C'è solo l'A.S.Roma!

Sconfitta a Bergamo con la testa già al derby


C'è solo il derby nella testa della Roma. Nel nulla da ricordare di una partita nata male e finita peggio, con l'Atalanta scesa in campo per giocare il match della vita, restano alla Roma rabberciata di oggi gli undici punti di vantaggio sulla Formellese, a soli sette giorni dalla stracittadina che può valere la matematica conquista del secondo posto. E proprio in quest'ottica, potrebbe essere di buon auspicio il ko rimediato all'Azzurri d'Italia.Si è chiuso sul 2-1 il match che ha consegnato lo scudetto più scontato ed ovvio all'Inter e tolto meno di zero alla stagione romanista. Novanta minuti diretti malissimo dal torinese Rosetti con una squadra, quella di Colantuono, a raspare dal primo all'ultimo, alla ricerca ossessiva dei tre punti; e un'altra, quella di Spalletti, più incline a risparmiare fiato e gambe in vista della stracittadina.La minore aggressività nei contrasti porta spesso a soccombere chi giostra col freno a mano tirato, come è puntualmente accaduto alla Roma al cospetto dell'indiavolata Atalanta. Micidiale l'uno-due nerazzurro confezionato da Doni, perfetto colpo di testa su cross al bacio di Ferreira Pinto e una sghemba girata al volo di Zampagna che ha uccellato l'altro Doni, l'incerto nostro portiere brasiliano.Di puro orgoglio la veemente reazione giallorossa nella ripresa, concretizzatasi in un lampo a metà ripresa. Azione da calcetto, con Vucinic che taglia sul vertice destro dell'area avversaria e mette in mezzo un pallone d'oro: puntuale l'inserimento del solito Perrotta che deposita in rete a porta vuota. Tutto il resto è noia e si arriva stancamente alla fine tra le cervellotiche decisioni di Rosetti, compresa l'ingiusta espulsione in extremis di Ferrari e un paio di mischie furibonde dalle parti di Calderoni.Ma è una sconfitta che non duole, la quinta di questo campionato. Bergamo era un impiccio da smaltire con il minor danno fisico possibile e la missione può considerarsi compiuta. In vista del derby, Spalletti dovrebbe contare sull'undici migliore, quello che non tradisce mai. Totti è rimasto nella Capitale a curare il mal di schiena, lasciando Vucinic a subire le entrate assassine di Carrozzieri e Talamonti. E' già domenica...