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Panucci: "Noi più forti della Juve"


Fa un certo effetto parlare di Christian Panucci, uno che a 34 anni ha vinto di tutto e di più, come del volto nuovo della Nazionale di Roberto Donadoni. Eppure nel ritiro azzurro di Coverciano ieri è stato il difensore giallorosso, tornato a vestire la maglia azzurra dopo tre anni e mezzo, l'uomo del giorno. È stato proprio il ct, e suo ex compagno di squadra al Milan, a dargli il bentornato facendo capire che Christian potrà essere utilizzato come centrale e non da esterno. «Lo ha fatto bene alla Roma - le parole di Donadoni - in questo inizio di stagione per necessità non credo ci possano essere problemi a un eventuale impiego in nazionale, giochiamo anche noi con una difesa a quattro. Da centrale ha giocato anche quando era mio compagno al Milan ed era più giovane. E poi lui per carattere non è uno che si spaventa».Ed è da ricercarsi proprio nel rapporto personale tra Donadoni e Panucci la chiave del ritorno di Christian in azzurro. «Quando un anno fa mi telefonò - le parole di Panucci - gli risposi che non me la sentivo di tornare. Quando l'ha fatto pochi giorni fa, gli ho risposto di sì. Perchè la situazione è delicata, perchè a lui mi legano un rapporto e ricordi importanti. Arrivo qui senza alcuna petesa, pronto a dare una mano. E Donadoni, ovviamente, lo sa». Altra cosa il rapporto con Marcello Lippi, che gli ha negato la gioia di partecipare al Mondiale del 2006. «Gli faccio i complimenti per il Mondiale vinto, per il resto può starci che fra due persone ci sia antipatia». Panucci però adesso pensa solo al futuro. «Tornare in Nazionale a 34 anni mi riempie d'orgoglio. La vivo come una rivincita personale ma non provo rancore nei confronti di nessuno nè rimpiango quel che ho fatto e detto in passato. Arrivo con l'entusiasmo di un ragazzino e la serenità di un trentaquattrenne. Quando ho saputo della chiamata ho avuto la tentazione di pensarci bene, poi però sapendo che in questo momento l'Italia ha qualche difficoltà non potevo certo dire di no. Sento nelle gambe di poter essere ancora un terzino destro non sono ancora così vecchio per passare al centro, ma se mi si chiede nessun problema. È una bella soddisfazione tornare in azzurro e non ho sassolini da togliermi dalle scarpe. Nessun rancore. In questi anni in qualcosa ho sbagliato anche io».Anche da Coverciano però il difensore giallorosso non può non parlare della Roma che ha iniziato alla grande la stagione. Per lo scudetto sarà una lotta con le milanesi. «La Juve è una squadra forte, ma meno della Roma. Le milanesi sono attrezzate per poterci battere ma anche noi lo siamo per potere battere loro. È presto per dire chi la spunterà, siamo ancora alla seconda giornata di campionato. Certo noi siamo una squadra che può fare qualcosa di importante, ma già si parla troppo facilmente di scudetto». Complimenti a Panucci sono arrivati anche da Giancarlo Abete. «Il fatto che sia di nuovo qui a 34 anni, significa che ha saputo mantenersi ad alti livelli per meritare questa nuova convocazione».