C'è solo l'A.S.Roma!

Le seconde possibilità


L'editoriale di Daniele Lo Monaco su Il Romanista di oggi.
L'urna ci regala il Manchester United e la possibilità di rifarci del 7-1 dello scorso aprile, e la Dinamo Kiev, contro cui, con la monetina all'arbitro Frisk, cominciarono tutti i guai di tre stagioni fa. Per la prima volta incontriamo lo Sporting Lisbona. Si comincia il 19 settembre all'Olimpico, proprio contro gli ucraini. Appuntamento all'Old Trafford il 2 ottobre, tre giorni dopo la gara di campionato con l'Inter. Spalletti: «C'è voglia di rivalsa con i Red Devils. Non sarà facile, ma noi andremo sempre a testa alta». Ferguson: «Sarà decisiva la doppia sfida contro di voi». Boniek: «Speravo di incontrare un'altra volta i Red Devils» 
Quando alle 18.32 di ieri pomeriggio dalle mani un tempo sicure di Dasaev è venuta fuori la lettera F, anche a Paolo Maldini, chiamato ad officiare il sorteggio delle squadre della seconda fascia, è venuto da sorridere, in un impeto di solidarietà nazionale. "F" significava una cosa sola: che la "AS Roma", già estratta e in attesa di collocazione, finiva dritta dritta nel girone del Manchester United, per l'appunto il girone F. In alternativa era rimasto solo il gruppo del Liverpool: comunque fosse andata, sarebbe stata servita sul piatto la possibilità di esorcizzare un doloroso passato. Ma quella F per noi da quel momento finiva di essere l'iniziale della parola Fortuna e cominciava sinistramente ad essere l'iniziale della parola Fantasmi. A maggior ragione dopo aver appreso, una manciata di minuti dopo, che l'esordio nella competizione avverrà mercoledì 19 settembre contro la Dinamo Kiev, l'altra squadra alla quale è legato il pessimo ricordo di un'altra solenne figuraccia, quella della monetina in fronte a Frisk.E per gara2, il 2 ottobre, subito dopo la disfida all'Olimpico contro l'Inter in campionato, andremo proprio a Manchester, all'Old Trafford, là dove quasi cinque mesi fa la Roma ha conosciuto la più umiliante sconfitta della sua storia. E questa sarà la partita che più di ogni altro strumento potrà dare la misura dei progressi della squadra di Spalletti. Nessun ricordo particolare, invece, è legato alla quarta squadra del girone F, che poi è la terza nella scala dei valori sancita dall'Uefa: lo Sporting Club de Portugal, meglio conosciuto come Sporting Lisbona.Tutto sommato, insomma, il sorteggio ha fornito un verdetto accettabile: se il Manchester si può collocare sullo stesso gradino della Roma (o un gradino più su, se non altro per il 7-1 dello scorso 10 aprile), Sporting e Dinamo Kiev sembrano decisamente inferiori rispetto alle potenzialità già intraviste della squadra giallorossa e dunque (almeno) il secondo posto dovrebbe essere ampiamente a portata. E con una condotta attenta nelle prime tre gare (la terza è il 23 ottobre, all'Olimpico, contro lo Sporting) si potrà opzionare la qualificazione al turno successivo con un certo anticipo. Del Manchester si sa tutto, anche che hanno cominciato malissimo la stagione, nonostante la milionaria campagna acquisti che ha portato alla corte di Ferguson i talenti Nani (25 milioni proprio dallo Sporting Lisbona) e Anderson (31 milioni e mezzo dal Porto) oltre ad Hargreaves e Tevez, fondamentale adesso per surrogare l'infortunato Rooney. Lo spauracchio resta Cristiano Ronaldo e la sensazione che la difesa sia tutt'altro che insuperabile (come s'è visto anche in queste prime giornate di Premier League) dà solide speranze a chi cerca una rivincita.I portoghesi hanno nel trentaduenne brasiliano Derlei l'elemento di spicco della loro formazione (una Champions con il Porto di Mourinho nel suo palmares), ma i giocatori più quotati sono il difensore Anderson Polga, i centrocampisti Paredes (quattro anni alla Reggina) e l'estroso Moutinho (vent'anni e già quasi dieci milioni di valutazione) più l'attaccante Liedson (31 anni, il suo procuratore è Gilmar Veloz, lo stesso di Mancini, Emerson e Pato). Hanno addirittura 26 precedenti con squadre italiane, ma mai con la Roma. Da quelle parti coltivano bene soprattutto le ali destre: vengono da lì Figo, Cristiano Ronaldo e Quaresma. Rispetto alla squadra che tre anni fa ha comunque battuto la Roma sia nell'unico tempo giocato all'andata (rete di Gavrancic e espulsione nel finale di Mexes per un calcetto al falloso Verpakovskis, da cui il putiferio e lo sconsiderato tiro al bersaglio su Frisk) sia al ritorno (2-0 sotto una tormenta di neve con Del Neri -
 - in panca), la Dinamo Kiev di quest'anno sembra una formazione meno talentuosa anche se in campionato ha battuto lo stracelebrato Shakthar. Rebrov resta l'elemento più conosciuto, ma Kleber e Milevskyi sono attaccanti più pericolosi. In mezzo comanda ancora Diogo Rincon.A margine dell'aspetto tecnico, c'è poi una questione fondamentale che riguarda l'ordine pubblico per la doppia sfida tra Roma e Manchester. Dopo gli incidenti dello scorso anno all'andata e al ritorno, sui quali l'Uefa ha salomonicamente sorvolato affibbiando due multe per la gara di Roma e ritenendo di non dover intervenire per le aggressioni subite dai romanisti all'Old Trafford, il termometro della temperatura tra le tifoserie italiane e inglese è salito oltre i livelli di guardia. Non per caso, nella recente amichevole di Londra con il West Ham, è stata ritenuta necessaria la presenza al fianco della comitiva giallorossa di alcuni elementi della Digos, uno dei quali peraltro ferito nella sassaiola che s'è verificata all'uscita dallo stadio durante il deflusso dei tifosi giallorossi. Bisognerà adoperarsi, sin da oggi, affinché a nessuno salti in mente di affermare una qualche superiorità che non sia quella del campo. Lasciamo l'onere a Spalletti.