C'è solo l'A.S.Roma!

Mexes: "Nedved mi sta sulle palle!"


Dato che fino a questo momento non c’è stata occasione di farlo, puoi spiegare i motivi della tua scelta di rinnovare il contratto con la Roma? "È stata una scelta soprattutto sportiva, visto che mi trovo benissimo con i compagni squadra, con la società e con l'allenatore. La scelta di prolungare il contratto e di rimanere a Roma l'avevo già fatta da prima. Con la mia famiglia ci troviamo benissimo qui. Sono contento, anzi molto felice". Non ci si attendeva un precampionato così poco convincente. Come arrivate alla sfida con l'Inter? "Chiaramente è meglio vincere le partite. È stata una preparazione un po’ difficile, ma alla fine è meglio perdere queste di gare che quelle che contano. La sfida di domenica è importantissima, si può vincere un trofeo. Speriamo bene: daremo il massimo per vincere".Perché hai parlato di una preparazione difficile?"Ci sono stati tanti nuovi acquisti. Il caldo è stato un po’ pesante, ma credo che ci siamo allenati bene. Le partite sono andate così, mi dispiace, ma sono gare che servono per il futuro. Non abbiamo mai giocato con la squadra al completo. Abbiamo fiducia, vediamo come andrà domenica".Domenica, con ogni probabilità, giocherà Panucci al tuo fianco. È una soluzione d’emergenza?"È una soluzione come tutte le altre. Cristian ha già giocato centrale, ha l’esperienza per giocare in quel ruolo. E poi dipende da tutta la squadra, siamo undici sul campo più la panchina. Noi difensori non possiamo far vincere una gara, possiamo aiutare la squadra a non prendere gol e a fermare attaccanti importanti come Ibrahimovic, Adriano e gli altri dell’Inter. Non cambia nulla, ci proveremo lottando fino alla fine. Non ci sono altre soluzioni, spetta al mister scegliere. Come coppia ci troviamo bene in campo, proviamo in allenamento e mettiamo a le cose a posto".Quanto ha perso la Roma con la cessione di Cristian Chivu?"Per me abbiamo perso un bravissimo calciatore, e un grande amico, però abbiamo vinto un acquisto importante come Juan che non dobbiamo dimenticare, ha grandi qualità. In questo momento sta male, ha un piccolo problema, ma ci sono anche altri giocatori nel suo ruolo Fin qui non abbiamo dimostrato di essere al meglio, ma abbiamo fiducia".La Roma ha subito 13 gol in 5 partite, come mai?"Non so. È pesante, ma è meglio prenderli adesso che dopo. Speriamo di non prenderne così tanti in futuro. L'inizio di campionato è fra due settimane e c'è ancora un po' tempo per sistemare un po’ di cose e per migliorare quello fatto fino a oggi".Ti sei trovato bene a svolgere il ritiro a Trigoria? Quali differenze hai notato rispetto ai ritiri fatti in montagna?"In montagna c'è più aria fresca, si respira meglio. Qui a Trigoria, però, siamo stati benissimo, vicino a casa, con tutto a disposizione. In realtà per me non è cambiato nulla, abbiamo lavorato allo stesso modo".Con la partenza di Chivu ti senti l’uomo principale della difesa, visto che il tuo compagno è arrivato da poco?"Per adesso no. Chivu è se n’andato, abbiamo girato pagina, dobbiamo guardare avanti. Io credo molto in Juan, è un grande calciatore, ha grandi qualità. Non dobbiamo guardare al passato: Cristian è andato via, è fatta, ma non ci sono problemi".Ti senti più responsabilizzato da questa situazione?"Assolutamente no. Io provo a dare il massimo sul campo per aiutare i miei compagni di squadra, non posso fare altro. Devo fare il mio e basta, senza pensare da altre cose".La sconfitta con la Juve assomiglia molto a quella con l'Inter proprio in Supercoppa un anno fa. State pensando a cambiare qualcosa rispetto ad allora?"Si cerca sempre di migliorare, vediamo come andrà. Questa sconfitta contro la Juve fa male, Anche se si è trattato di un'amichevole. Dispiace sempre perdere, soprattutto quando prendi cinque gol, ma bisogna rialzare la testa e dimostrare che la Roma è sempre quella, che siamo la stessa squadra dello scorso anno. Non è cambiato nulla, ma dobbiamo reagire subito".Siete preoccupati per i tanti infortuni?"Noi dobbiamo guardare soltanto chi è a disposizione, gli infortuni non si comandano. C'è lo staff medico che fa un gran lavoro. All'inizio dell'anno, c'è sempre qualche problemino: mi dispiace però non abbiamo scelta se stanno male, stanno male. Dobbiamo affidarci ai giocatori che hanno comunque qualità e sanno giocare a pallone".Avevate detto, dopo le prime amichevoli: per ora non ci preoccupiamo, vediamo la gara con la Juventus. Avete perso, adesso comincerete a preoccuparvi, o vi sentite comunque sicuri per la sfida con l'Inter?"Sicurissimi no. I dubbi ci sono, non è facile dopo aver perso una partita del genere, ma posso garantire che c'è grande determinazione per domenica".La preoccupazione è solo per i risultati o vedete c'è qualcosa che non va rispetto allo scorso anno?"No, è Solo per i risultati. La condizione c'è, basterà una vittoria per tornare quelli di sempre".Cosa è successo esattamente sabato con Nedved? Vi siete promessi qualcosa?"Non ci siamo promessi nulla, assolutamente. Anche quando si gioca un'amichevole, ci sono sempre i contatti fisici e un pizzico di cattiveria, ma niente di che. Lui ha esagerato un po’ e a me sta un po' sulle palle... ed è andata così. Lo faccio così, in amichevole, poi in campionato è diverso, ci sono gli arbitri, le sanzioni, e non me lo permetterebbero. Dispiace perché alla fine ho reagito male, perché hanno vinto la partita sul piano del nervosismo. Ripeto, è andata così...".Quali sono le cose da migliorare rispetto alla gara con la Juventus? Cos'è che non ha funzionato dopo il primo tempo?"Sono bastati due errori per arrivare al 2-2 consentire a loro di pareggiare. Nei primi 30 minuti siamo andati benissimo, abbiamo giocato bene, abbiamo visto la Roma dello scorso anno. Poi abbiamo commesso questi due errori, hanno pareggiato, noi abbiamo mollato e loro ne hanno approfittato. Dobbiamo essere più continui nella partita, per non concedere queste disattenzioni".Nel secondo tempo cosa è successo?"È subentrato il nervosismo, dopo essere passati dal due a zero al tre a due. Abbiamo preso dei gol strani, un calcio di punizione, un contrasto, e alla fine non potevamo più farci nulla".Cosa ti aspetti da questa stagione in chiave Roma e in chiave Nazionale?"In chiave Nazionale, meno ne sento parlare e meglio è. Io sto a Roma, voglio lavorare con i miei compagni: è la Roma che mi fa crescere e che mi regala soddisfazioni. In nazionale se mi chiamano ci vado, però non mi sento un uomo indispensabile. Anche a Roma non mi sento indispensabile, ma vivo qui, ho un contratto con questa società e sto benissimo. Darò il cento per cento che ho nel cuore per questa squadra. La Nazionale è un’altra cosa, non ci penso".Oggi la Lazio esordisce ai preliminari di Champions. Speri di incontrarla in Europa o sotto sotto speri che venga eliminata?"La seconda che hai detto..."