportiva e lavoreremo per permettere a tutti i tifosi di andare tranquillamente allo stadio. Sono molte le iniziative che adotteremo, su tutte cito l'immediata interruzione di qualsivoglia rapporto tra le società di calcio e le rispettive tifoserie. Non dovranno esserci legami economici nè politici, nè di interessi che vincolino le une alle altre".Letta: "Mercoledì il Consiglio dei Ministri"Nessuna previsione sulla riapertura dei giochi. "Mercoledì la parola passerà al Consiglio dei Ministri, che prenderà decisioni importanti sui provvedimenti da adottare contro la violenza dentro e fuori dagli stadi. Verranno rafforzate le misure esistenti e verranno apportate innovazioni agli strumenti già esistenti".Pancalli: "Dopo il decreto la riapertura dei campionati"Il commissario delle Federcalcio Luca Pancalli ha poi annunciato: "Mercoledì, subito dopo il varo del decreto anti-violenza, prenderò la decisione sulla ripresa dei campionati. Ci sono i tempi tecnici per riprendere a giocare già dal prossimo fine settimana".Ecco in sintesi i provvedimenti annunciati:1) Porte chiuse negli stadi non a norma2) Vietata la vendita di biglietti in pacchetti alle società ospitate3) Inasprimento del DASPO anche in assenza di reato (divieto di assistere a manifestazioni sportive)4) Applicazione delle norme antiviolenza anche agli stadi con capienza inferiore ai 10mila posti5) Vietati i rapporti tra società di calcio e gruppi Ultras6) Flagranza di reato differita fino a 48 ore7) Formazione da parte del Coni di Steward da mettere a disposizione delle società di calcioL'Olimpico di Roma, l'Olimpico di Torino, il Ferraris di Genova, il Barbera di Palermo, l'Artemio Franchi di Siena: sono solo 5 gli stadi che si sono adeguati alle norme previste dal 'pacchetto Pisanù contro la violenza calcistica. Altri due - il Tardini di Parma e il Meazza di Milano - stanno per concludere i lavori adeguamento, mentre il resto degli stadi italiani funzionano in regime di deroga. Biglietti elettronici nominali, videosorveglianza negli stadi con più di 10 mila spettatori, varchi d'accesso con tornelli, steward messi a disposizione dai club, zone di prefiltraggio, barriere 'a scomparsà: questi alcuni dei principali requisiti richiesti agli stadi per essere conformi alle norme Pisanu.Da mercoledì, quando saranno varate dal Consiglio dei Ministri le speciali norme contro la violenza, molti stadi rimarranno a porte chiuse durante le partite. Le società di calcio alzano la voce, ecco le prime reazioni a caldo dopo il vertice di oggi a Palazzo Chigi.Udinese: "Un danno enorme"In questo momento in Italia – afferma patron Pozzo – solo 3 stadi soddisfano completamente le norme del decreto Pisanu. Per tutti gli altri è necessario avere a disposizione tempi maggiori per poter adeguare le strutture: non si tratta di lavori completabili in poche settimane. Giocare senza pubblico è una situazione paradossale".Torino: "Problema di funzione"Urbano Cairo: "Non è un problema di spesa ma di funzione. Oggi abbiamo all'Olimpico 330 steward in servizio per ogni partita che ci costano 50 milioni di vecchie lire, peccato però che non abbiano un reale potere di intervento. Per cui le risorse secondo me ci sono già, bisogna capire bene come utilizzarle al meglio.Sampdoria: "Meglio restare fermi"Francesco Flachi: "Speriamo che stavolta cambi davvero qualcosa, ma non sono d'accordo sul fatto di giocare a porte chiuse le prossime giornate. Sarebbe l'opzione più brutta, il calcio non è tale senza spettatori. Allora meglio stare fermi. Bisognerebbe prendere a modello il calcio inglese, la loro politica, i loro metodi. Lo stadio in Inghilterra è il divertimento di tutta la famiglia, da noi si rischia sempre".Roma: "Sospesa prevendita per Lione"Primo effetto delle decisioni del governo in materia di sicurezza negli stadi. Sospesa, almeno per ora, la prevendita dei biglietti per Lione prevista domani. Lo rende noto l'AS Roma con un comunicato sul sito ufficiale: "La A.S. ROMA S.p.a. - si legge - in relazione al precedente comunicato in merito alla prevendita dei biglietti per la partita di Champions League OLYMPIQUE LYONNAIS - A.S. ROMA del 6 marzo 2007 allo Stadio GERLAND di Lione comunica che tale prevendita, già fissata per martedì 6 febbraio allo Stadio Olimpico, è annullata".Parma: "Siamo a norma"In merito alle notizie pubblicate oggi dagli organi di stampa inerenti la supposta mancanza di un posto di polizia interno allo stadio Tardini come previsto dal decreto Pisanu, la società Parma F.c. precisa che allo stadio Tardini sono previsti ambienti per l'eventuale attivazione di posti di polizia interni, così come previsto dalla normativa vigente.Milan: "La morte del calcio""Giocare a porte chiuse significa la morte del calcio. Meglio fermarsi una settimana di più". Così Paolo Maldini sul dopo Catania. "E' un momento grave - dice il capitano del Milan - si aspetta sempre che succeda la disgrazia per agire. Giocare a porte chiuse per me sarebbe una sconfitta totale. Ma bisogna aspettare e accettare le decisioni che verranno prese".