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Operazioni in uscita: Cerci al Pisa, Okaka al Modena, Montella alla Samp


Mentre continua la linea durissima della Roma con Chivu e con l'Inter (ieri Pradè ha parlato al telefono con il ds nerazzurro Branca dicendogli che la Roma non tratta più con l'Inter), si pensa di denunciare alla Superprocura federale il comportamento della società di Moratti e si pensa sempre al mercato.
La speranza è che quello in entrata non sia finito qui, ma con Chivu bloccato a Trigoria ed il mancato introito della sua cessione al Real, è molto difficile. Si spera in qualche parametro zero, o in qualche prestito o comproprietà. La Roma infatti ieri sera si è rifatta sotto per Giuly, forse l'unico, sicuramente primo obiettivo del mercato giallorosso d'ora in poi. L'operazione non è facile: il francese, trentuno anni compiuti martedì scorso, difficilmente verrebbe ingaggiato per più di due stagioni, e all'investimento per l'ingaggio lordo, cinque milioni all'anno, che di netto fanno esattamente i due e mezzo imposti come tetto massimo, va aggiunto il costo del cartellino. Il Barcellona non è disposto a regalarlo, e neppure a trattare sulla base del milione di euro proposto da Marsiglia e Monaco: la Roma conosce bene i termini dell'operazione, a partire dalla richiesta iniziale di cinque milioni del presidente Laporta, e nella notte si è rifatta sotto con il club catalano.Qualche ora prima, nella capitale, si erano incontrati Daniele Pradè e Giuseppe Marotta, trovando l'accordo per il ritorno a Genoa - sponda doriana - di Vincenzo Montella. Prestito per un anno, le due società collaboreranno per il pagamento dello stipendio, i 5.5 milioni lordi che hanno impedito al giocatore di trovare una squadre che lo prendesse a titolo definitivo. La Roma vuole chiudere, per alleggerire il monte ingaggi, la Sampdoria, che deve sostituire Quagliarella e Flachi, ha ancora più fretta: l'annuncio ufficiale potrebbe arrivare già oggi.
È arrivato invece quello per Alessio Cerci, tornato da Brescia, da giorni in trattativa con il Pisa, neopromosso in B: prestito con diritto di riscatto, ma la Roma ha la contro opzione per riprenderselo per intero. Ufficiale anche la cessione di Stefano Okaka: ieri, dopo aver rinnovato fino al 2010 (fino al mese prossimo è minorenne, e non può firmare per più di tre anni), è stato ultimato il trasferimento in prestito al Modena, che oggi gli farà fare le visite mediche, e lo presenterà alla stampa, nella conferenza organizzata per lanciare la campagna abbonamenti.Il resto è in stand-by. Modesto, trattativa definita ormai da settimane, rischia seriamente di saltare: Spalletti ha già fatto sapere che se non arriveranno ordini dall'alto lui il romeno ha intenzione di utilizzarlo, o quantomeno di considerarlo a disposizione. E visto che sa giocare molto bene anche come terzino sinistro, e che all'occorrenza si può adattare anche Panucci, la ricerca di un vice Tonetto non è più una priorità, in particolare ora che il budget è stato quasi azzerato dalla vicenda Chivu. Il conto non va fatto sui trentuno milioni che arriveranno dalla Champions: la cifra è considerevole, molto vicina ai trentadue incassati dal Liverpool finalista, ma una parte non da poco servirà per le spese di gestione, in particolare per pagare gli stipendi. Lo scorso anno, ad agosto, la società giallorossa si fece scontare per la campagna acquisti i dieci milioni di euro che sarebbero arrivati qualche mese dopo, tra il premio di Sky per il secondo posto e gli incassi del girone di Champions League: quest'anno l'operazione non verrà ripetuta, quei soldi non serviranno per il mercato ma per pagare i rinnovi che verranno firmati nel corso della stagione, tra De Rossi, Mancini e Aquilani. Per la campagna acquisti erano stati stanziati una ventina di milioni, cifra che dovrebbe coincidere all'attivo al trenta giugno, ma il bilancio viene reso pubblico dopo un mese, per cui l'ammontare esatto si sarà solamente il 31 luglio.Fossero effettivamente venti, non ne rimarrebbero poi molti: 6.3 sono stati spesi per Juan, 5.75 per la seconda metà di Pizarro, 3.75 per la prima di Vucinic, che era in prestito, 800.000 sono finiti nella busta per trattenere Cassetti, le comproprietà di Esposito e Barusso sono costate rispettivamente 2.0 e 1.7 milioni. Al momento i venti sarebbero già finiti, ma nel computo vanno messi anche i soldi incassati: 1.5 per la seconda metà di Comotto, 1.1 per la prima di Galloppa, che al Siena era semplicemente in prestito, 825.000 per perdere a titolo definitivo Corvia, Scurto e Ferronetti. Se si concretizzasse una trattativa per il main sponsor, che alla Roma manca ormai da due anni, arriverebbero altri cinque o sei milioni, almeno altri due o tre dovrebbero venir fuori dalle cessioni di Nonda e Alvarez, tornati a Trigoria per fine prestito. Ce n'è abbastanza per andare a prendere Giuly, o, in alternativa, per fare un tentativo per Bojinov.